• Titolo: Rosa stacca la spina
  • Autore: Igor Nogarotto
  • Edizioni Effedì
  • Narrativa italiana contemporanea

Rosa stacca la spina.  Bello e spiazzante questo libro di Igor Nogarotto che sorprende fin dal sottotitolo:

Una storia di amore, erotismo, morte e rinascita, e ti domandi ma davvero è possibile racchiudere tutto questo in meno di 200 pagine?

In realtà c’è anche di più perché si ride, alcuni passaggi sono davvero divertentissimi, e ci si commuove nella parte finale ma non soltanto.

Rosa e Igor (non so quanto sia presente una componente autobiografica nel libro) si conoscono, si studiano, si respirano, si amano visceralmente senza risparmio e come se non ci fosse un domani, o meglio ci fosse ma riguardasse solo loro.

Si perché quando stanno insieme, quando sono Noi (rigorosamente maiuscolo) tutto ciò che li circonda è irrilevante, poco più di un dettaglio.

Ad un certo punto però in questo Noi compare una sorta di variabile impazzita, la malattia di Rosa.

È allora che all’amore, all’erotismo si sostituiscono la morte e la rinascita.

Si parla di eutanasia ma senza prendere posizione, quasi a dare la libertà al lettore di scegliere l’epilogo, e si parla di rinascita (uno dei momenti più struggenti) lasciando anche in questo caso a chi legge la possibilità d’interpretare.

Ho apprezzato tutto ciò, cosi come mi è piaciuta la scelta di non conferire all’amore capacità taumaturgiche, ci sono momenti in cui un passo indietro può avere maggiore potere salvifico sulla persona che si ama senza che la stessa o la storia d’amore ne venga minimamente sminuita, certi amori hanno una tale potenza che restano davvero scolpiti nell’eternità. Almeno questa è la lettura che ne ho dato io, ma il libro è davvero un tale concentrato di emozioni che ogni interpretazione può avere la sua valenza.

Importante, sempre secondo me, è che i romanzi inducano a pensare, ciò che poi si pensa attiene al percorso, al vissuto, alle vicende personali di ognuno di noi.

Da leggere perché, come detto, si ride, ci si commuove, si prende posizione, ci si lascia andare alla riflessione, si vorrebbe fare a pugni col destino (accade se le storie ti prendono), e non è poi cosi scontato trovare tutto questo nella narrativa di oggi.

Massy

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