La sultana bianca – Bianca Chase Ribaud – Mondadori

La sultana bianca. Romanzo Biografico. Mar Mediterraneo, 1781. Una nave in viaggio verso la Francia, proveniente dai Caraibi, viene attaccata dai pirati: il contenuto depredato, l’equipaggio fatto schiavo e i passeggeri rapiti. Tra di loro c’è anche una giovane creola in viaggio verso la Francia dove intende entrare in convento per divenire suora. Insieme a lei viaggia anche la sua bellissima schiava Angelique. Fatta prigioniera, la giovane creola viene condotta ad Algeri e dove viene comprata da un dignitario al servizio del sultano Turco Abdullahmid il quale, colpito dalla grande bellezza della ragazza, decide di inviarla in dono al suo illustre padrone insieme ad altri oggetti preziosi, stoffe pregiate ed animali esotici. La giovane giunge quindi ad Istanbul dove viene rinchiusa nell’Harem, nel cuore del Topkapi. Da qui ha inizio la sua ascesa al trono, da ruolo di “gozde” ovvero “notata dal sultano” fino a diventarne la moglie e la madre del giovane principe Mahmud II. L’avvincente storia di Naksh-i-dil, unico nome con cui la Sultana è passata alla storia, si svolge sullo sfondo di un paese, la Turchia, ancorato a tradizioni antichissime e dell’Europa, che merge come paese alle prese con profondi cambiamenti storici, politici e culturali.

RECENSIONE

La sultana bianca. Barbara Chase-Riboud con sapienza e meticolosità riporta alla luce la storia della Validè (madre del sultano) Naksh-i-dill. La storia della bellissima Validè, “che non aveva mai imparato la strana andatura in punta di piedi delle donne turche come non aveva mai perso l’accento straniero”, inizia nel momento più difficile e delicato dell’ultimo Settecento, quando l’Europa viene sconvolta dagli ideali illuministi e dalla rivoluzione francese. Naksh-i-dill viene rapita dai corsari per essere donata come schiava al sultano Abdulhamid I, quest’ultimo farà di lei una sua sposa e la innalzerà al rango più alto dell’harem. Una vicenda non singolare per una donna dell’harem in quanto accadeva spessissimo, ma la storia è  comunque affascinante  per la leggenda che ruota attorno all’infanzia della Validè che la vuole imparentata con Giuseppina Bonaparte e su questo sfondo la scrittrice tesse la trama del romanzo.

 

 

 

 

Le tecniche utilizzate nella narrazione sono diverse: sbalzi temporali fra presente e passato, pause fra varie narrazioni e un linguaggio scrupolosa grazie ad un’attenta documentazione. Il punto forte dell’opera è, come dicevo sopra, la meticolosa con cui l’autrice racconta il mondo all’interno del palazzo, tanto da riuscire a togliere il velo di mistero che avvolgeva l’harem. Com era già successo con il precedente romanzo Sally Hemings, basato sulla relazione extra coniugale del presidente Thomas Jefferson e la schiava Sally, anche in questo caso Chase-Riboud riporta alla luce la storia di una sultana dimenticata a cui nessuno ha mai dedicato una biografia nonostante l’importanza politica che ricopriva. Ho promosso La sultana bianca con quattro stelline, fra i preferiti del 2022, e non cinque per il semplice fatto che gli sbalzi di narrazione confondono il lettore e richiede uno sforzo maggiore nel ricordare gli avvenimenti. Ne consiglio la lettura agli instancabili viaggiatori attratti dalle varie culture e agli amanti della cultura araba.

Un’altra storia d’amore orientale-.

https://infinitypassion.altervista.org/la-donna-dal-kimono-bianco-ana-johns/

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