Corella. L’ombra del Borgia – Federica Soprani – Nua Edizioni

Corella. Roma, 1505. In un cupo sotterraneo di Castel Sant’Angelo, Niccolò Machiavelli fa visita a un prigioniero spagnolo: Michele Corella. Il suo corpo è stato devastato dalla tortura, ma la sua mente ancora vigile e colma di ricordi trascina il letterato in un viaggio nel tempo, sulle tracce di un’avventura tanto grandiosa quanto effimera, l’ascesa e la caduta di un uomo, Cesare Borgia, all’ombra del quale il narratore ha vissuto, custode e araldo di un sogno non suo.

Recensione

Ennesimo romanzo sui Borgia? Assolutamente no, nel senso che pur essendo parte di questo romanzo, Soprani pone l’attenzione su Miguel de Corella, alias Micheletto, colui che è noto come il sicario di Cesare Borgia. Conosciamo entrambi fin da giovani, spagnoli costretti a vivere in Italia, sono disprezzati dai loro compagni di studi, ed è da qui che parte la dannazione di un uomo che decide di vivere per un altro, mettendo da parte la sua vita, i suoi desideri e le sue speranze.

Cesare Borgia vive per le sue ambizioni, ed è convinto che le sue capacità di condottiero giustifichino le nefandezze che compie per raggiungere i suoi scopi. Un uomo senza scrupoli per il quale non c’è sangue o vita che tengano di fronte al soddisfacimento della sua brama di potere.

Corella è sempre pronto ad obbedire agli ordini uccidendo per mantenere le promesse fatte. Soprani ci permette di conoscere meglio quest’uomo facendoci entrare nella sua mente e nel suo cuore per scoprire che anche lui è un essere umano.  Seppure con tutte le sue contraddizioni.

Ci sono stati dei momenti in cui avrei preferito che fosse stato capace di rifiutarsi di svolgere gli assassinii commissionatigli, come nel caso di Alfonso d’Aragona, secondo marito di Lucrezia Borgia. Invece anche in questo caso non si tira indietro ed esegue l’ordine ricevuto.

Pur essendo un sicario non sono riuscita a odiare il personaggio, un uomo fedele al Borgia che non tradisce neanche sotto tortura, quando ormai il Valentino inizia a vedere il tramonto della sua stella.

Quello che mi ha colpito in Corella è stata la descrizione psicologica del dramma interiore che quest’uomo visse nel profondo. Non fu solo un sicario, ma un uomo che sacrificò se stesso e la propria anima per il bene di Cesare Borgia. A ogni omicidio il tormento interiore  si accresce portando a molte sofferenze ed ecco che dal clima giocoso e luminoso che caratterizza l’inizio del romanzo si passa ad atmosfere cupe con un personaggio che diviene sempre più ombroso man mano che il romanzo procede.

Con uno stile elegante, ricco e una capacità evocativa talvolta delicata persino nella descrizione dei delitti, Soprani ripercorre il nostro passato, raccontandoci un paese devastato da guerre per il raggiungimento dei propri obiettivi da parte della nobiltà dell’epoca. Per secoli siamo stati una terra di conquista, nessuno tra imperatori, signori e condottieri ha mai avuto a cuore le sorti dell’Italia che è stata ripetutamente depredata.

Corella, l’ombra di Cesare Borgia è stata una lettura intensa che ha lasciato un segno. E’ stato tratteggiato il ritratto analizzando la realtà che visse grazie al suo animo umanista e perspicace, a cui si unisce il lato più cupo, ossia quello della morte. Scopriremo le varie facce del personaggio Micheletto e l’amicizia che lo unì al Borgia.

Consigliato a chi apprezza i punti di vista che si discostano dalla narrazione storica classica.

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