Ingiustizia è fatta – Fiorella Borin – Delos Digital

Ingiustizia è fatta. Venezia, 1669. L’assedio di Candia, un testamento bizzarro, la scomparsa di dodici cavalieri, superstizioni e follia: il magistrato Bruno Zen verrà a capo dell’enigma? Venezia, 1669. L’assedio ottomano a Candia si protrae da ventidue anni e le casse della Serenissima sono ridotte al lumicino. Potrebbe rimpolparle un sostanzioso lascito testamentario, gravato però da una clausola del tutto singolare. I tre possibili eredi sono tipi stravaganti, eccentrici per non dire scemi o addirittura folli. E il Consiglio dei Dieci deve dirimere non solo questa controversia, ma anche indagare sulla scomparsa di dodici prostitute e dodici cavalieri veneziani, avvenuta nel corso di una festa in un palazzo che ha nomea di essere infestato da presenze infernali. L’incarico di fare luce su questi fatti viene affidato al magistrato Bruno Zen, la cui coscienza gli imporrà scelte difficili e dolorose. A quale prezzo riuscirà a scoprire cosa si cela dietro le maschere indossate dagli attori di questa crudele, tragicomica commedia?

RECENSIONE

Venezia con il suo fascino e il mistero delle sue calli ha sempre avuto un ascendente su di me, è difficile spiegare a parole le emozioni scaturite dalle visite fatte. Ecco perchè mi piace leggere i romanzi storici ambientati durante il periodo della Serenissima, scopro una città che avrei voluto vivere.  

Anche in Ingiustizia è fatta non manca qualche accenno sulla città e la vita che vi si svolgeva, ma soprattutto abbiamo modo di conoscere più da vicino il Doge che governava la Repubblica affidandosi al Consiglio dei Dieci per ciò che riguardava la sicurezza della città. 

Siamo nel 1669 e a causa dell’assedio degli Ottomani che dura da 20 anni, le casse della Repubblica sono vuote e si cercano soluzioni per rimpinguarle. Da qui parte il romanzo  e iniziamo a conoscere i suoi protagonisti: i fratelli Michiel, che non lo nascondo, mi hanno strappato più di una risata durante la lettura. Sono tre giovani inetti, che si occupano di attività inutili, incapaci di provvedere a se stessi. 

Dei tre Antonio e Bernardo sembrerebbe che abbiano un po’ di sale in zucca, mentre Callisto con la sua aria mite, ingenua e il suo amore per i gatti suscita simpatia e compassione in chi legge.

 

 

Un altro personaggio importante in Ingiustizia è fatta è Bruno Zen che deve investigare sulla morte di 12 cittadini veneziani e 12 prostitute, Questa è la parte più interessante del romanzo, sembrerebbe che i morti dipendano da fenomeni demoniaci, ma si sa che spesso dietro questi avvenimenti c’è la mano dell’uomo. Zen che è un uomo dotato di intelletto e di capacità logiche grazie alle sue deduzioni riuscirà a risolvere il mistero che però ne nasconde un altro.

Infatti il lettore che pensava di aver capito tutto si trova di fronte a un nuovo mistero legato a una povera anima sfortunata e di buon cuore che subisce le angherie della gente a causa del suo aspetto, come spesso accade. La diversità non viene mai compresa, nel passato come oggi chi non è conforme allo status sociale è soggetto al pubblico ostracismo. 

Mi è piaciuta molto la scrittura lineare e narrativa dell’autrice che ha saputo delineare con precisione i personaggi.  La storia gradualmente porta alla scoperta e rivelazione del mistero fino al colpo di scena finale, del tutto inaspettato, che ti lascia a bocca aperta.

 

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