Raccontacci popolari – Francesco Zagaglia – Dark Abyss

Raccontacci popolari. La paura e la sua catarsi narrativa sono le protagoniste di storie vecchie quanto il mondo, tramandate da una generazione all’altra nelle sere d’inverno o nelle brevi notti dopo il raccolto. Francesco Zagaglia ci riporta indietro nel tempo, tra bambini seduti intorno ai grandi, in attesa di ascoltare le loro parole foriere di brividi ed emozioni.

L’autore ha trasportato su carta queste leggende cresciute a lume di candela per farvi sentire, pagina dopo pagina, l’odore della legna bruciata, il camino che scoppietta e il formicolio lungo la schiena. E nessuno potrà garantirvi che sia solo uno spiffero.

RECENSIONE

Il mistero, la suspence, il fascino del soprannaturale da sempre attraggono l’umanità che talvolta necessita di qualche brivido che faccia accapponare la pelle soprattutto nelle sere fredde, un po’ uggiose, in cui fa piacere stare al caldo in compagnia dei propri cari e leggere o ascoltare delle storie tramandate nel tempo. E’ l’obiettivo che si pone Francesco Zagaglia che con i suoi Raccontacci popolari condivide con noi delle storie che fanno parte della tradizione marchigiana modificandone alcuni particolari per renderle più dark.

Soprattutto è in grado di rendere la provincia italiana, che tanto interesse riscuote con la narrativa odierna, meno noiosa e più ricca di fascino e mistero. Si tratta di quel tocco di “magia” che la fa assurgere al ruolo di catalizzatore nelle storie che si tramandano. 

Spesso passando davanti ad edifici vuoti da tempo, come le case o le vecchie chiese, mi sono domandata se non sia frequentata da qualche fantasma di un’anima in pena che ancora erra vagabonda per questo mondo. Non nascondo che il solo pensiero mi procura più di un brivido, come è accaduto con il racconto “Il conte” nel quale la narrazione è così suggestiva e ammaliante che sono giunta al finale con il cuore in gola in attesa di ciò che sarebbe accaduto.

Interessante anche “Le scale” in cui le sedute spiritiche sono la causa di presenze invisibili abbastanza bonarie, mentre non sempre le entità richiamate lo sono, bello anche “Il temporale” in cui accade qualcosa di inaspettato che coinvolge così tanto che ero curiosa di vedere come sarebbe finito.

Sono solo alcuni esempi scelti tra tutti i racconti che compongono la raccolta e che riescono tutti nella loro brevità a stimolare l’attenzione e l’interesse. Lo stile piuttosto lineare, si rifà al linguaggio quotidiano in modo da rendere i racconti fruibili da tutti. 

Questa raccolta è stata un modo per rinfrescare il mio interesse per il paranormale o per il soprannaturale, chiamatelo come preferite, sebbene in un’ottica di fantasia. Se poi questi argomenti vi interessano profondamente potete approfondire le ricerche in rete. Io per il momento preferisco dare spazio alla fantasia e all’immaginazione.

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