La strada di casa – Vincenzo Elviretti – Catartica Edizioni

Recensione a cura di Daniele Tomatis

La strada di casa. Negli anni ’90, una festa di compleanno finita male e un bad trip segnano Mimì e Cecio nella ricerca della propria strada. Mentre Mimì si adatta alle mostruosità della normalità, Cecio cerca qualcosa di più profondo. Le imprevedibilità della vita cambiano prospettive, portando Cecio a scoprire che la vera ricerca è interna. Mimì trova il coraggio di reagire solo dopo un evento accidentale. Il romanzo esplora crescita, identità e coraggio dei protagonisti, attraverso le paure e le incertezze a cavallo dei due millenni, con lo sfondo della repressione generazionale di Genova del 2001, la rivoluzione tecnologica di internet e degli smartphone e l’avvento dei social network.

 

RECENSIONE

<<La stanchezza fa strani effetti ragazzi, non è vero che non ti fa pensare a niente e solo chi non fa un cazzo dalla mattina ala sera ha troppo tempo per pensare ed essere preda di rimorsi e rimpianti. Stanchezza a volte fa rima con amarezza.>>)

La storia comincia con alcuni ragazzi facenti  parte dello stesso gruppo.  Uno di loro. Mimì, ha organizzato una festa di compleanno a cui  partecipano solo loro . Dopo questa festa deludente decidono di andare a fare un’escursione con i loro motorini ma, questa giornata iniziata male finirà peggio, segnando di fatto l’inizio della separazione delle loro strade.
Alcune di queste strade  si percorreranno durante il romanzo, questi ragazzi superata l’adolescenza affrontaranno la vita adulta con tutti i suoi problemi e sfide.
Cosa ne sarà di loro? Solo leggendo il romanzo lo sapremo.
I personaggi sono dei normali adolescenti che cercano di divertirsi insieme, hanno a che fare con alcune problematiche adolescenziali come il bullismo ed ogni personaggio è ben delineato, all’inizio del romanzo, con i suoi pregi e difetti. La strada di casa

Critica società moderna
Nel romanzo un tema che è stato toccato e che ho sentito molto presente è quello del mal di vivere, una sorta di rassegnazione mista a delusione per la vita che viviamo
che macigno sullo stomaco questo vivere
 ma vi è anche una critica alla società moderna 
<< Ci hanno tolto la capacità di sorprenderci. Sappiamo già tutto, di come andranno a finire le cose, in anticipo. Non c’è nulla dinuovo che ci possa capitare. E, così, si è già vecchi nonostante i nostri venti o trent’anni>>. 
Lo stile dell’autore rende la lettura piacevole e scorrevole e riesce a toccare temi molto attuali senza renderli pesanti. Sicuramente una buona lettura con ottimi spunti di riflessione.
 

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