La regina senza trono – Ornella Albanese – Mondadori

Recensione a cura di Valeria Lorusso

La regina senza trono. 495 d.C. Il suo stesso nome ne evoca la forza. Amalasunta: la forte Amala. Lo ha deciso sua madre, per lenire la frustrazione del grande Teoderico, re degli Ostrogoti: una figlia forte e sana come il maschio che non è arrivato. E Amalasunta non delude le aspettative, crescendo fiera e determinata. Dal padre, grande guerriero e stratega che ha riunito sotto di sé tutto il suolo italico, acquisisce l’ardimento e il valore ma anche l’amore per la cultura. Studia gli autori greci e latini, disserta di filosofia e teologia, trascurando invece le arti femminili, a cui preferisce le uscite a cavallo e le battute di caccia in compagnia del suo schiavo Traguilano. Il giorno in cui Teoderico la conduce con sé nella chiesa di Santa Croce a Ravenna, gli splendidi mosaici che la rivestono le annunciano il futuro. Presto, per volere del padre e per mano di maestri bizantini, altre pietre daranno testimonianza della grandezza del regno; Amalasunta, però, è consapevole che non potrà mai fare ammenda del suo errore più grande: essere nata femmina. Anche se su quei muri troverà posto il suo ritratto, quando siederà in trono non sarà per regnare ma per stare accanto a un uomo scelto da altri come suo marito e sovrano. La libertà è però un sogno a cui Amalasunta non intende rinunciare. La libertà di decidere il proprio futuro, di scegliere ciò che è bene per il suo popolo. La libertà di amare qualcuno che non è degno del sangue regale ma ha fatto breccia nel suo cuore, perché ha saputo riconoscere nello spirito indomito di una donna il coraggio di pretendere ciò che le spetta. In un racconto serrato e avvincente, rivive una figura di grande fascino e modernità.

RECENSIONE

Leggere questo romanzo su Amalasunta è stato un modo per conoscere una figura femminile poco nota della storia e sulla quale ci sono poche notizie, per lo più frammentarie e lacunose, così Albanese ha dovuto sopperire con la fantasia alle “mancanze” storiche.

La regina senza trono è la storia di Amalasunta, l’autrice parte dall’uccisione di Odoacre per mano di Teoderico secondo quanto riportato dalla leggenda e prosegue con il suo matrimonio e la nascita di Amalasunta, La narrazione prosegue raccontando l’infanzia, l’adolescenza e la maturità, il primo matrimonio, la perdita del padre, il secondo matrimonio e la perdita del figlio. Questi furono i momenti salienti della sua vita a cui vanno aggiunti gli aspetti più propriamente di fantasia che con estremo equilibrio e verosimiglianza rendono la lettura estremamente gradevole.

Amalasunta, una donna forte e volitiva, capace di piegarsi ma non di spezzarsi, amante del sapere e della conoscenza:

La conoscenza è un’arma, Traguilano, al pari della spada, Nessuno può ingannarti e prendersi gioco di te, se possiedi la conoscenza. I libri spalancano mondi inesplorati che ti piacerà conoscere. Vivrai mille vite diverse dalla tua. Viaggerai ovunque, conoscerai popoli stranieri e le loro civiltà. Esplorerai l’intero mondo, Ti diventerà facile capire i complicati ragionamenti dei filosofi. E poi potrai conversare con me e non essere solo uno schiavo a cui non è richiesto pensare. Saper leggere renderà liberi i tuoi pensieri.

Amalasunta

Senza dubbio una figura carismatica, una donna appassionata e purtroppo sfortunata nella sfera personale. Ebbe due mariti:  Eutarico e Teodato, il primo un uomo crudele che la trattò peggio di una serva e il secondo un subdolo manipolatore, un uomo avido e astuto politicamente che la distrusse.

Ho scoperto quindi una figura di donna che nei suoi immensi dolori fu capace di reagire per il bene del regno tenendo presenti gli insegnamenti del padre:

Non doveva arrendersi, Era quella la regola della sua gente. Non era stato il primo insegnamento che il grande Teoderico le aveva impartito, quando era ancora una bambina? Ricarda che sei figlia di un re. La figlia di un re non si arrende mai, ancor di più se è figlia di un re ostrogoto.

La figura di Teoderico fa da contraltare per quasi tutta la lunghezza del romanzo, mi è piaciuto il ritratto che ne fa Albanese, un uomo capace di creare equilibrio tra Goti e Latini, di far prosperare il regno distribuendo le ricchezze:

Sono stato un buon re, Amalasunta. Un re generoso, Ho distribuito ricchezza, ho premiato sempre l’integrità dei dignitari. Ho lusingato in ogni modo i Latini prendendo anche le loro parti contro la protervia  della mia gente

Un uomo che si erge maestoso e al quale questo romanzo rende giustizia.

Interessanti anche le piccole parti che riguardano il mosaico e le tecniche con cui venivano apposte le tessere sfaccettate creando dei mirabolanti giochi di luce.

Come sempre mi sono crogiolata nella lettura delle note finali con cui l’autrice spiega come ha impostato la trama del romanzo e ho notato una scrittura sicuramente più matura rispetto ai suoi lavori precedenti.

  • PRO___________giusto equilibrio tra storia e fantasia
  • CONTRO_______nulla da dichiarare
/ 5
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