Nella stanza dell’imperatore – Sonia Aggio – Fazi Editore

Recensione a cura di Valeria Lorusso

Nella stanza dell’imperatore. «Costantinopoli è la madre prima tradita, poi persa e infine dimenticata dall’Europa. Sonia Aggio ce ne restituisce il volto e la storia con cura e amore in un romanzo al contempo delicato e vigoroso». Paolo Malaguti Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, e` diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale piu` brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra e` tutto cio` che gli rimane: sua moglie e` morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni non abbia piu` altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventera` imperatore. Ma come e` possibile, visto che sul trono ora siede Niceforo, il suo mentore, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? Quando proprio Niceforo gli voltera` le spalle e l’affascinante Teofano bussera` alla sua porta, Zimisce dovra` decidere che cosa fare in futuro: restare fedele all’imperatore, assecondando i principi con cui e` cresciuto, o prenderne il posto, accettando definitivamente il suo destino? Guerre, omicidi, congiure e tradimenti: dopo l’esordio con Magnificat, Sonia Aggio torna in libreria con un romanzo avvincente e denso di colpi di scena, ripercorrendo le vicende di un uomo straordinario che, partendo da semplice soldato, riusci` a cambiare le sorti del suo Impero conquistando inaspettatamente la corona. In questo libro, con grande talento e accuratezza, l’autrice ricostruisce la parabola esistenziale di Giovanni Zimisce attraverso il racconto epico della sua ascesa al trono, descrivendo la realta` quotidiana di una delle dominazioni piu` estese che il mondo abbia mai conosciuto. Un romanzo storico impeccabile, dal sapore di un classico che, con una trama ricca di intrecci, intrighi, amori e terribili inganni, e uno stile coinvolgente e ricercato, ci conduce tra le scintillanti stanze dei palazzi imperiali e i loro splendidi giardini, mostrandoci il volto segreto delle citta` d’Oriente. Luce e buio si alternano sul suo volto mentre lei si allontana, più gatto che donna, sguardo bramoso e distante. «La prima volta non eri pronto ad ascoltare, vero? Ma oggi lo sei. Sei pronto, Zimisce. Il tuo destino ti attende».

RECENSIONE

Il romanzo di Sonia Aggio, candidato al premio Strega (pochi giorni fa sono stati rivelati i nomi dei dodici finalisti), racconta le gesta di Giovanni Zimisce che fu basileus dei romei dall’undici dicembre 969 fino alla sua morte. 

Nelle stanza dell’imperatore parte dalla sua infanzia e lo segue durante la sua crescita fino all’età adulta. Fu un valente condottiero e le sue imprese, come quelle contro Svjatoslav I di Kiev, appartengono alla storia militare bizantina. 

Succedette a Niceforo II Foca dopo averlo assassinato grazie anche alla complicità di Teofano sua moglie, la basilissa che era diventata l’amante di Zimisce.

L’hai fatto per intrappolarmi, perchè avevi paura di non riuscire a convincermi, Ma la trappola si è ritorta contro di te, vero? Adesso io sono l’imperatore, e mentre discutiiamo la gente maledice il tuo nome: ti considera la vera colpevole”. Riflette su ciò che sta per dire: mi hai costretto ad assumere questo ruolo. Accettane le conseguenze”.

Il patriarca Polieucte lo costringe a mandare in esilio Teofano e chiede altre concessioni che gli vengono date, così Zimisce ottiene l’appoggio del patriarca e può essere incoronato imperatore.

Interessante è notare come Nella stanza dell’imperatore si alternano le vicende storico-politiche che seguono la progressione della carriera militare di Giovanni Zimisce con il rilievo agli stati d’animo, alle aspettative di coloro che vissero in quel periodo. Ciò che colpisce, infatti, è che l’autrice sia riuscita ad esprimere la mentalità dell’epoca. 

Giovanni Zimisce

Un altro aspetto affascinante è la presenza di tre donne che scandiscono la sua vita predicendogli l’avvenire.

Salve Zimisce, tu che sarai domestikos d’Oriente. Salve, tu che un giorno sarai basileus ton romaion. Zimisce si ferma e distende il biglietto. Anche se le parole sono invisibili, non importa. Le ha imparate a memoria. La sua strada condurrebbe a quello. Un grado alla volta fino alla carica di domestikos.”

Queste tre donne mi hanno fatto pensare al ruolo del coro nelle tragedie greche, che anticipa quello che accadrà. Sono figure sospese tra il magico e l’onirico, un po’ tutto il romanzo è pervaso dall’alternanza tra realtà e sogno, tra riflessione ed azione, 

La parte riguardante le battaglie è descritta dettagliatamente, ma tutta la vita di Giovanni Zimisce è raccontata in modo avvincente, ci sono intrighi, congiure, tradimenti, tutti elementi che contribuiscono a tenere desta l’attenzione.

Affascinante e complessa la storia bizantina andrebbe approfondita e le donne ebbero una parte determinante, come nel caso di Teofano, donna bellissima, ma sicuramente infida e ambiziosa.

Sono stanca Zimisce. dice guardandolo negli occhi. Sono stanca della vita che sto conducendo. Ho rispettato mio marito per 6 anni, e l’ultima volta in cui ho riso e sono stata felice è stato durante quel banchetto a Cesarea. Sono stanca e sono arrabbiata. E voglio te perchè tu puoi condividere la mia stessa rabbia.

Con uno stile elegante e dimostrando una notevole padronanza della materia storica, Sonia Aggio ha confezionato un romanzo letterario, a tratti epico, che fornisce un ritratto verosimile di Giovanni Zimisce e di coloro che gli furono vicini.

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *