Black Canvas nel buio della mente – Laura Rossi – Nua Edizioni

 

 

Black canvas. In seguito al tragico suicidio di una paziente e alla burrascosa separazione dal suo compagno, la psichiatra Aria De Luca decide di prendersi un periodo di congedo dal lavoro. Ma quando una giovane donna viene trovata a vagare mezza nuda in piena notte per le strade di Milano e il commissario Pietro Scalia la convoca per una consulenza sul campo, Aria sente di essere pronta a tornare al lavoro. Forse aiutare quella ragazza spaventata e in stato confusionale a recuperare la memoria è il modo per placare i suoi sensi di colpa e rituffarsi nella vita di tutti i giorni, allontanando il ricordo della relazione tossica con Gabriele, suo ex marito e mentore. Il passato, però, è un fantasma tanto elusivo quanto pericoloso da risvegliare, e più Aria si avvicina alla verità sulla sua assistita, più rimane invischiata nella rete di manipolazione e inganni di un uomo misterioso e senza scrupoli, che si muove nell’ombra.

 

 

RECENSIONE

Le certezze, quanto sono importanti per noi i punti fermi, gli approdi rassicuranti.
La nostra vita si basa su alcune certezze precise, se le perdiamo automaticamente perdiamo i nostri punti di riferimento e non possiamo che sentirci smarriti, spogliati di una parte di noi stessi.
Aria la protagonista di questo eccellente Black canvas possiede anche lei delle certezze ben definite.
La principale è la sua professione di psicologa, che la porta spesso a collaborare con le forze dell’ordine, in questo caso cercando di fare chiarezza sul mistero di una donna, Claudia ritrovata a vagare mezza nuda per Milano ed in stato di semi incoscienza.
Aria sta attraversando un momento complicato, si è appena separata da Gabriele, suo collega oltre che ex marito, ed una sua paziente si è tolta la vita nonostante il prodigarsi di Aria per aiutarla a completare un percorso di cura efficace.
E pure queste complicazioni rappresentano a loro modo delle certezze, Aria ha lasciato Gabriele pur amandolo perché stanca dei continui tradimenti dell’uomo mentre la sua paziente Ivy si è suicidata proprio per non esser riuscita ad accettare i suggerimenti della psicologa che cercava di farle comprendere quanto fosse pericoloso trasformarsi in un’altra persona per amore.
Insomma fin qui tutto lineare, preciso, e Black canvas sembra incanalarsi sui binari “rassicuranti” del thriller psicologico, peraltro Ivy e Claudia lavoravano per lo stesso studio di modelle, quindi esiste un collegamento fra le due vicende.
Ma ad un certo punto la componente psicologica prende il sopravvento, le carte in tavola più che cambiate vengono scoperchiate, e la storia si trasforma in un’approfondita quanto riuscita indagine nei meandri più remoti e più oscuri della mente umana.
Le certezze vengono scardinate, tutte, indistintamente.
Tutto ciò che appare, molto semplicemente, non è o quantomeno non è più.
La mente di Aria inizia un processo di destabilizzazione talmente performante che persino noi che leggiamo finiamo per essere destabilizzati.
E mentre la prima parte riusciamo a seguirla quasi per inerzia la seconda è un tale concentrato di colpi di scena che anche il lettore più navigato rischia di perdere la bussola.
Ogni volta che ci sembra di giungere all’approdo e di riappropriarci delle nostre certezze qualcosa ci catapulta all’indietro e siamo punto e a capo.
Se l’intento dell’autrice era dimostrare le infinite possibilità della mente umana di mostrarsi, tante almeno quanto le maschere che sembrano affascinare cosi prepotentemente la protagonista, direi che l’obiettivo è ampiamente raggiunto.
Da leggere per la consistenza e la complessità della trama, quasi una sfida per il lettore, per lo stile di scrittura puntuale e fluente, e senza adombrarsi se fino all’epilogo risulterà difficile comprendere dove si vuole andare a parare.
I thriller psicologici ben riusciti sono un mosaico le cui tessere sono in mano a chi li scrive, se ci intestardiamo a volerle inserire noi rischiamo di mandare all’aria il puzzle ed è un peccato.
Meglio attendere pazientemente che i nodi vengano al pettine da soli. 
/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *