Le radici del fiordaliso: Trilogia della Russia Bianca: libro I

  • Titolo: Le radici del fiordaliso
  • Autrici: Erika Casali e Anna Lisa Manotti
  • Auto Pubblicazione
  • Romanzo storico

Le radici del fiordaliso. Bel romanzo storico scritto a quattro mani è una lettura che si rivela ancor più interessante alla luce del drammatico conflitto in Ucraina, nel libro si parla soprattutto di Bielorussia, Polonia e Russia, insomma zone limitrofe.
A volte la nostra ignoranza ci porta a pensare che le guerre possano svilupparsi dall’oggi al domani, non è sempre così anzi molto spesso dietro una guerra ci sono decenni di situazioni irrisolte.

E’  il primo passo di una trilogia che affronta la questione bielorussa, viene preso in esame il periodo fra le due guerre mondiali e la lotta di un popolo per il raggiungimento di un’indipendenza che di fatto giungerà soltanto dopo la caduta del Muro di Berlino ed il conseguente disfacimento dell’ex Unione Sovietica.
In realtà per un brevissimo periodo durante il primo conflitto mondiale venne proclamata la Repubblica Popolare di Bielorussia, il paese era di fatto sotto il controllo tedesco ma la Germania aveva interesse a creare una sorta di stato cuscinetto che potesse tenere a distanza la Russia.
L’esperimento durò pochi mesi, alla fine del 2018 tornarono i russi e negli anni successivi, dopo la guerra sovietico-polacca, il territorio bielorusso venne diviso fra la Polonia e l’Unione Sovietica.
Nella parte sotto il controllo della Polonia venne imposto il polacco come lingua ufficiale e la cultura bielorussa fu messa da parte.
Nella parte Sovietica venne invece mantenuta per alcuni anni fino al sopraggiungere delle Purghe Staliniane, da quel momento l’uso del bielorusso fu proibito perché considerato antisovietico.
Con l’inizio del secondo conflitto mondiale il territorio bielorusso continuò ad essere spartito soltanto che ai polacchi subentrarono di nuovo i tedeschi.

Le radici del fiordaliso racconta, come detto, tutto questo e lo fa utilizzando diverse voci narranti, ora bielorusse, ora polacche, ora sovietiche, cercando insomma d’inquadrare gli avvenimenti da ogni prospettiva.

Il periodo preso in esame è un periodo di guerra, i fatti di guerra sono ovviamente narrati ma il romanzo è anche una storia di famiglie, famiglie importanti ma anche, anzi soprattutto, famiglie umili, famiglie miste, famiglie in divenire e famiglie che non vedranno mai la luce.
Ed è una storia di uomini e donne, che si battono per un avvenire migliore, s’innamorano, si perdono, qualche volta si ritrovano, sono costretti a compiere scelte difficili, a vivere più vite come accade a Leopold e Luiza che non potranno coronare il loro amore ma avranno esistenze intensissime.

In realtà Le radici del fiordaliso non ha dei protagonisti assoluti, si tratta di un romanzo corale che ci mostra come la guerra possa segnarci, cambiarci profondamente, come la lotta per il raggiungimento della libertà e dell’indipendenza riesca a trasformarci.

Non è una lettura facile, è un romanzo che parla di avvenimenti scarsamente conosciuti ai più, a volte ci si può perdere nella molteplicità delle situazioni narrate, ma non si può non constatare come dietro quest’opera ci sia un lavoro di ricerca mostruoso e appassionato.

Personalmente lo consiglio a tutti gli amanti del romanzo storico in quanto tale e indipendentemente dall’ambientazione.

Spesso questo genere letterario s’identifica con un ristretto numero di nazioni ed anche di avvenimenti (es. Guerra di Secessione, Età Vittoriana) ma ogni paese ha la sua storia, ed ognuna è a suo modo importante anche per comprendere il presente.
Naturalmente un plauso a chi ha concepito e voluto un’opera come questa della quale leggerò senza dubbio il prosieguo.

Massy

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