La brigante – Daniela Piazza – Altrevoci Edizioni

Recensione a cura di Valeria Lorusso

La brigante. Egitto, 1249. La settima Crociata, iniziata nel migliore dei modi con la presa della città di Damietta, si trasforma in un logorante stallo che mette a dura prova l’armata cristiana, in attesa di rinforzi e rifornimenti. Francesco Fieschi e alcuni compagni assaltano una carovana diretta in città fingendosi briganti, a caccia di ricchezze. Durante l’attacco Francesco incappa in un vecchio moribondo che, credendolo un altro, con le ultime forze lo implora di mettere in salvo un misterioso tesoro. Da quel momento per lui non c’è pace. Chi è la persona a lui così somigliante? Ed esiste veramente un tesoro? Neppure la furia della guerra metterà fine alle sue ossessioni. Intanto in Francia sua moglie Matelda de la Rocheblanche, dopo i gravi eventi accaduti, è stata chiusa in convento. Ma una notte il richiamo della libertà si fa sentire imperioso: scappa, iniziando la sua nuova vita da fuggiasca che le porterà momenti di terrore ma anche nuove, sorprendenti, opportunità. Le esistenze di Matelda e Francesco sembrano essersi definitivamente separate, ma fino a che punto i due riusciranno a ingannare il destino?

RECENSIONE

Siamo in Egitto nel1249, la settima crociata che si è aperta con la conquista di Damietta si trasforma in una stasi che mette a dura prova l’armata cristiana. Francesco Fieschi e i suoi compagni assaltano una carovana fingendosi briganti per andare a caccia di ricchezze.

Cavalli e cammelli! Un’altra carovana! Questa si che poteva essere una fortuna, se confermata! Le carovane di mercanti erano diventate ormai l’unica possibile sorgente di denaro. 

In questo attacco Fieschi incappa in un vecchio mercante che, ormai in fin di vita, lo scambia per suo figlio e gli parla di un tesoro. Da quel momento Fieschi si porrà degli interrogativi, ossia chi è questa persona che gli assomiglia così tanto e dov’è il tesoro. Non si darà pace neanche con la guerra in atto. La brigante

Nel frattempo la moglie di Francesco, Matilda de la Rocheblanche, dopo la morte del figlio è chiusa in convento. Ma il richiamo della vita si fa sentire e decide di fuggire iniziando una vita da fuggitiva. Si nasconde a Parigi dove si imbatte casualmente in un piccolo ladruncolo: Martin. La vita le ha donato una seconda possibilità dopo la perdita del figlio e Matelda fa di tutto per non perdere questo nuovo figlio. Cosa accadrà ai due protagonisti che in questo secondo capitolo si sfiorano senza incontrarsi

Questo secondo capitolo scaturisce dalla rielaborazione in forma di trilogia di un racconto creato per un progetto scolastico sul Romanico in Liguria. Da dover essere  un romanzo ambientato in questa regione le vicende si spostano in Francia e in Egitto (sede della settima Crociata): 

Settima Crociata

Francesco Fieschi e Filippo Grimaldi si ritrovano in Egitto scortati dai rispettivi scudieri, la loro amicizia sarà sempre salda ma, vuoi la stanchezza, la fame e la guerra qualcosa non sarà più come prima, forse Filippo ha dei sensi di colpa per quanto accaduto con Matelda.

Matelda subisce una profonda trasformazione che rende il suo personaggio ancora più interessante rispetto al primo capitolo. Una donna che va incontro ad una vita nuova, che si affeziona a un bambino per il quale lottare. Ecco è proprio questo scopo di vita a rendere il personaggio più affascinante.

Dopo qualche giorno di paziente accudimento, in cui Matelda gli aveva fatto scivolare tra le labbra ostinatamente chiuse gocce di acqua e miele e di latte, finalmente il piccolo aveva riaperto gli occhi e il suo sguardo, appena era stato in grado di riconoscere ciò che gli stava intorno, si era illuminato, Le sue prime parole, poco più di un bisbiglio ma perfettamente intellegibili, erano state piene di gratitudine e di infinita fiducia: <Maman! Lo sapevo che saresti venuta a liberarmi!>.

 

Ci sono molte descrizioni di scene di battaglie, di assedi, di scontri corpo a corpo. La Crociata viene raccontata delineando le dinamiche di un esercito composto da uomini spregiudicati che  prendono le decisioni senza valutare rischi e vantaggi, a spregio della vita delle proprie milizie, 

A queste pagine che costituiscono la parte più cospicua,

Lo scontro fu meno efficace del previsto, ma un buon numero di nemici cadde comunque. Si passò immediatamente al corpo a corpo con mazze e spade; nel frattempo stava arrivando la fanteria, e la baraonda fu subito bestiale, qualcosa di ben diverso dallo scontro seguito allo sbarco a Damietta,  allora c’era stata una serie ordinata di spostamenti, di mosse e contromosse, in cui era ben chiaro l’andamento della battaglia.

si alternano le vicende di Matelda che alleggeriscono il racconto delle guerre. La brigante

Il ritmo narrativo si svolge con continuità e fluidità, la trama si dipana linearmente lungo tutto il racconto, i dialoghi piuttosto diretti rendono più incisiva la narrazione e i personaggi seppur immersi in contesti complicati riescono a trovare la propria via.

Non ci resta che aspettare il terzo capitolo per vedere come Francesco e Matelda si ritroveranno e quali saranno le vicende che porteranno alla conclusione di questa storia.

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