Hotel discordia – Sara Petrolini – Segreti in giallo

Hotel discordia. Guglielmo è un professore di greco e latino, un precario. Alice è una manager con due matrimoni alle spalle e problemi di gestione della rabbia. Sono fratello e sorella, i Finzi, ed ereditano da una zia un albergo in una piccola località di montagna. Insieme decidono di trasformare la struttura in un luogo molto particolare: l’Hotel discordia. L’albergo fornisce ai propri ospiti un servizio decisamente singolare: chi vi soggiorna è completamente libero di esprimere se stesso e la propria rabbia. I conflitti sono incoraggiati, ma contenuti entro precisi limiti stabiliti tramite contratto. E così ciò che altrove sarebbe bizzarro, all’Hotel discordia è la prassi e con il tempo diventa persino una routine rassicurante. Un evento inaspettato, però, interviene a turbare il precario equilibrio degli ospiti e dello staff dell’albergo: una cliente viene trovata morta. La polizia inizia la sua indagine, ma niente è come appare. E com’è possibile trovare il colpevole se tutti sembrano avere almeno una buona ragione per uccidere? Come si può distinguere la verità dalla finzione quando ogni litigio è bene accetto e tutti sembrano seguire lo stesso copione?

RECENSIONE

Questa è stata l’estate del giallo. Ho deciso di concedermi un ultimo romanzo e sono soddisfatta di questa scelta. Non appena ho letto la trama ho deciso che dovevo leggerlo, mi è sembrata da subito una storia originale e diversa dal solito. Ora a lettura ultimata posso affermare che l’idea di base del romanzo è vincente, non nascondo che mi piacerebbe molto trovare nella realtà un hotel del genere per sfogare la rabbia repressa.

Veniamo al romanzo, si tratta di un cozy crime leggero che svolge le sue vicende passando dal presente al passato, in modo sa spiegare meglio come si è giunti all’omicidio scoprendo il passato dei personaggi.

Il romanzo brioso e ricco di dialoghi ricchi  di verve, costituisce uno dei punti di forza della storia. Non crediate che sia semplice scrivere dei dialoghi credibili e in cui i personaggi piano piano si svelano.

Alice e Guglielmo sono fratello e sorella e già dalle loro conversazioni capiamo che Alice è una donna di carattere, ma arrabbiata con gli uomini e la vita, Guglielmo è più tranquillo, cerca sempre di rassicurare la sorella e di placare gli animi degli ospiti dell’hotel.

 

 

Gli ospiti sono un esempio di varia umanità, ognuno ha qualcosa da nascondere e una rabbia da esprimere, trovare il colpevole del delitto non sarà semplice per il commissario incaricato delle indagini. 

Un’idea vincente è stata quella di definire le stanze dell’hotel discordia con dei nomi idonei per il tipo di struttura e attribuire  ciascuna di esse ai personaggi seguendo le proprie peculiarità caratteriali. La fantasia e la creatività sono qualità importanti per uno scrittore.

Tra i personaggi secondari mi ha fatto sorridere la cuoca, che non è propriamente un Carlo Cracco in gonnella, ma che nella vicenda narrata ha un ruolo non secondario. La costruzione dell’intreccio fino alla rivelazione finale mi è piaciuto, si giunge alle spiegazioni dopo aver conosciuto meglio le storie personali di tutti i personaggi, le indagini si svolgono piano piano come un gomitolo di cui alla fine si ritroverà il bandolo.

Il finale totalmente inaspettato mi ha sorpresa, ammetto che non me l’aspettavo. Complimenti a Sara e spero di leggere presto un altro suo bel romanzo. 

 

 

 

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