Il nostro Massy ci dà le sue pagelle su outfit e canzoni con ironia. 

Spero vi facciano sorridere.

Annalisa 7,5
Outfit che potremmo definire alla Annalisa, un total black abbastanza aggressivo con maxi cuissard modello Giarrettiera colt, ma insomma si vede che i recenti e ripetuti successi discografici le hanno dato una sicurezza che sfiora la spavalderia.
Anche il pezzo ricalca un po’ tutti i suoi ultimi singoli, se è vero che da un momento all’altro uno si aspetta che lei parta con “ho visto lui che bacia lei che bacia lei” il pezzo sanremese è indiscutibilmente orecchiabile come nessuno, ripetitivo quanto si vuole ma di quelli che riusciresti a canticchiare pure stendendo i panni.

Fiorella Mannoia 7
Davanti a tanti nani lei chiaramente fa la figura del gigante, non è la sua migliore canzone di sempre ma il pezzo è orecchiabile, non è nemmeno la sua migliore interpretazione di sempre ma sul palco ci sa stare e la differenza con gli altri è palpabile.
Le parole della canzone si comprendono senza problemi, tutte, e in questo Festival delle voci strascicate la sua è una goccia nel mare.

Angelina Mango 6
Il pezzo è firmato, anche, da Madame ed è già una garanzia, negativa.
L’outfit scelto è un pugno in un occhio di quelli che manco Tyson, abito aderente con ricami neri e zeppe con calzini bianchi da codice penale.
Eppure lei lo interpreta con grande slancio regalando proprio quell’idea di libertà che il testo sembra voler trasmettere, la voce poi non si discute sebbene potrebbe fare di meglio, nel finale prende pure una mezza stecca.

Clara 5
Clara di Mare fuori, è bello che siamo tornati alla fine degli anni sessanta quando i cantanti prendevano il nome di qualcosa e quindi avevamo Mal dei Primitives, Renato dei Profeti…oggi abbiamo Clara di Mare fuori e non mi sembra poco.
Lei avrebbe un portamento elegante, certo il vestito, un tubino senza spalline di Armani con inserto laterale di paillettes che potrebbe contenere tranquillamente uno smartphone cosi come una Corallina da un chilo e mezzo, la penalizza un po’.
Il pezzo musicalmente non mi sembra male, del testo sinceramente ho capito soltanto “siamo ancora a galla” e mi pare quantomeno confortante, colare a picco come i palombari già dopo la prima canzone mi sarebbe sembrato molto triste

Irama 5
Outfit minimale, un total black abbastanza classico con collana della nonna nella mano sinistra, tutto per evidenziare la canzone e non il resto.
Peccato che il pezzo ad un primo ascolto risulti abbastanza anonimo e al netto dell’outfit minimal ciò che più si nota sono i capelli con l’effetto bagnato…o forse gli hanno lanciato una secchiata d’acqua prima di scaraventarlo sul palco e lui è riuscito a schivarla solo parzialmente.

Alessandra Amoroso 4,5
Dal punto di vista del look se l’intento era da ultima diva va detto che era perfetto con tanto di guanti lunghi con anello e bracciale a vista e collier di diamanti.
Se poi parliamo della canzone veniamo alle note dolenti, la solita canzone strappacuore alla Amoroso, insomma non se ne esce o piange lei o, come stasera, fa piangere e non certo per l’emozione che riesce a trasmettere.

The Kolors 4
Sbagliano tutto ciò che era umanamente possibile sbagliare a partire dalla scelta di un pezzo davvero troppo simile alla loro hit Italo disco.
Il cantante poi ci mette abbondantemente del duo presentandosi con un gessato aperto che evidenzia un tatuaggio che farebbe la sua figura sulla spiaggia di Ostia Lido ma a Sanremo oggettivamente stride.

Mahmood 3,5
Nel Sanremo delle voci strascicate poteva forse mancare Mahmood?
Pare abbia dichiarato che se vincerà per la terza volta il Festival gli tireranno i pomodori, ecco mi piace considerarmi idealmente fra quelli che glieli lanceranno (e pure belli grossi, quelli da riso da mezzo chilo l’uno proprio).
Sull’outfit poco da dire, un bel total black leather modello workwear che fa tanto corriere in consegna con lo smanicato ovvero la sua dimensione ideale a mio parere, ben più di quella del cantante.

Sangiovanni 3
Il pezzo s’intitola Finiscimi ed è uno di quei casi in cui uno probabilmente vorrebbe essere un cecchino per accontentarlo.
Ma scherzi a parte si è presentato col vestito della prima comunione (d’altronde non è che uno si chiama Sangiovanni cosi per caso) soltanto che l’abito doveva essere appartenuto al fratello ed essendo di tre taglie più grande il fratello di Sangiovanni (Sangiovese presumo vista la fantasia genitoriale nella scelta dei nomi) la prima comunione doveva averla fatta a 25 anni almeno.
Due parole sulla canzone, un pezzo molto intimo ho letto da qualche parte e infatti se la canta per lui visto che non si capisce una parola.

Il volo 2,5
Per loro questo dovrebbe rappresentare sia musicalmente che a livello di immagine una svolta pop, per così dire.
Ebbene se svolta c’è stata mi sembra all’insegna del peggio che non è mai morto.
Tralasciamo la canzone con un titolo che manco allo zecchino d’oro del compianto Cino Tortorella mi sarei presentato con un titolo cosi, loro ce la mettono proprio tutta per apparire alla moda ma restano antichi nell’anima.
Prendiamo dei tre quello con gli occhiali che rappresenta a parer mio il prototipo del brutto per eccellenza, ce la mettono tutta per aggiustarlo, immagino le truccatrici mentre si prodigano alacremente, ma ragazzi è una causa persa, è troppo brutto.
Gli altri due di contro, rispetto a lui almeno, si sentono giustamente belli e osano con camice morbide e giacche kimono col risultato che tutti anziché ascoltarli si fissano sull’outfit e ridono.
Se non ci fossero bisognerebbe inventarli.

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