Una donna normale – Roberto Costantini – Longanesi

 

Una donna normale. Aba Abate è una donna normale. Suo marito Paolo, pubblicitario aspirante scrittore, è un uomo colto ma con scarso senso pratico. I suoi figli, Francesco e Cristina, sono adolescenti e, come tutti i ragazzi a quell’età, problematici e conflittuali. La sua unica vera amica sin dai tempi della scuola, Tiziana, ha una libreria e da single continua a cercare il grande amore. Aba si rivolge a lei in cerca di un aiuto per le aspirazioni di romanziere del marito. Aba fa di tutto per tenere unita la sua famiglia e i suoi affetti, ma non è sempre facile per via del suo vero lavoro. Perché Aba Abate in realtà è anche «Ice». Non una semplice impiegata ministeriale come credono i suoi familiari, ma una funzionaria dei Servizi segreti con un compito delicatissimo: reclutare e gestire gli infiltrati nelle moschee.

RECENSIONE
Accade, almeno io la immagino cosi, che un bel giorno Roberto Costantini decide di cambiare casa editrice e abbandonare il personaggio del commissario Balistreri creando una nuova serie con protagonista Aba Abate, apparentemente impiegata ministeriale ma a tutti gli effetti funzionaria dei servizi segreti col nome in codice di Ice.
Ed in effetti l’appellativo di Ice le si addice abbastanza a tal punto che la sua indubbia capacità di tenere celati emozioni e sentimenti la porta ad edificare una sorta di barriera perfino nei confronti del lettore suscitando se non antipatia quantomeno un forte distacco.
Per quanto mi sia sforzato (Costantini se non altro per il suo passato val bene una messa) raramente sono riuscito ad entrare in sintonia con la protagonista, troppo perfettina, un po’ saputella, eccessivamente convinta di poter tenere sotto controllo le vite di tutti, il massimo della trasgressione per lei sono i biscottini alla marijuana dati al cane, insomma Balistreri era decisamente più trascinante e carismatico ma forse non serve neppure starlo a sottolineare.
Ed anche la trama si regge a stento, sembra puntellata con lo scotch da imballo trasparente preso in offerta al discount, con questa donna in grado di condurre allegramente in porto una doppia vita riuscendo a tenere le redini di una famiglia che altrimenti se ne partirebbe per la tangente e nel contempo a giocarsela alla grande come spia senza che marito e figli (non esattamente tre aquile va detto) risultino mai sfiorati dal sospetto.
A livello di credibilità se non siamo ai minimi storici di Costantini poco manca, che dire dei ripetuti viaggi di Aba in Libia e Niger inventando ogni volte scuse talmente banali che non sarebbero in grado di coprire nemmeno una passeggiatina romantica per la pineta di Castel Porziano.
Insomma confesso di aver rimpianto ferocemente Balistreri, sarà stato anche lo stress dei continui passaggi dalla terza alla prima persona per evidenziare i pensieri della protagonista.
Il finale discretamente avvincente non riscatta appieno un romanzo che stenta maledettamente.
Costantini è abilissimo, come sempre, a trasportarti nella sua comfort zone, la Libia, i servizi segreti, niente è mai come appare, solo che stavolta i personaggi sembrano un passo dietro di lui…la sensazione è che non sarà semplice trovare il guizzo narrativo giusto per far decollare la serie. 
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