Musica italiana

Sanremo 2024 – La prima serata

 

 

Il nostro Massy ci dà le sue pagelle su outfit e canzoni con ironia. 

Spero vi facciano sorridere.

Annalisa 7,5
Outfit che potremmo definire alla Annalisa, un total black abbastanza aggressivo con maxi cuissard modello Giarrettiera colt, ma insomma si vede che i recenti e ripetuti successi discografici le hanno dato una sicurezza che sfiora la spavalderia.
Anche il pezzo ricalca un po’ tutti i suoi ultimi singoli, se è vero che da un momento all’altro uno si aspetta che lei parta con “ho visto lui che bacia lei che bacia lei” il pezzo sanremese è indiscutibilmente orecchiabile come nessuno, ripetitivo quanto si vuole ma di quelli che riusciresti a canticchiare pure stendendo i panni.

Fiorella Mannoia 7
Davanti a tanti nani lei chiaramente fa la figura del gigante, non è la sua migliore canzone di sempre ma il pezzo è orecchiabile, non è nemmeno la sua migliore interpretazione di sempre ma sul palco ci sa stare e la differenza con gli altri è palpabile.
Le parole della canzone si comprendono senza problemi, tutte, e in questo Festival delle voci strascicate la sua è una goccia nel mare.

Angelina Mango 6
Il pezzo è firmato, anche, da Madame ed è già una garanzia, negativa.
L’outfit scelto è un pugno in un occhio di quelli che manco Tyson, abito aderente con ricami neri e zeppe con calzini bianchi da codice penale.
Eppure lei lo interpreta con grande slancio regalando proprio quell’idea di libertà che il testo sembra voler trasmettere, la voce poi non si discute sebbene potrebbe fare di meglio, nel finale prende pure una mezza stecca.

Clara 5
Clara di Mare fuori, è bello che siamo tornati alla fine degli anni sessanta quando i cantanti prendevano il nome di qualcosa e quindi avevamo Mal dei Primitives, Renato dei Profeti…oggi abbiamo Clara di Mare fuori e non mi sembra poco.
Lei avrebbe un portamento elegante, certo il vestito, un tubino senza spalline di Armani con inserto laterale di paillettes che potrebbe contenere tranquillamente uno smartphone cosi come una Corallina da un chilo e mezzo, la penalizza un po’.
Il pezzo musicalmente non mi sembra male, del testo sinceramente ho capito soltanto “siamo ancora a galla” e mi pare quantomeno confortante, colare a picco come i palombari già dopo la prima canzone mi sarebbe sembrato molto triste

Irama 5
Outfit minimale, un total black abbastanza classico con collana della nonna nella mano sinistra, tutto per evidenziare la canzone e non il resto.
Peccato che il pezzo ad un primo ascolto risulti abbastanza anonimo e al netto dell’outfit minimal ciò che più si nota sono i capelli con l’effetto bagnato…o forse gli hanno lanciato una secchiata d’acqua prima di scaraventarlo sul palco e lui è riuscito a schivarla solo parzialmente.

Alessandra Amoroso 4,5
Dal punto di vista del look se l’intento era da ultima diva va detto che era perfetto con tanto di guanti lunghi con anello e bracciale a vista e collier di diamanti.
Se poi parliamo della canzone veniamo alle note dolenti, la solita canzone strappacuore alla Amoroso, insomma non se ne esce o piange lei o, come stasera, fa piangere e non certo per l’emozione che riesce a trasmettere.

The Kolors 4
Sbagliano tutto ciò che era umanamente possibile sbagliare a partire dalla scelta di un pezzo davvero troppo simile alla loro hit Italo disco.
Il cantante poi ci mette abbondantemente del duo presentandosi con un gessato aperto che evidenzia un tatuaggio che farebbe la sua figura sulla spiaggia di Ostia Lido ma a Sanremo oggettivamente stride.

Mahmood 3,5
Nel Sanremo delle voci strascicate poteva forse mancare Mahmood?
Pare abbia dichiarato che se vincerà per la terza volta il Festival gli tireranno i pomodori, ecco mi piace considerarmi idealmente fra quelli che glieli lanceranno (e pure belli grossi, quelli da riso da mezzo chilo l’uno proprio).
Sull’outfit poco da dire, un bel total black leather modello workwear che fa tanto corriere in consegna con lo smanicato ovvero la sua dimensione ideale a mio parere, ben più di quella del cantante.

Sangiovanni 3
Il pezzo s’intitola Finiscimi ed è uno di quei casi in cui uno probabilmente vorrebbe essere un cecchino per accontentarlo.
Ma scherzi a parte si è presentato col vestito della prima comunione (d’altronde non è che uno si chiama Sangiovanni cosi per caso) soltanto che l’abito doveva essere appartenuto al fratello ed essendo di tre taglie più grande il fratello di Sangiovanni (Sangiovese presumo vista la fantasia genitoriale nella scelta dei nomi) la prima comunione doveva averla fatta a 25 anni almeno.
Due parole sulla canzone, un pezzo molto intimo ho letto da qualche parte e infatti se la canta per lui visto che non si capisce una parola.

Il volo 2,5
Per loro questo dovrebbe rappresentare sia musicalmente che a livello di immagine una svolta pop, per così dire.
Ebbene se svolta c’è stata mi sembra all’insegna del peggio che non è mai morto.
Tralasciamo la canzone con un titolo che manco allo zecchino d’oro del compianto Cino Tortorella mi sarei presentato con un titolo cosi, loro ce la mettono proprio tutta per apparire alla moda ma restano antichi nell’anima.
Prendiamo dei tre quello con gli occhiali che rappresenta a parer mio il prototipo del brutto per eccellenza, ce la mettono tutta per aggiustarlo, immagino le truccatrici mentre si prodigano alacremente, ma ragazzi è una causa persa, è troppo brutto.
Gli altri due di contro, rispetto a lui almeno, si sentono giustamente belli e osano con camice morbide e giacche kimono col risultato che tutti anziché ascoltarli si fissano sull’outfit e ridono.
Se non ci fossero bisognerebbe inventarli.

/ 5
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Sanremo – quarta serata – le cover

 

 

Eccoci al resoconto della quarta serata, ma molte canzoni non erano proprio delle cover quanto una riproposta delle proprie vecchie canzoni. Che senso ha? Ognuno tragga le sue conclusioni.

Buona lettura.

Olly e Lorella Cuccarini – 1
In ogni Sanremo c’è un momento più basso in assoluto, quello dove si arriva a toccare il fondo in un modo che non è più possibile neppure raschiare.Olly di Olly e Benji ( d’accordo quello era Holly) con una temeraria Cuccarini che a 57 anni abbandona il ruolo di maestra di danza e torna sul campo in uno dei suoi pezzi cult.
Già la canzone poco aveva a che fare col rap ma il tentativo di rispolverare dopo 35 anni la stessa coreografia mi è parso francamente imbarazzante. (altro…)

/ 5
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Sanremo – Seconda e terza serata – le pagelle

 

 

Sanremo seconda e terza serata, le pagelle. Anche per queste serate il nostro collaboratore ha stilato una sua valutazione di alcuni degli artisti in gara.

Seconda serata Sanremo seconda e terza serata le pagelle

Sethu – 3
Canta Cause perse ed il titolo non poteva essere più propedeutico perché più perse della sua di cause ne vedo poche.
Ad un certo punto prende il chitarrista e sembra volergli dare una microfonata sul muso, al che io penso “Ecco che ora questo sbrocca come Blanco”.
Invece fortunatamente è un falso allarme. (altro…)

/ 5
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Sanremo – Prima serata le pagelle

Sanremo – Prima serata le pagelle. In questi giorni si parla solo di Sanremo e allora in accordo con il mio collaboratore che da molti anni fa un suo resoconto ironico che è da considerare assolutamente personale, non vuole togliere nulla alla critica musicale e ai gusti di chi legge, vi lascio con le sue pagelle.

Chiara Ferragni – 0
Se ancora qualcuno dubitava del fatto che un conto sono i social e altro condurre uno show beh da stasera ogni dubbio sarà stato fugato.
Nonostante legga per tutta la serata riesce nell’eroica impresa d’impappinarsi in mondovisione, sbagliando le parole, sovrapponendo Morandi, rinverdendo i vecchi fasti del mitico quartetto dei figli d’arte nell’indimenticabile Sanremo 1989.
Almeno quelli ebbero il buongusto di sparire poi dalla circolazione, lei invece da lunedì ce la ritroveremo su Instagram a reclamizzare profumi, balocchi, e maritozzi…insomma brutte storie.

Coma Cose – 3
Già partono entrambi da una base di bruttezza non indifferente, in più si truccano male e si vestono peggio il che tende ad inguaiarli ancora di più.
La canzone, a detta loro, dovrebbe parlare di una crisi di coppia che sono riusciti a superare.
E non è difficile crederlo anche perché lasciarsi ed andare alla ricerca di due brutti almeno altrettanto non mi sembra oggettivamente opzione praticabile.
Il pezzo comunque mi sembra modesto, ricalca quello del 2021, in pratica è uguale, e mi chiedo quindi perché non accontentare i Jalisse che da 25 anni bussano invano alla porta di Sanremo e che almeno sentimentalmente non mostrano tentennamenti.

Ariete – 3
Ariete, che da oggi sappiamo non essere soltanto un elettrodomestico ma pure una cantante, si presenta con un look che intenderebbe, forse, definire quello che vogliono e sentono i giovani d’oggi… stendiamo un velo.
Da qualche parte ho letto “ecco spiegato perché stasera Ariete non indossava il cappello”
E meno male perché con quella giacca ci mancava giusto il cappello.
Il pezzo è di Calcutta, un altro buono, non sembra di difficile esecuzione ma lei riesce a stonare.
Insomma performance da dimenticare e non raccontare un giorno ai nipotini.

sanremo la prima serata (le pagelle)

Anna Oxa – 4
Look non pervenuto, in tanti hanno detto voleva imitare Madonna in Frozen, io neppure Frozen il film ho presente ed è uscito l’altro ieri figuriamoci il video di Madonna.
Ci vuole un minuto e mezzo buono per comprendere la prima parola ed è Libera, il titolo Sali forse era un’esortazione ad un traduttore simultaneo a salire sul palco per spiegare il testo.
Purtroppo non credo ci siano eliminazioni e quindi la condanna è dovercela tenere fino a sabato ma d’altronde ci fossero state le eliminazioni temo che a sabato ci sarebbero arrivati solo Amadeus e Morandi.

Mara Sattei – 5
La voce ci sarebbe pure ma la canzone è di un insulso senza limiti, lei ci prova, anche con una mise che lascia poco spazio all’immaginazione e una serie di tatuaggi improbabili.
Di questa esibizione però si ricorderà soprattutto il suo gesticolare, ad un certo punto alza un dito in alto che sembra l’imitazione di Fra Cristoforo quando dice a Don Rodrigo “verrà un giorno”…..quasi quasi la preferivo quando faceva finta di ballare il twist nel tormentone estivo La dolce vita con Fedez.

Cugini di Campagna – 5,5
Il titolo, lettera 22 non si capisce se è un omaggio a Gervaso e Montanelli o cos’altro.
Loro riescono nell’impresa titanica di presentarsi con una canzone non trash a Sanremo dove il trash ci starebbe come l’uovo nella carbonara.
E la cantano bene, almeno le parole si comprendono e di questi tempi non è scontato, solo un appuntino per quel look dove sembrano i fratelli sfigati, con le parrucche, dei Rockets caduti a strapiombo sul set dell’ultimissimo sequel di Guerre stellari.

Gianluca Grignani – 5/6
La canzone ed il testo non sarebbero per niente male, l’arrangiamento orchestrale è forse il più bello ascoltato sinora, peccato che lui proprio non arrivi, certo si ricordasse pure di essere un cantante e non un miracolato tornato ad esibirsi allora a “Quando ti manca il fiato” non verrebbe voglia di rispondere “Non cantare”

Pooh – 6
Sufficienza più alla carriera che altro, la mia sensazione è che Facchinetti faccia ormai una fatica immane a cantare dal vivo, a tratti pare quasi balbettare e sempre se va bene e non prende proprio le stecche.
Certo di belle canzoni ne hanno anche fatte ma quando non riesci a cantarle più che un live sembra un accanimento terapeutico.
E gli orchestrali che fanno la ola completano il quadretto da gerontocomio, per non parlare dei lumini in piccionaia che fanno una tenerezza che nemmeno il dolce Remi.

Sanremo –  la prima serata (le pagelle).

Elodie – 6,5
Premesso che non azzecca una canzone dal 1941 e quel soprabito piumato poi ha un che d’imbarazzante, va detto che si atteggia da diva ma in mezzo a tanta penuria bisogna darle atto che un po’ lo sembra.
E, poi non c’è niente da fare, è una delle poche che riempie il palcoscenico oltre ad avere una bella voce e alla, ormai rarissima, capacità di far comprendere ogni parola del testo a chi ascolta.

Marco Mengoni – 7
Sono talmente pochi i cantanti veri anche quest’anno che, insomma, almeno premiamoli.
Ha cantato pezzi migliori ed è un fatto, ma si è presentato con look e abiti adatti al palco, ha cantato più che bene e vivaddio non è parso uno dei tanti topo gigi ballerotti che anche in quest’edizione hanno imperversato.

Gianni Morandi – 8
Ora va bene avere 50 e passa anni di carriera sulle spalle ma per mettersi ad intonare a cappella l’inno davanti al Presidente della Repubblica bisogna davvero averle belle solide le spalle.

Mattarella e Benigni – 10
E che Dio ce li conservi più a lungo possibile.

Massy

Sanremo – la prima serata (le pagelle).

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