La festa di compleanno – Laurent Mauvignier – Feltrinelli

 

La festa di compleanno. Campi, filari di alberi e strade provinciali, qualche fabbrica abbandonata e pugni di case abitate dai pochi agricoltori che decidono di non cedere alle sirene del posto in banca in città. In uno di questi borghi – due case, più una terza in vendita, e una stalla – abitano Patrice e Marion con la figlia Ida e, accanto, una pittrice parigina ritiratasi in campagna: Christine – aria eccentrica, capelli rosso fiamma e tutto l’anticonformismo d’ordinanza del parigino trasferito nella Francia profonda. In questo micro mondo irrompe un bel giorno non soltanto un terzetto di personaggi inquietanti, ma il passato di Marion. È il giorno del suo compleanno e il marito e la figlia le organizzano una festa a sorpresa. Ma la festa non si farà, l’arrivo prima di Christophe, poi di Tartaglia e infine di Denis, manderà all’aria i programmi in un crescendo di tensione e di terrore degno, con il procedere della storia, di un ottimo thriller. Ci sarà sangue e ci saranno colpi di pistola e un finale forse aperto in cui tutti saranno un po’ colpevoli e un po’ vittime, ma senz’altro protagonisti di una specie di terribile catarsi.

RECENSIONE

Giunti al giro di boa del 40 anni è di uso comune festeggiare il traguardo con una festa di compleanno in cui, di solito, sono invitati parenti, amici e anche talvolta conoscenti. Anche in La festa di compleanno Patrice Bergogne decide di festeggiare il compleanno della moglie, Marion, che lui ama profondamente.

Questa festa è il pretesto narrativo per imbastire una storia che inizia in sordina con un alternarsi dei pensieri dei protagonisti, quasi un flusso di coscienza faulkneriano, che raccontano se stessi e la loro quotidianeità fatta di una routine espressa egregiamente grazie a una prosa ricca ed elaborata. All’inizio della narrazione questo fiume di pensieri disorienta chi legge che si sente avvolto da una precisione nella descrizione dei recessi più intimi della mente. Sembra quasi di scoprire i lati sconosciuti di Marion e Patrice, quei dettagli della loro vita che non oserebbero condividere con nessuno.

I due coniugi vivono un rapporto di coppia all’insegna dell’incomunicabilità che appare evidente proprio dai pensieri che affollano la loro mente. La festa di compleanno è un romanzo magnetico in cui le giornate di persone normali vengono passate al setaccio facendoti giungere al fulcro della storia con un finale in cui verranno alla luce aspetti della vita di Marion di il marito ignorava l’esistenza.

Quello che appare evidente durante la lettura è l’attesa, ci troviamo di fronte ad un thriller in cui Mauvgnier svolge la narrazione lentamente  e lo fa proprio per creare l’aspettativa, l’incombere di qualcosa che sarà risolutiva affinchè tutto si compia- E’ la suspence che in questo romanzo raggiunge livelli altissimi creando l’ansia del non sapere cosa accadrà.

Ho letto tanti thriller, ma in nessuno ho riscontrato questa caratteristica che lo distingue nettamente. Lo stile è impegnativo, i periodi lunghi con proposizioni principali e secondarie ti impongono di leggere lentamente per assaporare la vicenda.

Qualcuno si chiederà, da queste mie parole, se questo è solo un thriller psicologico e se troveremo descrizioni raccapriccianti, sangue e tutti i topos del genere. Il finale nel quale tutti i segreti verranno svelati (e questo è uno dei temi del romanzo, ossia al di là dell’immagine che ci creiamo per il mondo, chi siamo veramente?) vedrà spari di pistola, sangue e… il resto lo lascio scoprire a voi se avrete voglia di stupirvi.

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