La casa sul fiume – Gianluca Arrighi – MEA

La casa sul fiume. Biagio Martini è un avvocato di successo. Ma ha paura dei temporali e il ricordo di ciò che avvenne nella vecchia casa sul fiume, quando era bambino, gli corrode l’anima. Agata Rubino invece è una donna intrepida e coraggiosa. Non teme nulla, mentre dà la caccia a colui che le ha distrutto la vita. Biagio e Agata non si conoscono, non si sono mai incontrati; non sanno che i loro destini stanno per intrecciarsi in modo inesorabile.

RECENSIONE

Ho apprezzato la scrittura e le capacità narrative di Arrighi con Sulle orme del brivido, una raccolta di racconti gialli spesso sorprendenti per inventiva e costruzione dei delitti. Con molto piacere ho letto La casa sul fiume e sin dall’inizio ho avuto la percezione di aver iniziato un giallo dalle tematiche psicologiche significative. 

Già dalla copertina abbastanza misteriosa e con dei richiami ad avvenimenti passati, siamo catapultati in uno scenario psicologico inquietante che riguarda uno dei due protagonisti: Biagio Martini. L’impressione che ho avuto all’inizio con l’introduzione dei personaggi e della vicenda è stata l’immediata partecipazione e immedesimazione nei meandri psicologici di Martini bambino, e il voler capire da cosa dipendessero i demoni interiori che lo affliggono. E’ su di lui che si soffema il pensiero di chi legge.

L’altra protagonista è Agata Rubino che mi ha incuriosita, mi sono chiesta molte volte perchè stesse cercando un uomo e quale nesso avesse con Biagio Martini. Inutile dire con il proseguire della narrazione tutto avrà un perchè e verrà svelato.

La costruzione dei due personaggi così complessi, ricchi di sfumature psicologiche, travagliati, è quel quid che rende il romanzo più avvincente e accattivante. Biagio sembra condurre una vita serena ed affascinante, ma sappiamo che la realtà non è quella che appare, Agata invece non trova pace in nessun luogo. Sono praticamente dei perfetti sconosciuti anche per coloro che li conoscono, in quanto il loro tormento lo vivono senza far trapelare all’esterno nulla di quello che li divora interiormente.

La casa sul fiume, il luogo che Biagio rifugge e che teme tanto da non volervi mettere più piede è in completo disfacimento, un posto sinistro in cui le impronte di un passato lontano sono ancora visibili. In questo luogo malsano avviente la rappresentazione drammatica di un incontro-scontro tra due personalità psicologicamente “disturbate”.

Se di Biagio sappiamo da subito il motivo delle sue inquietudini, per Agata invece la scoperta sarà diluita durante la narrazione o solo alle ultime righe comprenderemo la sua esatta natura. Posso affermare che questo “colpo di scena” mi è piaciuto molto. è la  conclusione perfetta per un romanzo che possiede ritmo, un intreccio interessante e dei personaggi secondari che rimangono impressi – e in quest’ultimo caso – mi riferisco a Fiamma Lorenzi, a Delia e alla  moglie di Biagio, donne molto diverse ma caratterizzate egregiamente e capaci di rappresentare tipi diversi di femminilità.

Vivamente consigliato agli amanti del genere. 

 Se ami i gialli:

La dama di compagnia – Marie A. Belloc

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