L’imprecisione perfetta – Franco Garrone – Robin

L’imprecisione perfetta. Liguria Occidentale, anno 1935, è il periodo antecedente all’entrata in guerra. Adam Bronte, un bambino di appena undici anni, sta per ricevere in regalo il violino che cambierà per sempre la sua vita. Le brutalità della guerra vengono offuscate dalla bellezza della musica e Adam non può far altro che essere schiavo di questa passione. Parte per il Conservatorio, lì incontra Irina, la giovane figlia del console russo, e tra i due sboccia subito qualcosa. Insieme al reciproco coinvolgimento per la musica, scoprono che i loro violini, dalla forma particolare, sono in realtà i “due violini in amore”, realizzati secondo la leggenda dallo stesso Stradivari. Genova viene bombardata e il cambio di alleanze porta Irina a una fuga improvvisa, lasciando in Adam una profonda amarezza. La vita va avanti e Adam non si scoraggia, inizia la scalata verso la realizzazione dei suoi sogni. Adam ritrova Irina, ma i due amanti sono nuovamente divisi. In un clima di profonda tensione sociale, nei meccanismi cupi della Guerra Fredda, riusciranno Adam e Irina a riabbracciarsi di nuovo e a lasciare il passato alle spalle?

 

RECENSIONE

L’imprecisione perfetta è un bel romanzo che parla di musica, di amore, e anche un po’, almeno è la sensazione che ho avuto io, di destino.
Quel destino che a volte si diverte a flirtare con la nostra vita modificandola in modi che per noi possono essere vantaggiosi o sconvenienti ma ci lasciano comunque la sensazione che tutto avrebbe potuto essere diverso se solo un evento, magari del tutto estraneo al nostro percorso, si fosse verificato poche ore prima o poche ore dopo.
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I due protagonisti di questo romanzo, avvincente se ce n’è uno, s’incontrano perché il destino, e la musica ovviamente, sembrano davvero mettercela tutta per farli conoscere, e sarà sempre il destino a far si che per la loro intera esistenza si troveranno e si perderanno in continuazione, si rincorreranno oppure fuggiranno l’uno dall’altro.
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Come detto L’imprecisione perfetta parla d’amore, ed è una storia destinata a commuovere indipendentemente dall’esito, che non mancherà comunque di sorprendere.
Ma ciò che lega maggiormente Adam e Irina è la musica, e più specificatamente i loro violini la cui indissolubilità è per certi versi persino superiore a quella dei due ragazzi.
I cosiddetti “violini in amore”, costruiti da Stradivari e in grado se suonati contemporaneamente di creare una sonorità ammaliante e impossibile da replicare.
L’autore è bravissimo a fare leva su una figura misteriosa come quella di Stradivari per dar vita ad una sorta di leggenda nella leggenda che sarà un po’ il motivo dominante del romanzo.
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Ogni pagina si riempie della forza sprigionata da un’amore struggente unito ad una leggenda affascinante come riescono ad esserlo solo le leggende letterarie.
Il tutto si svolge parallelamente ad avvenimenti storici che hanno segnato l’umanità e il nostro paese.
Adam e Irina si conoscono poco prima che in Italia vengano emanate le leggi razziali e il loro amore si trova a dover fare i conti con gli anni del secondo conflitto mondiale, quelli della guerra fredda e del muro di Berlino, e oltre fino a giungere alla caduta del muro.
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In definitiva un romanzo storico che è anche di formazione, la scrittura fluida consente una lettura quasi di un fiato ma ciò non vuol dire che manchi un significato morale:
la funzione della musica può a volte risultare addirittura salvifica, nessun amore per quanto immenso e nessuna passione sia anche la più totalizzante possono oscurare un amore e una passione altrettanto grandi come quelli che vengono sprigionati su un palco.
Il momento dell’esibizione rappresenta per il musicista il raggiungimento di un’estasi per cui qualsiasi accostamento è riduttivo.
Non ho la presunzione di pensare che possa essere questo il fine ultimo del romanzo ma il bello di leggere è proprio l’opportunità di poter esprimere tanti pareri diversi, tante visioni magari discordanti l’una dall’altra ma ognuna di pari dignità.
Importante è non perdere l’occasione di leggere L’impressione perfetta e di scoprire un autore di cui, spero, sentiremo ancora parlare in futuro.
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