Delitti imperfetti -Irene Rossi – Gilgamesh

 

Delitti imperfetti. Mario Rampini, giornalista di nera, si reca in casa di un ispettore in pensione per raccogliere informazioni su un famoso caso di duplice omicidio avvenuto sedici anni prima e di cui il poliziotto si era occupato. Quello che gli interessa conoscere è soprattutto la vicenda dal punto di vista dei risvolti umani e dall’ottica di un uomo delle forze dell’ordine che quella storia, delicata e complessa, l’ha vissuta in prima persona e seguita giorno dopo giorno. L’ex ispettore all’inizio è reticente, ma poi accetta di raccontargli ciò che è accaduto in casa Olivieri, esponenti di spicco della comunità locale. Il giornalista è soddisfatto: adesso conosce bene i protagonisti della vicenda e ha avuto risposta anche alle domande rimaste in sospeso. Immaginiamoci, perciò, la sua sorpresa, quando l’ex poliziotto, mettendo in dubbio l’impalcatura su cui si era retto il processo, fornisce la sua personale versione dei fatti. Chi ci ha visto bene? Al lettore l’ultima parola! Il romanzo si rifà a un episodio di cronaca nera realmente accaduto a Denver, Colorado, nel 1930.

RECENSIONE
Delitti imperfetti  è un giallo d’impostazione abbastanza classica, ma soprattutto di ottima fattura e quel che più conta scorrevolissimo.
Negli anni il genere ha imboccato cosi tante diramazioni che oggi è veramente difficile districarsi, tuttavia è sempre piacevole imbattersi in autori come Irene Rossi che privilegiano la parte investigativa, i dialoghi serrati, l’approfondimento dei personaggi rispetto alle descrizioni violente, allo scorrimento del sangue a fiumi.
Ovvio che se negli anni è sopraggiunta una deriva di questo tipo vuol comunque significare che qualcuno deve apprezzarla, insomma non ci vuole un Nobel per comprenderlo, ma personalmente resto convinto dell’esistenza di un nutrito zoccolo duro di lettori per i quali il thriller sanguinolento non può rappresentare l’unico approdo.
Ma addentriamoci maggiormente nella storia, naturalmente senza spoilerare per non togliere nulla al piacere della lettura:
un ispettore in pensione riceve la visita di un giornalista che vorrebbe ottenere da lui maggiori delucidazioni riguardo un duplice delitto avvenuto anni prima e del quale Roversi (questo il nome del poliziotto) si è occupato personalmente.
L’ispettore inizialmente è indeciso se affrontare o meno l’argomento l ma una volta accettato il colloquio sceglie di raccontare la vicenda secondo il suo personale punto di vista che, come Rampini (il nome del giornalista) comprende presto, non sempre collima con l’esito delle indagini ed anzi getta nuova luce sull’accaduto.
Se apprezzate i gialli tradizionali, nell’accezione migliore del termine, dove la psicologia dei personaggi è sempre al centro dell’attenzione e mai ai margini, avvincenti e senza tempi morti, con dialoghi serrati e non privi di un discreto senso dell’ironia, quei gialli insomma da gustare pagina dopo pagina e che non suscitino nei lettori il desiderio di conoscere subito il finale per toglierseli di torno, beh Delitti imperfetti fa decisamente al caso vostro.
Il romanzo è tratto, o comunque prende spunto, da un episodio realmente accaduto a Denver negli anni trenta, ma tutto ciò ovviamente non va minimamente a scalfire l’eccellente lavoro sui personaggi e sui dialoghi dell’autrice, quando inizi e finisci un libro in un giorno senza quasi accorgertene i meriti di chi lo ha scritto sono talmente solari che non occorre aggiungere altro.

 

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