Maledetto il cuore – Shanna Luciani – Self Published

 

Maledetto il cuore. La guerra arriva a sconvolgere la quiete di San Rocco, un piccolo paese sulle montagne abruzzesi. Alle conseguenze del conflitto, nell’autunno del 1943, sono legati anche i destini di tre persone:
Arthur Baumann, un giovane eroe di guerra sopravvissuto al logorante assedio di Stalingrado; Friedrich Silbermann il tenente a capo della compagnia tedesca che occupa il paese, condivide con Arthur un passato tormentato e più di una scomoda verità; Eva Luciani, una giovane infermiera, che suo malgrado si trova a collaborare con gli invasori.
Ciascuno di loro è posto di fronte a una scelta: fare la cosa giusta o mettere a tacere la propria coscienza, il proprio cuore?
Le loro vite si incroceranno in una spirale di amore e di morte. Nessuno dei tre potrà salvare sé stesso senza condannare gli altri.

Un bel romanzo che sorprende il lettore, forse lo coglie addirittura impreparato.
Si perché quando si parla della seconda guerra mondiale abbiamo pochi dubbi, i tedeschi, senza distinzione, sono l’aggressore, il cattivo se vogliamo semplificare, e molto difficilmente siamo disposti ad accettare l’idea che fra loro potessero esserci ufficiali, soldati, che si ponevano domande sulla guerra, sulle ragioni del conflitto, su cosa giustificasse morti e devastazioni.
La nostra convinzione incrollabile è che ogni tedesco desiderasse tutto ciò ed in fondo la storia questo ci ha tramandato.
Ovviamente non si tratta di mettersi a fare un improbabile revisionismo, non avrebbe senso e tutti conosciamo perfettamente i responsabili di un conflitto che ancora oggi, solo a parlarne, ci fa inorridire.
Tuttavia trovo interessante il tentativo dell’autrice Shanna Luciani di scandagliare l’animo di tutti i protagonisti, di entrambi i versanti, perché da ambo le parti, necessariamente, dovevano essere presenti persone in grado di comprendere l’assurdità della guerra.

I tre protagonisti del romanzo, la giovane infermiera Eva e i due ufficiali tedeschi Friedrich e Arthur si trovano su sponde diverse ma nessuno di loro vede nella guerra la soluzione.
Arthur ha disertato, Eva collabora con la resistenza ma nel contempo reputa giusto dargli rifugio, Friedrich deve attenersi agli ordini ma si pone delle domande, cerca di trovare Arthur ma non per giustiziarlo senza un regolare processo e di Eva finirà addirittura per innamorarsi.
Il romanzo si gioca tutto sullo scontro fra ciò che è giusto e quello che invece si deve compiere per dovere, fra ciò che l’amore ci suggerisce e le azioni che in una guerra non possiamo permetterci.
E tutto è reso più complicato dall’incertezza sull’esito del conflitto che è l’incertezza stessa del domani.
Nessuna promessa può essere garanzia di nulla, ad un certo punto sono gli eventi a decidere per i tre protagonisti ed il loro stravolgimento interiore è un ulteriore segno di un’umanità che va oltre le differenze di schieramento.
Semplicemente abbiamo due uomini e una donna come noi che si battono contro qualcosa di infinitamente più grande di loro e per quanto possano lottare le prospettive future restano un’incognita.

Premettendo che apprezzo fortemente i romanzi storici che riguardano in special modo la seconda guerra mondiale e quindi partivo con una buona predisposizione alla lettura ho trovato Maledetto il cuore estremamente interessante.
C’è la giusta miscela fra attenzione alla psicologia dei tre protagonisti, che non possiamo non sentire vicinissimi, ed equilibrio fra sentimento e senso del dovere.
Ogni scelta di Eva, Arthur, e Friedrich è una scelta che potremmo trovarci a compiere noi al loro posto perché la guerra è anche questo ovvero dover prendere decisioni nello spazio di un istante con un’altissima possibilità di sbagliare.
Davvero un plauso ad una narrazione mai sopra le righe, sempre attenta ad offrire il giusto spazio ai sentimenti, ai conflitti interiori, alla necessità di non perdere mai di vista il senso del dovere.
Maledetto il cuore è un romanzo dove la guerra, l’amore, la psicologia dei personaggi hanno ognuno il proprio spazio senza che mai l’uno prevarichi l’altro.
E non c’è un attimo in cui chi legge possa dubitare della passione dell’autrice per l’argomento trattato.

 

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