Anime del tempo. Luci flebili di candele, obnubilamento. Un castello. Un volto noto al cuore e dimenticato dalla mente, o quasi. Nei sogni di Selene fin da piccola, frammenti non di questa vita. Due anime antiche smarrite in un continuo tornare, vivere e morire e non trovarsi mai, fino a quando vivranno di nuovo nello stesso tempo sulla terra. Mai conosciuti, ma con gli stessi ricordi, lo stesso amore e lo stesso dolore. La stessa spada, quella notte… Gradara, secolo XIII. Così nell’ultimo respiro Francesca fu di Paolo per sempre… e Paolo divenne anima della sua anima… cercandosi disperatamente fin oltre l’oblio della vita che si spense e fino a ritrovare la luce negli occhi di Selene e di Mirko, dove le loro anime riebbero il respiro. Essersi amati tanto, essere traditi da tutti, traditi dalla vita stessa e perduti… essersi solo sfiorati nel tempo e nello spazio. E se il tempo non finisse con la vita? Se quando il tempo finisce non fosse per sempre? E se non andasse tutto perduto? Se si potesse andare oltre l’insperato e oltre la vita… se l’amore fosse tanto forte da tornare e con esso dare luce a un altro tempo? E se quel tempo fosse qui, adesso, nel nostro secolo…?
RECENSIONE
Questa è una storia dolce e struggente che celebra la forza e la potenza dell’amore sulla violenza e sull’inganno. E’ una storia che parla dell’inganno subito da Francesca da Rimini per convincerla a sposare il deforme Giovanni Malatesta ed è il racconto dell’amore che la travolge, ricambiata, per Paolo, fratello di Giovanni, e di come questo amore porterà i due amanti alla morte per mano dello stesso Giovanni. Pur conoscendo il triste epilogo, ho letto la storia sperando che questa volta il fato fosse benevolo verso i due amanti.
Una giovanissima autrice immagina che le anime di Paolo e Francesca, dopo la terribile fine della loro vita mortale, continuino a vagare nel corso dei secoli come a cercare una seconda possibilità per il loro amore.
La storia si svolge su due livelli temporali diversi, il XIII secolo cioè l’epoca in cui vissero Paolo e Francesca e l’epoca odierna dove Selene e Mirko tentano di dare un significato ai loro “ricordi”.
Nel passato seguiamo così la vera storia di Paolo e Francesca, quella che si è voluta cancellare a causa del loro tradimento e che Dante ha poi reso immortale collocando i due amanti nell’Inferno tra le anime lussuriose. Ora, invece. Paolo e Francesca avranno forse un’altra possibilità e chissà che la loro collocazione non sia affatto nell’Inferno dantesco…
Invece, nell’epoca odierna troviamo Selene che fin da piccola ha sempre sentito una grande attrazione verso Gradara, la città dove visse Francesca dopo il matrimonio, ed ha sempre avvertito una grande familiarità con quei luoghi. Dal canto suo, anche Mirko è sempre stato alla ricerca di qualcuno cui non riusciva a dare un volto preciso.
<<C’era un tempo in cui ci potevamo toccare, anche solo sfiorare. In quel tempo potevamo sorriderci, potevamo guardarci. Adesso il tempo ci insegue, sembra il nostro peggior nemico, ci inganna e ci rifiuta, ci tiene lontani più di quanto lo fossimo allora.>>
L’autrice ha scritto questa storia che era ancora giovanissima e ha cercato di mantenere uno stile consono all’epoca dei fatti, ma al contempo moderno per attirare anche i lettori di oggi. Ne è venuto fuori un libro scritto con il cuore, dedicato a chiunque non vuole smettere di emozionarsi di fronte ad una storia d’amore come quella di Paolo e Francesca e proprio per questo possiamo perdonarle qualche piccola imprecisione stilistica.
Complimenti! Una bellissma recensione, che rende bene l’idea della storia. Ho letto il libro e mi sono sentita letteralmente rapita dalla passione di questo romanzo. Una storia travolgente che ha reso giustizia ad un Amore tanto bello quanto tormentato, scritto con garbo e tanto cuore. Concordo su ogni parola.
È quello che ho pensato anche io leggendo questo libro. L’autrice ha dato un’altra possibilità a Paolo e Francesca di vivere la loro storia e lo ha fatto con il cuore. Grazie.
Mi è piaciuta molto l’idea di dare una seconda possibilità a Paolo e Francesca e al loro amore. Concordo che l’autrice lo abbia scritto con garbo e con il cuore.