Moulin Rouge. Sophie, una ragazza dalla pelle diafana e i capelli rossi, fuggirà dall’istituto di suore grazie all’aiuto della cuoca Odille, con una valigia di cartone e un biglietto di sola andata per Parigi. Si ritroverà a bussare a un portone verde sbiadito e una coppia gay le darà ospitalità. In quella casa sentirà suonare per la prima volta il pianoforte. Sophie diventerà una sola cosa con la musica. Conoscerà Simone che con i riccioli di fumo e la sua tazza di tè le entrerà nel cuore. Conoscerà anche un bambino magro e silenzioso; non gioca con gli altri e gira col gesso in mano, disegnando e colorando ovunque.
Lo strano ragazzino si chiamava Henry De Tolouse Lautrec.
Li unirà un’amicizia speciale che durerà tutta la vita.
RECENSIONE
L’autrice ci narra una storia di dolore e sofferenza, ma anche, e soprattutto, una storia di rinascita e di riscatto. E’ la storia di Sophie, abbandonata dalla madre in un rigido e severo convento di suore. Privata della spensieratezza dell’infanzia, viene un giorno aiutata dalla cuoca del convento a fuggire a Parigi. Qui, riceve ospitalità da una coppia gay in cambio dei suoi servizi in casa.
Inizia per la giovane Sophie un periodo nuovo in cui si ritroverà immersa nel fermento culturale e artistico della Parigi di fine Ottocento. Sono gli anni in cui
<<A Montmartre due vecchi mulini a vento, il Moulin Radet e il più grande Moulin Blute-Fin, erano stati trasformati in locali mondani, dove si ritrovavano artisti, scrittori, musicisti, ballerine e nobili>>.
Lì nei dintorni amavano gironzolare e osservare gli artisti, Sophie e il suo nuovo amico, uno strano bambino con difficoltà a camminare e che non abbandonava mai i suoi gessetti colorati, Henri de Toulouse Lautrec.
In casa di Enrique e Alain, Sophie scopre la musica e decide di imparare a suonare il piano. Questo suo desiderio sarà esaudito da Simone, la madre di Alain che era stata in passato una grande pianista e che deciderà di prenderla sotto la sua ala protettiva. Sophie non lo sa ancora, ma la musica sarà la sua salvezza…Moulin Rouge
Quelli vissuti da Sophie, sono anche gli anni delle sanguinose rivolte che portarono alla nascita della Comune di Parigi. Proprio durante le barricate, la ragazza si imbatte in un gruppo di giovani coraggiosi che combattono per i nuovi ideali e tra questi conosce David di cui si innamora subito. Gli eventi storici però ben presto li separano. Infatti, dopo la vittoria iniziale dei parigini, il vecchio governo inizia ad organizzare una controffensiva per riprendersi il potere e, quindi, vivere in città diventa pericoloso. Comincia, così un nuovo periodo di sofferenza per Sophie costretta anche a separarsi da David. Lei però è ormai una donna forte, capace di badare a sé stessa e decisa più che mai a ritrovare il suo amato.
<<Dovevo reagire. Avrei suonato e suonato ancora nei teatri, forse così ci saremmo ritrovati.>>
La musica porterà Sophie lontana, addirittura in un altro continente ma saranno soprattutto la sua determinazione e il suo coraggio, insieme all’appoggio della sua nuova famiglia, a sostenerla nelle diverse prove.
La musica è una grande protagonista perché diventa occasione di riscatto per una ragazza che ha sempre avuto molto poco dalla vita. E anche le vicende storiche assumono un ruolo di primo piano, diventando esse stesse protagoniste insieme agli uomini, le donne, i ragazzi e i bambini che le animano.
Moulin Rouge, in cui l’autrice prende spunto da una storia vera, si legge facilmente grazie allo stile semplice e scorrevole e sembra un diario in cui la protagonista narra gli episodi salienti della propria vita. Molto interessante la concatenazione con le vicende storiche e lo sviluppo dei personaggi, anche se mi sarebbero piaciuti maggiori approfondimenti su alcuni punti, ad esempio il rapporto con il giovane Henri o nella parte conclusiva. Nel complesso si è rivelata una lettura avvincente e interessante.
