La repubblica delle lettere – Erica Tabacco – Delos Digital

 

La repubblica delle lettere. Riuscirà un giovane Ugo Foscolo, dei Cacciatori a cavallo francesi, a ostacolare la svendita della Repubblica di Venezia agli austriaci? “Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so: ma vuoi tu ch’io per salvarmi da chi m’opprime mi commetta a chi mi ha tradito?”Così scriveva Ugo Foscolo nelle Lettere di Jacopo Ortis, esprimento la delusione per il il trattato che nel 1797 il generale Bonaparte e il conte von Cobenzl firmarono a Campoformido, col quale Napoleone cedeva all’Austria la Repubblica di Venezia in cambio del riconoscimento della Repubblica Cisalpina.Ma la storia raccontata da Erica Tabacco in questo straordinario romanzo, ricco di accurati riferimenti storici, è diversa, e vede un Foscolo protagonista nel cercare di bloccare quel trattato e salvare l’indipendenza della Serenissima Repubblica.

 

RECENSIONE

 

La repubblica delle lettere è un romanzo ucronico, nel concreto signifca che si sofferma su una versione alternativa del passato, immaginando una serie di varianti che si sostituiscano agli eventi storici conosciuti riscrivendo il corso della storia. Nello specifico in questo romanzo l’autrice ipotizza che Ugo Foscolo trovò un documento attestante che il trattato di Campoformido stipulato tra Napoleone e il conte von Cobenzi (con cui Bonaparte cedeva all’Austria la Repubblica di Venezia in cambio del riconoscimento della Repubblica Cisalpina) fosse un falso. Indubbiamente se il trattato lo fosse, forse oggi avremmo ancora la Repubblica di Venezia.

Sulla base di questa idea Tabacco ha scritto un romanzo in cui la storia e i riferimenti a luoghi e personaggi sono ben fondati grazie a una ricostruzione storica precisa. 

Lo stile è molto scorrevole, ho letto il romanzo in poche ore, ho  molto apprezzato le lettere scritte da Foscolo e Piovene entrambe con un linguaggio aderente al periodo in cui vissero. ma al tempo stesso ricche di umanità e capaci di avvicinarci a delle personalità di spicco della cultura italiana tout court.

La narrazione attraversa diversi piani temporali, si va dalle lettere di Foscolo, agli anni del ventennio fascista, a quelli nostri contemporanei per concludersi in un futuro prossimo. C’è un andare avanti e indietro nel tempo che però non confonde, la parte storica che ha una consecutio temporum è quella del ventennio fascista.

 

 

Ovviamente nell’immaginare una Repubblica di Venezia come stato conosciamo i dogi che si sarebbero susseguiti e le diverse idee riguardanti la politica (come porsi nei confronti di Mussolini) e l’amministrazione di Venezia- Si ipotizzano contatti più o meno significativi con vari personaggi dell’epoca da D’Annunzio e la Duse a Peggy Guggenheim. 

Il plauso che faccio all’autrice è quello di aver scritto questo romanzo, che risulta credibile nella parte storica, perchè tutti i personaggi si muovono come se davvero Venezia facesse parte di uno stato indipendente. Si respira un’aria culturale molto forte non solo per la presenza di personaggi che hanno fatto la cultura italiana, ma anche grazie alla presenza di una piccola parte della storia riguardante una casa editrice. 

L’unica nota stonata mi è parsa quella riferita ai nostri anni di cui non ho compreso il nesso con la vicenda principale. In conclusione La repubblica delle lettere è una lettura interessante che mi  ha permesso di uscire dalla mia comfort zone e “vedere” la storia sotto un’altra luce. 

Sul ventennio fascita: La signorina e l’amore – Giovanna Mozzillo

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