Una deliziosa festa di morte – Claudia De Nicola – Golem Edizioni

 

Una deliziosa festa di morte. Ponteraso, 31 ottobre 1993. La lussuosa villa di campagna di Vittorio Martinelli ospita tutta la famiglia, compreso l’ex avvocato Ranieri, per una cena con delitto. L’efficiente ed eccentrico maggiordomo Lloyd consegna a ciascuno dei presenti una scatola in legno con incisi i nomi dei personaggi dei più noti romanzi gialli. All’interno, dei misteriosi oggetti: un tubo di piombo, una rivoltella, una corda, una fiala di veleno, un’ascia, una chiave inglese, un candelabro e un pugnale. Dopo cena, mentre gli ospiti sono intenti a chiacchierare e bere nella sala da pranzo, dallo stereo sopraggiunge la voce del padrone di casa. Vuole denunciare tutti i presenti, colpevoli dei più svariati crimini. Da quel momento il caos inizia a regnare: le luci della casa si accendono e si spengono, le armi appaiono e scompaiono, gli ospiti vengono uccisi uno dopo l’altro. Con le loro vite in pericolo, i membri della famiglia iniziano a indagare, grattando sotto la superficie del loro passato. Chi ha progettato tutto questo? E dove si nasconde l’assassino?

RECENSIONE

Sono stata conquistata dalla trama di questo giallo che penso sia anche un omaggio dell’autrice a Dieci piccoli indiani della Christie. Il giallo classico con i suoi delitti è un genere che mi attrae enormemente, come nel caso di questo romanzo si tratta di una lettura piacevole, capace di tenere desta l’attenzione del lettore che vuole comprendere, oserei dire scandagliare, i motivi che sono dietro ai delitti.

In ogni giallo che si rispetti ci sono sempre delle ragioni che mettono in moto l’ingranaggio, dei moventi che spingono la mano dell’assassino. Claudia De Nicola al suo esordio con Una deliziosa festa di morte, dimostra di avere padronanza nella costruzione della storia e nella descrizione dei personaggi.

Tutti hanno una macchia sulla coscienza e si tormentano nell’intimo ben sapendo che questi segreti saranno la causa della propria rovina. I delitti si susseguono secondo uno schema ben preciso e mi sono ritrovata da lettrice a parteggiare per la malcapitata vittima di turno.

Ammetto di non aver capito nulla su chi potesse essere l’assassino e sui motivi dei delitti, pur avendo letto con attenzione i dialoghi e “guardato” ai dettagli, non posso quindi far altro che fare i miei complimenti all’autrice perchè è riuscita a depistarmi completamente. 

 

 

I dialoghi sono ben impostati e capaci di caratterizzare meglio i personaggi rendendoli veri, umani con le loro imperfezioni e le loro colpe. Ho guardato tutti loro con indulgenza, tutti commettiamo degli errori nella vita, nessuno è perfetto, neanche chi sta scrivendo questa recensione.

Mi è piaciuto il feeling che si crea tra Beatrix e Lloyd, anche in situazioni particolari ed eccezionali le capacità intuitive e il ragionamento possono sfociare in un’intesa profonda. 

Il finale, come anticipato, è del tutto inaspettato e sorprendente, mi ha piacevolmente stupita. Un esordio felice, un bel giallo che consiglio a tutti coloro che amano il genere e che vogliono cimentarsi nella risoluzione dell’inghippo alla base dei delitti.

Good luck miei diletti.

 

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