L’uomo dei campi – Patty Li Vecchi – Self Publishing

L’uomo dei campi. “Sono un contadino. Voglio vivere nella mia terra e prendermene cura”. Era la frase che ripeteva spesso Salvatore, alla gente che gli chiedeva cosa volesse fare nella vita. Nato e vissuto a Monreale in provincia di Palermo. Ha avuto una bella famiglia numerosa, cercando di prendersi cura dei propri cari, nonostante il suo handicap fisico a volte glielo impedisse. In una Sicilia che tanto gli ha dato e altrettanto gli ha tolto, viene ricostruito il percorso della sua vita: fatti, avvenimenti, narrati dalla voce della figlia Patrizia. Un tributo speciale a un uomo che ha saputo vivere con coraggio l’incognita del domani senza un futuro certo. Una vita fatta di stenti e piccole gioie, colmata dall’amore incondizionato di quattro figli e dai loro sorrisi. L’amore di una figlia per un padre. Perché anche nella semplicità di zappare la terra esiste la maestosità di un grande uomo.

RECENSIONE

Sono abituata da qualche anno a questa parte a leggere biografie di persone più o meno famose e ho scoperto una passione per il genere. Ho accolto volentieri l’invito di Flavia’s diary di partecipare al Blog Tour per L’uomo dei campi che racconta la vita del padre dell’autrice.

Potrete comprendere come la storia sia incentrata su Salvatore Li Vecchi e sulla sua famiglia. Abbiamo  modo di conoscere tutti i suoi componenti che sono ben caratterizzati essendo i genitori e i fratelli dell’autrice. La vita di Salvatore è raccontata con uno stile semplice e comprensibile per tutti. In particolare ho amato Salvatore in toto, l’uomo dei campi è vero, ma soprattutto un galantuomo, una persona onesta, un uomo che viveva per la famiglia e i figli cercando, pur nella povertà, di non far mancare loro niente. Questa sua abnegazione è la costante che si ritrova come una spina dorsale lungo tutta la biografia.

Sottolineo anche l’amore che lo legò ai suoi figli e che Patrizia ha saputo ben raccontare. Soprattutto tra lei e il padre si creò un rapporto speciale che durò fino alla fine  dei suoi giorni, anche quando certe vicissitudini familiari portarono a dei cambiamenti radicali. Nel libro vengono affrontati anche i cattivi rapporti che Patrizia ebbe con la madre, una donna incapace di mostrare amore con una parola, una carezza, uno sguardo, Atteggiamento questo che portò a una conflittualità nel rapporto tra le due e in comportamenti aggressivi e ribelli dell’autrice che non accettava e, soprattutto capiva, il perchè del suo comportamento. In molte occasioni fu un capro espiatorio  pur non avendo fatto nulla che le facesse meritare certi comportamenti. l’uomo dei campi

L’impressione che ho avuto leggendo è che fu una donna orgogliosa, forse anaffettiva e che avrebbe desiderato una vita diversa dallo stare chiusa tra quattro mura. Patrizia è cresciuta facendo affidamento sul padre e sull’amore che le trasmetteva. Con il fratello e le sorelle i rapporti erano affettuosi, certo non mancavano le classiche liti per motivi spesso poco importanti, ma si sa che la vita familiare è anche questo.

Significativo è anche il rapporto che Salvatore ebbe con la terra che coltivava con amore pur essendo claudicante a causa di un incidente infantile, terra che gli ha donato tanto e a cui donò tutto se stesso incondizionatamente. Come in tutte le vite anche in questa ci furono momenti felici e tristi, giorni  di gioventù spensierata, estati serene, ma anche punizioni, sberle e altri comportamenti ineducativi.l’uomo dei campi

Ciò che mi è piaciuto molto in L’uomo dei campi è la parte finale, nelle sue lettere in cui si rivolge al padre e alla madre, l’autrice sembra aver raggiunto un equilibrio nella propria vita, nonostante un’infanzia e un’adolescenza non facili, e dimostra di aver superato la rabbia della gioventù per una maggiore consapevolezza di se stessa e con la sicurezza di essere sempre stata amata dal padre con quell’amore che travalica la vita terrena e dura per l’eternità.

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