Oggi vi presento la prima tappa del Blog Tour organizzato da @flavia’s diary per Volevo solo avere più tempo di Stefania Convalle che ringrazio per l’opportunità.
Ho deciso di scegliere come argomento la playlist musicale essendo un’appassionata ascoltatrice di musica sin dalla mia adolescenza.
Sicuramente ascolterò questi artisti che non conosco, mi piace scoprire sempre suoni diversi da quelli che ascolto abitualmente.
Ecco la playlist:
Ólafur Arnalds – Loom feat Bonobo
Ólafur Arnalds – Only The Winds
Ólafur Arnalds – Ypsilon
Ólafur Arnalds – Hafursey (Yfir)
Ólafur Arnalds – ekki hugsa
Kiasmos – Blurred
Ólafur Arnalds – Near Light
Ash – Live at Blue Lagoon
Intro Improvisation Ash – Worlds Apart
Ash – Daydream Ash – Le Beirut (ft. Samia) Ash – Homes Ash – Mourning
Il seme del male. Gaia Benelli, una giovane sposa di neanche trent’anni, viene ritrovata morta nel proprio letto. A rinvenire il cadavere è Emilia Navarro Benelli, sua madre, che l’ha raggiunta a casa per darle una mano nelle faccende e curiosare un po’. È quasi convinta che la figlia sia stata uccisa. E che dietro alla sua morte ci siano Valentina e Delia Rinaldi, le cognate di Gaia. Il motivo? Non volevano che la casa del padre venisse ceduta al fratello Filippo e alla moglie Gaia. Emilia comunica i suoi sospetti ai soccorritori, giunti a casa di Gaia per decretarne il decesso. La Polizia convoca in questura l’intera famiglia Rinaldi e, dopo avere isolato i membri in stanze separate, ascolta ciò che hanno da dire. A condurre gli interrogatori c’è il commissario Paolo Paoli – per tutti Pablo –, un uomo dal passato infelice, che grazie al suo lavoro riesce a galleggiare sul filo di una vita che gli ha tolto tutto ciò che aveva. Le versioni dei Rinaldi sono contrastanti e sembrano convalidare l’ipotesi che davvero l’assassino di Gaia Benelli si nasconda tra loro. Una serie di indizi porta il commissario verso la chiusura del caso, ma un’improvvisa e inaspettata rivelazione da parte di un testimone mette tutto in discussione, mostrando agli occhi degli inquirenti una nuova verità. Ben diversa da quella a cui era più facile credere.
Il seme del male è un thriller che intrappola il lettore in una ragnatela di menzogne. Quella che ognuno dei personaggi tesse per mostrarsi come vuole apparire e non come è realmente. Le persone sono davvero quelle che crediamo di avere di fronte? Qualcuno ha il seme del male piantato nel profondo dell’anima, anche se non riusciamo a vederlo. Un seme che può essere lì da molto tempo. E rimanere dormiente a lungo. Ma prima o poi, il male del passato torna a farsi sentire. E quello è l’inizio della fine. (altro…)
Nero cremisi. Joe Dolores Tolkings è una detective canonica, stufa dei soliti casi. Il suo passato e il vizio dell’alcol, che prova a superare, la tormentano fino a quando la visita di un nuovo cliente stravolgerà la sua vita. Inizierà così un nuovo percorso per Dolores che la porterà a essere investita della carica di Master, l’investigatrice dell’occulto.
Gli scellerati. Primi anni Cinquanta, Léopoldville, infelice sobborgo di Parigi dall’aria irrespirabile, presidiato da uno stabilimento chimico e circondato da campi di cavolo. Louise, diciassette anni e un carattere irrequieto, è già stufa della pochezza di questo luogo, della madre che la opprime, del patrigno senza più un lavoro e alcolizzato. Ecco perché rimane tanto affascinata dai Rooland, una coppia di eccentrici americani trasferitisi da poco nel quartiere. Casa loro, ai suoi occhi, è un’isola di colore e allegria che sorge come un sogno nel grigiore della sua esistenza. I Rooland li vede in giardino quando torna a casa dalla fabbrica, seduti insieme su un dondolo con i cuscini blu, un bicchiere in mano, a passare il tempo come nessun francese farebbe mai. In un giorno più sbagliato degli altri Louise prende coraggio, va da loro, si propone come domestica, pur di entrare in quelle stanze, e ottiene il lavoro. Ma sarà proprio la convivenza con la coppia a rivelare le crepe di quell’apparente perfezione, trascinando Louise al centro di un intrico di non detti, di comportamenti ferini e passioni fatali, dove germoglieranno, nell’ozio voluttuoso della mondanità, segreti abietti e inconfessabili. Anche di fronte alla morte. (altro…)
La casa senza ricordi. Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui. (altro…)
Le croci in piazza. Quando il cadavere di una donna viene ritrovato in una casa abbandonata sull’Appennino toscano, la gente del paese è sicura che si tratti della nipote della vecchia proprietaria deceduta da anni. Dopo un primo momento di paradossale stupore Camilla si interroga: quella donna che tanto le somiglia non è lei, di questo è certa, lei è viva e sta bene. Quindi di chi si tratta? Un mistero, un thriller complicato che indaga i rapporti familiari e obbliga a confrontarsi con un vissuto che si vuole dimenticare. Una storia di famiglie, ciascuna con la sua croce e il suo fardello di menzogne, ma anche con un’eredità d’amore da preservare: fratelli e sorelle, legati da un rapporto così forte da superare anni di silenzio e voragini di rancore; padri e madri che lottano per i propri figli; nonni che sanno più degli altri, che conoscono le cose ancor prima che accadano, perché la vita, l’esperienza li ha resi saggi, quasi indovini. In un Appennino duro e pieno di segreti, i crimini di oggi s’intrecciano a vecchie disgrazie e si confondono con le ombre del passato. (altro…)
L’imprecisione perfetta. Liguria Occidentale, anno 1935, è il periodo antecedente all’entrata in guerra. Adam Bronte, un bambino di appena undici anni, sta per ricevere in regalo il violino che cambierà per sempre la sua vita. Le brutalità della guerra vengono offuscate dalla bellezza della musica e Adam non può far altro che essere schiavo di questa passione. Parte per il Conservatorio, lì incontra Irina, la giovane figlia del console russo, e tra i due sboccia subito qualcosa. Insieme al reciproco coinvolgimento per la musica, scoprono che i loro violini, dalla forma particolare, sono in realtà i “due violini in amore”, realizzati secondo la leggenda dallo stesso Stradivari. Genova viene bombardata e il cambio di alleanze porta Irina a una fuga improvvisa, lasciando in Adam una profonda amarezza. La vita va avanti e Adam non si scoraggia, inizia la scalata verso la realizzazione dei suoi sogni. Adam ritrova Irina, ma i due amanti sono nuovamente divisi. In un clima di profonda tensione sociale, nei meccanismi cupi della Guerra Fredda, riusciranno Adam e Irina a riabbracciarsi di nuovo e a lasciare il passato alle spalle?(altro…)
I messaggeri di Aleas. Ned è un uomo del suo tempo. Un soldato britannico incastrato dentro al meccanismo della Seconda Guerra Mondiale. L’azione si svolge in Francia, durante la cosiddetta strana guerra, quel periodo cioè in cui francesi e inglesi da un lato e tedeschi dall’altro, erano in guerra ma non avevano ancora iniziato le ostilità. Tutto era pronto per il grande abisso. L’uomo stava precipitando dentro il dramma della Seconda Guerra Mondiale. Questa prima parte della narrazione si sviluppa in modo tradizionale, affonda le radici dentro una dimensione di romanzo storico, ma presto tutto cambia e il romanzo punta deciso verso un genere visionario, mistico, ultraterreno. Fantasy potremmo dire. Ned, il giovane ufficiale inglese, durante una missione di perlustrazione scopre il tradimento di una spia britannica in combutta con i nazisti, cerca di scappare per denunciare il fatto. Non ha via di fuga, è quasi catturato e rischia la vita, finché scopre l’unica strada possibile per salvarsi. Può ancora farcela, ma per sopravvivere deve affrontare un viaggio inaspettato verso Aleas. (altro…)
L’esecutore. Si chiama Joona Linna ed è di origini finlandesi, ma da anni ormai Stoccolma è la sua casa. È stato in ogni vicolo, viale e piazza. Ma Joona Linna non è mai stato in quell’appartamento elegante e lussuoso, da cui proviene una musica struggente e rarefatta. Un brano di violino suonato da un esecutore impareggiabile. Joona Linna non è mai stato nel salottino dell’appartamento: è l’unica stanza totalmente spoglia,priva di arredamento, senza soprammobili, insolitamente vuota. A parte il corpo.
L’uomo è come sospeso a pochi centimetri dal pavimento e sembra ondeggiare nell’aria seguento il placido suono del violino, mescolato al ronzio indolente delle mosche. Aveva ragione il collega che l’ha chiamato sulla scena del delitto: c’è qualcosa di inspiegabile. Il cadavere sembra fluttuare nel nulla.
Omicidio o suicidio? Da ispettore della squadra omicidi di Stoccolma, Joona Linna sa che le apparenze sono soltanto il velo ingannatore dietro cui si nascondono i crimini. E i crimini nascono da una cosa sola: i desideri. Quello che Joona Linna non sa è che anche i dedideri più ambiziosi, anche i sogni più sfrenati possono realizzarsi. Quello che Joona Linna non sa è che la paura può trasformare qualunque sogno in un orribile incubo. Quello che l’ispettore Joona Linna non sa è che dai nostri incubi peggiori non ci può sottrarre nemmeno la morte.
La settima luna. La notizia è di quelle che richiedono un brindisi speciale. Su una terrazza incastonata nel Supramonte, in uno degli hotel più incantevoli della Sardegna, il vicequestore Vito Strega sta festeggiando la nascita della nuova unità investigativa sui crimini seriali. Con lui ci sono le inseparabili ispettrici Eva Croce e Mara Rais. Finalmente tutto sembra andare per il verso giusto. Ma una telefonata li riporta alla realtà e i tre devono salutare il cielo terso e il sole dell’isola. Nelle terre paludose del Parco del Ticino è stato ritrovato il corpo di una ragazza. Quando l’ispettrice Clara Pontecorvo arriva sul posto, stenta a credere ai propri occhi: la vittima ha le mani legate dietro la schiena e indossa una maschera bovina. Mancava solo questo per Clara, che ha già un grosso problema: è alta 1,98, non trova mai dei vestiti adatti a lei. Tantomeno un uomo. L’istinto le dice che quella scena del crimine potrebbe essere la riproduzione di un altro delitto avvenuto anni prima in Sardegna. E nessuno, meglio di Strega, Rais e Croce, conosce quel caso, che aleggia ancora nelle loro vite come un’ossessione. Ora a piede libero c’è un emulatore, che vuole i riflettori puntati su di sé… I poliziotti dovranno essere più uniti che mai, e Vito Strega, per la prima volta così vulnerabile, si troverà a fare i conti con il proprio passato. Piergiorgio Pulixi, in un romanzo dal passo ritmato di danza, si addentra nei meandri oscuri dell’umano e interroga l’essenza più intima di una terra impenetrabile. Dall’inizio alla fine, una domanda, come un tarlo, accompagna Strega e noi lettori: sono i poliziotti a dare la caccia al killer o è lui a dare la caccia a loro? (altro…)