L’elisir d’amore – Lavinia Fonzi – Self Published

L’elisir d’amore. Valerio è un semplice garzone di un caffè della Roma papalina, ma da mesi è segretamente innamorato di Berenice, una ragazza nobile che frequenta il locale. Occhiate timide e discorsi appena accennati sono tutto ciò che il giovane riesce a rivolgerle: sa che non potrà mai ottenere da lei più di un sorriso di cortesia.
Per questo quando s’imbatte in un misterioso venditore di filtri d’amore, Valerio si lascia convincere a comprarne uno. Ma per errore il giovane si ritrova coinvolto in una misterioso complotto ai danni di un nobile potente. Intrighi, amore e avventure si muovono sullo sfondo della Roma di inizio Ottocento, tra vicoli pittoreschi e bellezze eterne.

RECENSIONE

Ho letto in anteprima, e ringrazio l’autrice per la fiducia accordatami, l’Elisir d’amore il  nuovo romanzo di Lavinia Fonzi che ha allietato alcune ore dei miei pomeriggi trascorsi sul divano immersa nella lettura. 

L’idea del romanzo parte da una versione più moderna vista alla Scala da Lavinia, de L’elisir d’amore di Donizetti in cui i protagonisti invece di essere dei contadini, sono il garzone di un caffè e una frequentatrice amante della lettura. Da questo particolare ne è scaturita una favola ottocententesca. Sono un’amante dei romanzi storici, ma amo anche le favole perchè mi piace sognare ad occhi aperti e “vivere” ciò che leggo immaginando di esserne protagonista. 

Ed è ciò che è accaduto con Valerio, mi sono lasciata travolgere dal suo candore, da quella ingenuità propria di chi ha un cuore puro e non è capace di vedere la cattiveria negli altri. Valerio è un bravo ragazzo, un po’ sognatore, innamorato di Berenice che vede come un mito irraggiungibile. Berenice è una ragazza simpatica, mi è subito piaciuta per la sua semplicità, pur essendo una principessa non si da arie d’importanza e si mostra disponibile. Questa qualità unita all’intuito nel comprendere che Valerio è un ragazzo sincero, incapace di commettere qualsiasi reato, fanno di lei un’eroina moderna, il rifiuto delle convenzioni sociali e il comprendere che ciò che conta non è lo status sociale ma chi si è nel profondo del cuore. L’onestà, la bontà, la sincerità sono qualità che contano più della sciocca vanità 

 

 

Non manca in L’elisir d’amore un mistero. Questa bevanda è il perno di tutto il romanzo essendo legata all’assassinio del padre di Berenice. L’omicidio è legato a interessi politici. Cosa non si farebbe per il potere? Come diceva l’arguto Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha.

Non posso tralasciare un plauso a Lavinia per le sue precise descrizioni su avvenimenti, personaggi e luoghi storici. Il Carnevale della Roma pontificia è raccontato in modo dettagliato e le immagini che rimanda a chi legge sono vivide, colorate, come se le si stesse guardando di  persona. Il racconto della corsa dei Berberi mi ha rapita, ero incolllata alle pagine.

La scrittura è scorrevole, le pagine si leggono in scioltezza, ci si lascia prendere dal racconto e si giunge alla fine con dispiacere. Ho apprezzato molto che nel romanzo non ci siano scene hot, è anacronistico in storie ambientate nell’Ottocento trovare pagine che descrivono amplessi con dovizia di particolari. Ogni cosa va rapportata al periodo in cui è ambientata una storia, avete mai  letto tali descrizioni in Dickens, nella Austen o in Hugo?

Meditate gente meditate!

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