L’assasssinio nel vicolo della luna – Jarro – Gilgamesh

L’assassinio nel vicolo della luna. Queste sono le origini del “noir poliziesco italiano”, un capolavoro, quello di Giulio Piccini (detto Jarro) che crea dalla sua penna l’ispettore Lucertolo, 5 anni prima del principe degli investigatori Sherlock Holmes di Conan Doyle… ? Se non hai mai letto nulla di Giulio Piccini, alias Jarro, e la tua passione sono i romanzi noir polizieschi, devi leggere questo capolavoro, scritto da uno dei padri del poliziesco italiano. ? La sera del 14 gennaio 1831, mentre l’orologio di Palazzo Vecchio rintocca le 20,00, un pittore viene trovato cadavere sull’umido e lercio selciato di Vicolo della Luna a Firenze. Cotesto vicolo è così stretto che un bambino, mettendovisi nel mezzo, e allargando le braccia, può facilmente toccarne le sozze e sbonzolate pareti. Le indagini sono affidate a Domenico Arganti, detto Lucertolo, ispettore di polizia, burbero nei modi ed estremamente determinato, un precursore, se non “il precursore” del tipo di investigatore hard boiled ante litteram: risoluto, determinato, ma al contempo delicato quando serve. Una Firenze tetra, misteriosa, eppure incantevole, diventa lo scenario perfetto per un noir primigenio di grandissima fattura, scritto con un linguaggio sì novecentesco, con inserti regionalistici toscani, ma dal sapore pieno, intenso, nel quale il thriller psicologico e il giallo procedurale vengono incarnati nel migliore dei modi.

RECENSIONE

Interessante soprattutto come valore storico trattandosi di un romanzo antesignano del noir italiano ma anche del poliziotto seriale nella figura dell’ispettore Lucertolo che si trova ad indagare sul misterioso assassinio di un pittore in uno dei vicoli più malfamati di Firenze.
Lucertolo è, chiaramente, un soprannome legato presumibilmente all’abilità dell’uomo d’introdursi nelle pericolose maglie della Firenze del primo Ottocento e riuscire a distinguere la verità reale da quella apparente derivata dalle primissime impressioni.
La caratterizzazione del personaggio Lucertolo è per certi versi impressionante e susciterebbe l’invidia di molti scrittori attuali.
Abile, come detto, nel non lasciarsi sviare dalle apparenze, si sforza di studiare a fondo i caratteri dei sospettati riuscendo a comprendere come spesso la verità dei fatti sia diversa da quella, comoda, che appare davanti ai nostri occhi.
Tuttavia i parallelismi con i detective del nostro tempo sembrano fermarsi qui, Lucertolo non è mosso da intenti particolarmente nobili ma per lui indagare è un po’ il mezzo per elevare il proprio rango sociale nonché la posizione economica. L’assassinio nel vicolo della luna.
 
 
 
 
All’interno de L’assassinio nel vicolo della luna, non va dimenticato come l’opera non sia autoconclusiva e quindi si presume che nel seguito possano esserci ulteriori sviluppi del personaggio, troviamo due modus operandi di Lucertolo.
Nella prima fase si presenta come una sorta di poliziotto del popolo mentre nella seconda prevalgono gli interessi personali.
In realtà l’agire in base al tornaconto personale accomuna quasi tutti i protagonisti eccezion fatta per colui che viene accusato del “delitto”.
L’attenzione alle oscillazioni dei comportamenti umani appare per molti versi il punto di forza del romanzo, che risulterebbe ancora più interessante se non appesantito da un linguaggio spesso d’altri tempi, ma d’altronde la pubblicazione è del 1882, e non di rado infarcito di espressioni dialettali difficilmente comprensibili.
Al netto di tutto ciò il valore storico dell’opera appare incontrovertibile e la lettura consigliabile a tutti gli appassionati del genere, scoprire da dove siamo partiti a livello letterario è sempre un’operazione affascinante.
 
 
Se piacciono le storie misteriose:
 
 
 
 

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