Black heart – Christie Lacetti – Maratta Edizioni

Black heart. Nick Davenport è un investigatore privato dal passato da dimenticare: figlio di un poliziotto scomparso in circostanze poco chiare, cerca di seguire le orme paterne ma il destino è da sempre contro di lui.
A Newhallville, distretto di New Haven dove non succede mai nulla, la sua vita prenderà una piega inattesa. Un omicidio efferato e l’arresto di un innocente lo spingeranno a mettersi in gioco per scovare il colpevole. Ad affiancarlo, per tutta la durata delle indagini, c’è un avvocato carismatico, affascinate e misterioso: Lewis Santamaria.
Il tempo scorre, la scia di sangue si allunga e un killer affamato di vendetta agisce nell’ombra bisognoso di rimettere a posto le cose.
Cos’è l’Organizzazione e chi si nasconde nel luogo dove tutto ha avuto inizio?

RECENSIONE

Interessante sequel del già ottimo Jail Guard, l’autrice conferma il suo stile ispirato al crime americano e ci propone un’altra storia avvincente, se possibile in misura maggiore della precedente.
Personalmente ho trovato Black Heart più lineare e fruibile di Jail Guard dove alcune complessità nello sviluppo della trama qualche volta mi avevano fatto un po’ perdere forse per mia colpa o disattenzione.
Black Heart si apre col ritrovamento del corpo di un anziano poliziotto nella stanza di un motel.
Del caso, che appare subito di difficile soluzione, si occupano Nick Davenport, amico e vicino di casa della vittima e l’avvocato Lewis Santamaria, anch’egli ben conosciuto dalla famiglia del poliziotto ucciso.
Le figure di questi due protagonisti risultano subito estremamente intriganti oltre che depositarie di segreti che da soli basterebbero a mandare avanti il romanzo.
Ma di segreti, di storie da cui tutto ebbe inizio, di personaggi dalle molteplici sfaccettature è letteralmente intriso Black Heart e scorrendo le pagine ci troveremo al centro di una serie di avvenimenti che non ci daranno un attimo di respiro.
Indagini che andranno a scavare in un passato sempre più torbido, innocenti che si troveranno al centro di macchinazioni ordite per accusarli, un processo appassionante che vedrà una lotta senza esclusione di colpi fra procuratore distrettuale e avvocato, antichi contrasti familiari che torneranno a galla con rinnovato vigore, casi di corruzione a gogò.
Insomma, come detto, un thriller d’impronta americana che veramente non si fa mancare nulla 
Confermo quanto ho avuto modo di constatare nel primo libro, di questa duologia che ha tutti gli elementi in verità per potersi trasformare in trilogia, è sorprendente come un’autrice italiana si cimenti, brillantemente, in un genere che di sicuro, a parte rari casi, non ci appartiene.
È sorprendente ed anche confortante oltre che doverosa una riflessione sul fatto che se fosse nata negli Stati Uniti avrebbe probabilmente avuto riscontri ben più importanti.
Cosa aggiungere se non lettura più che consigliata.
Amate le atmosfere alla Michael Connelly o più ancora alla James Elroy?
Beh non lasciatevi sfuggire questo piccolo gioiellino.
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