Il rosmarino non capisce l’inverno – Matteo Bussola – Einaudi

 

Il rosmarino non capisce l’inverno. Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto. Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono.

RECENSIONE

Il rosmarino non capisce l’inverno si apre con una citazione di Murakami. Se proprio devo leggere Murakami che almeno possa scegliere io il luogo e l’ora (tipo O.K. Corral per intenderci), pretendo quantomeno il diritto di esercitare il mio libero arbitrio.

E invece niente, una frase di Murakami così, d’emblée, in un momento in cui per giunta dovevo essere ancora con le difese immunitarie abbassate. Che poi io non ho nulla contro Murakami o, ad esempio, Bukowski, semmai nutro qualche riserva riguardo ai tanti che infarciscono i social di frasi di Murakami e Bukowski, magari spacciandole per proprie, e poi sono gli stessi che nella vita reale, se ti capita d’incontrarli vis-à-vis, al massimo riescono a citare le battute sul cucciolone.
Ad ogni modo inizio la lettura, Bussola non l’ho mai letto, né ascoltato alla radio, né seguito su facebook, insomma per me è un pianeta da esplorare e la sensazione iniziale è buona nel senso che scrive leggero pur trattando di temi “pesanti” come il cancro, l’Alzheimer, la morte.
E scrive di donne non come ne scriverebbe un uomo, almeno è ciò che qualcuno sostiene ed io però certe affermazioni faticherò sempre a comprenderle.
Come ne scriverebbe un uomo?
Non so, ci sono delle regole a proposito?
Esiste un decalogo?
Credo sia soprattutto una questione di sensibilità più che di sesso (lo scrivere di donne intendo).
Magari Bussola la possiede ed altri no, ma è il generalizzare che mi lascia perplesso, l’attribuire una patente ad uno escludendo di fatto tutti gli altri (scrive di donne non come ne scriverebbe un uomo).
Ad ogni modo vado avanti nella lettura di Il rosmarino non capisce l’inverno fino a rendermi conto che si tratta di un romanzo ad intreccio, quelli per intenderci dove i personaggi sembrano andare ognuno per proprio conto e poi ad un certo punto capisci che in realtà sono collegati fra loro.
Allora inizi a pensare in quale capitolo hai già incontrato lei, dove invece hai incrociato l’altra…insomma tutto bello e affascinante a meno di non avere la memoria dei pesci rossi come il sottoscritto.
In definitiva ho passato più tempo a rincorrere i capitoli precedenti che a leggere i successivi, col risultato che sono arrivato alla fine senza rendermene conto.
Il rosmarino non capisce l’inverno per scorrere scorre, c’è questa galleria di stereotipi femminili tutti, e regolarmente, politically correct.
Due o tre maschietti spuntano qua e là, ma giusto per permetterci di deliberare che Bussola scriverà pure di donne non come ne scriverebbe un uomo ma in compenso tratteggia figure maschili che avvalorano le teorie riguardo l’esistenza dell’uomo mononeurone.
Per il resto tante, troppe, situazioni al limite, c’è probabilmente una volontà eccessiva di commuovere, la sensazione è che sebbene alla fine si riesca comunque a trovare una quadra alcuni capitoli rimangono fine a sé stessi.
Per quanto possa comprendere i motivi che ne hanno generato il successo non mi sembra una di quelle letture da consigliare senza se e senza ma.
/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *