Il cardo e la spada – Elisabetta Sala – Ares

 

Il cardo e la spada.

Münden, bassa Sassonia, 1626. Prìncipi e generali devastano la Germania con immense armate, mentre la povera gente annaspa per sopravvivere. La prostituta Rose, bella e combattiva, dopo una vita di umiliazioni al seguito degli eserciti cerca una via di redenzione, ma il destino le pone una scelta complicata. Brian, nauseato e ormai assuefatto al sangue, combatte per professione interrogandosi sull’onore e il senso ultimo dell’esistenza. L’amore tra queste due anime in cerca di riscatto è messo alla prova dai fantasmi del passato e dalle violenze del presente. Il loro cammino s’intreccia a quello di molti personaggi, come il padre gesuita Spee, che contrasta gli ingiusti processi per stregoneria e offre un’ancora di salvezza ad appestati e derelitti, o il piccolo Axel che medita vendetta dopo aver perso il suo signore nell’assedio di Magdeburgo… Il cardo e la spada è un affresco in chiaroscuro sulle contraddizioni della Storia e del cuore umano, tra orrore e speranza, desideri e delusioni, tormento e inaspettata luce.

Recensione

Ambientato durante la Guerra dei Trent’anni, un conflitto sanguinoso originato da motivi religiosi e che finì per essere uno scontro franco-asburgico, Il cardo e la spada si inserisce nel periodo “svedese” e mentre gli eserciti che si fronteggiano distruggono la Germania, l’autrice racconta le vite di alcuni personaggi e le situazioni che devono affrontare.
La protagonista Rose, vive con il rimorso di aver ceduto il figlio, Brian il protagonista è un soldato inglese stanco della guerra. Dall’incontro di queste due anime tormentate nasce qualcosa di  positivo.
Oltre loro ci sono altri protagonisti di questa storia e le vicende personali di tutti loro s’intersecano con le scene di guerra, battaglie, epidemie e morte. Nonostante il contesto storico non sia positivo, in questo romanzo a prevalere sono i sentimenti, la speranza e la salvezza.
Salvezza spirituale oltre che fisica come nel caso di padre Spee che intraprende una propria battaglia personale contro l’Inquisizione impegnata nella caccia alle streghe con un’opera dal titolo: “Cautio criminalis, seu de processibus contro Sagas”.
La Sala riesce a intrecciare bene le vicende dei protagonisti facendoci vivere la storia nei suoi aspetti più crudi e veritieri, ma dipingendo al tempo stesso lo stato d’animo dei personaggi in tutte le sfumature; i demoni che deve affrontare un soldato prima della battaglia, l’ansia per il futuro dei figli, i sensi di colpa per aver venduto un figlio, la ribellione contro chi comanda, sono temi che affiorano durante la narrazione. Si vuole mettere in risalto la speranza rispetto alla distruzione.
Una prosa sciolta e scorrevole per seguire le gesta dei protagonisti che sono alla ricerca di un posto nel mondo. Percorsi di vita di uomini che oltre a crescere si modificano e cambiano alla ricerca di futuro ancora sconosciuto.
Lo spazio che viene dato alla parte storica è trattato in modo accurato, come per esempio nelle descrizioni delle battaglie, pur senza appesantire le vicende dei protagonisti.
Consigliato agli amanti del genere narrativo e a chi vuole conoscere un periodo storico poco trattato dagli autori di questo genere letterario.
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