Inauguriamo il salottino di Infinity Passions con l’intervista a Claudio Chillemi scrittore e saggista di fantascienza, autore de L’aquila nera recentemente recensito sul nostro blog.

Buongiorno Claudio la ringrazio per aver accettato la nostra intervista. Inizio subito con il chiederle leggendo la sua biografia e visitando il suo sito mi ha incuriosita scoprire che lei è un appassionato di fantascienza e che molti suoi lavori appartengono a questo genere letterario. Da dove nasce questa passione?

È una passione antica che nasce da bambino. La lettura dei fumetti dei supereroi, la visione di serie TV come Star Trek e Spazio 1999, e la lettura di Jules Verne e Emilio Salgari. Ce n’è  abbastanza per creare un piccolo nerd (come direbbero gli americani) e un appassionato di fantascienza e fantasy.

Proprio questa sua preferenza per la fantascienza mi porta a chiederle cosa l’ha spinta a scrivere un romanzo storico con elementi fantasy?
La formazione universitaria, essendo laureato in lettere a indirizzo storico. Ma la Storia, in generale, è una passione che mi ha sempre dominato. In effetti la fantascienza e il fantasy sono un modo come un altro per scrivere una “storia inesistente” ma che abbia tutti i connotati della “storia che è esistita”. Quindi, accanto al futuro, nei miei scritti si parla anche di passato: di un passato reale, come la storia di Federico di Hohenstaufen e di un passato mitologico che però ha origini nella storiografia della Sicilia, e diventa quindi storia a sua volta.
Quale motivazione è alla base della scelta di Federico II come protagonista del romanzo?
Federico era un sovrano illuminato, per l’epoca. Non a caso la Sicilia ha il Parlamento Deliberante più antico del mondo (in realtà esistono altri Parlamenti più antichi, ma non deliberanti). A lui si debbono le Costituzioni di Melfi (Constitutiones Regni Siciliarum), che asserivano due concetti modernissimi: il bene dello Stato è superiore a
quello del singolo; sono tutti uguali innanzi alla legge. Concetti che oggi sembrano scontati, ma che, per l’epoca erano modernissimi. Oltretutto, Federico, fu uno dei pochissimi sovrani ad aprirsi al mondo arabo. Costretto dal Papa a fare una crociata, andò in oriente è invece di combattere firmò un trattato commerciale con gli arabi (e per questo fu scomunicato). Poi fondò la Scuola Poetica Siciliana che, a dire dello stesso Dante, sta alla base di tutta la poetica italiana e della stessa poesia dantesca (si pensi che ai siciliani dobbiamo la forma del sonetto, poi diffusasi in tutta Europa). Ce n’è d’avanzo per essere ammaliati dalla figura di Federico II.
E’ stata impegnativa la stesura de L’aquila nera considerando che dietro ai romanzi storici ci sono sempre delle ricerche e degli studi?
Molto. Sia per la parte propriamente storica, che mi è costata la lettura di numerosi saggi. Sia per la parte mitologica, in quanto la Sicilia è una terra piena di animali, figure e esseri assolutamente fantastici che ho dovuto scoprire, riscoprire e studiare. Un lavoraccio. Il seguito del romanzo, che sarà pronto a breve, ha richiesto ancor più tempo, in quanto la Storia dei personaggi reali si fa molto più complicata e i personaggi di fantasia sono molti di più.
Ne l’Aquila Nera la componente femminile è piuttosto esigua. Ha mai pensato di scrivere un romanzo con protagonista una donna?
Vero. Ma purtroppo il medioevo è un periodo estremamente maschilista.  Comunque, in tutto il romanzo la figura di una donna come Costanza d’Hauteville, la madre di Federico, per quanto appaia poco è potentissima. Costanza era una donna straordinaria che ebbe un destino amaro, sposare un uomo contro la sua volontà, quell’Enrico VI imperatore sanguinario e violento che morì presto non senza aver lasciato una scia di sangue dietro di lui. Costanza rimase sola con il piccolo Federico e si preoccupò di preservare il suo trono di re di Sicilia e di imperatore, prima che morisse poco più che quarantenne. Nel romanzo c’è molto di lei. Poi abbiamo Agata, una donna dai poteri straordinari che sarà ampiamente sviluppata nel secondo volume della storia.
Cosa sta leggendo in questo momento? E come si definirebbe come lettore?
Sto leggendo i racconti di Primo Levi. Un autore potente, conosciuto per le sue opere sull’Olocausto, ma che ha scritto tante altre cose profondamente interessanti.
Ho letto di tutto, migliaia di libri, a sedici anni Guerra e Pace e Delitto e Castigo, ma anche Sandokan e il Corsaro Nero, Simenon e Proust. Sono onnivoro, poi migliaia e migliaia di fumetti, soprattutto di alta qualità come quelli di Hugo Pratt e Neil Gaiman.
L’ultima classica domanda: quali sono i suoi 5 libri irrinunciabili che porterebbe su un’isola deserta?
Facciamo sei…L’Iliade e l’Odissea. La Divina Commedia. Il Decameron. Guerra e Pace. Maus (il fumetto di Art Spiegelman).
BIOGRAFIA
Claudio Chillemi (Catania, 11 maggio 1964) è  uno scrittore italiano, autore di racconti, romanzi ed opere teatrali. Insignito di numerosi premi, tra cui 8 volte il Premio Italia, il Premio Giovannino Guareschi, il Premio Arte per la Pace, il Premio Teatro e Natura, il Premio Jules Verne, il Premio Akery. Pubblicato negli USA e in Francia. Attivissimo nel mondo della fantascienza e del fantastico anche come saggista e opinionista.
Pubblica il suo primo libro di poesie La Voce della Memoria nel 1990 e il suo primo libro di racconti generalisti C’é Qualcuno là fuori? nel 1992.
A metà degli anni Novanta inizia a scrivere per il teatro con opere indirizzate ad un pubblico adolescente. Regista ed autore di numerosi lavori vince per due volte il Concorso Nazionale Teatro e Natura e nel 2000 il premio per il teatro scolastico Arte Per La Pace. Nello stesso anno viene insignito per un suo racconto, L’Ultima Visita, del premio Giovannino Guareschi, in seguito a questo riconoscimento la sua opera viene pubblicata sulla prestigiosa Gazzetta di Parma. Nel 2003, forte della sua esperienza teatrale, pubblica il saggio in volume Fare teatro a Scuola (L’Almanacco Editore), dove, tra l’altro, raccoglie in appendice tutte le sue opere teatrali per l’adolescenza. Si tratta di uno dei suoi libri più noti, in quanto singolare nel mondo dell’editoria scolastica che raramente affronta la tematica Teatrale. In Questo volume egli ipotizza l’idea di una lezione dramma, dove gli insegnanti e gli alunni recitano il loro ruolo in una sorta di gioco delle parti dal sapore pirandelliano. Il saggio è stato ripreso e citato da siti internet specializzati.
È del 2005 il romanzo Federico Piccolo Grande Re (L’Almanacco Editore) già finalista al Premio Italia. Mentre nel 2009 pubblica il romanzo Kronos (Ed. Della Vigna) un giallo di ambientazione fantascientifica dove, tra vecchi metodi investigativi e nuove tecnologie, si esplorerà un futuro in cui una potente multinazionale regge in pugno i destini del mondo. E’ del 2011 Il Lato Oscuro della Kronos, seguito ideale del romanzo del 2009. Nel 2015 la terza parte della lunga saga vede pubblicato il corposo romanzo Quel che Resta della Kronos, arricchito dalla prestigiosa copertina a cura di Maurizio Manzieri.
Nel 2015 vince il Premio Italia come autore di un racconto professionale  (Né la prima né l’ultima Volta). Nel 2016 vince ancora una volta il premio Italia sia con il racconto professionale (Con gli Occhi del Nemico), sia come autore del miglior romanzo (Quel Che Resta della Kronos), la stessa opera con cui vincerà anche il Premio Vegetti.
Nel 2014 approda negli USA sulle pagine della prestigiosa rivista Fantasy and Science Fiction, scrivendo il racconto a quattro mani con Paul Di Filippo, The Panisperna Boys in Operation Harmony, una ucronia dedicata alla figura di Ettore Majorana. a cui fa seguito un’altra storia ispirata a Lovecraft scritta sempre a quattro mani con il grande autore statunitense The Horror at Gancio Rosso (Acheron Books). Mentre nel 2016 è pubblicata nella prestigiosa rivista francese Galaxies con il racconto Par les Yeux de l’Enemi. E’ del 2020 la terza collaborazione con lo scrittore americano Paul Di Filippo sulle pagine della rivista Fondazione Sf Magazine, con il racconto Come Pietre Aguzze e Taglienti (The Keen and Cutting Stones).
Nel 2018 intraprende la stesura di una trilogia dedicata all’Immortalità e alla condizione del Post UmanoSoluzione Omega (2018) e L’universo Muto (2019) e I Tre Stati dell’Acqua (2021).
Del 2021 è anche il fantasy storico sulla figura di Federico II di Svevia L’Aquila Nera. Dove, all’ombra di una feroce guerra di successione, il giovane sovrano dovrà scampare a numerosi attentati alla sua vita, aiutato da eventi e personaggi magici e mitologici legati alla Sicilia.
Attivissimo nell’ambito del genere fantastico e di fantascienza (con moltissimi contributi come fan writer di Star Trek e saggista della popolare serie televisiva), con numerosissimi racconti, poesie, articoli e saggi, è presente su riviste cartacee, antologie e siti web.
Ha fondato nel 2001, insieme a Enrico Di Stefano, la prozine Fondazione Sf Magazine, vincitrice per sei volte del Premio Italia come miglior rivista non professionale.

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