Minerva. Una Napoli spezzata in due. Lo splendore del mare, dello spazio aperto, dei vicoli di piperno che resistono all’arsura e alle tempeste ogni stagione più violente, e poi l’ombra della rabbia che si allunga dalle crepe di mille periferie. Eva, trentenne della Terra dei Fuochi, ci vive da sempre. Abita in un monolocale fatiscente, lavora in un centro scommesse e gira di notte, in cerca di guai, nei luoghi più malfamati. Eppure era nata speciale. Da bambina era incredibilmente agile e la chiamavano Minerva, come il petardo che si faceva esplodere nel pugno senza ferirsi. A undici anni, a causa della sua esuberanza, aveva avuto un incidente. Era sopravvissuta grazie alle sue abilità sovrannaturali che, negli anni successivi, erano cresciute ancora mentre entrambi i genitori morivano di cancro. Non si è mai data pace. Bloccata in un degrado psicofisico, si incolpa di averli uccisi lei, con le sue anomalie, e poi cerca un altro colpevole: la camorra, che, nella zona dov’è cresciuta, ha interrato sostanze di ogni tipo. Disturbata e dolente, Eva si sente fragile e indegna delle sue capacità, incapace di amare, ma pronta alla guerra. Solo attraverso un percorso duro e salvifico, costretta a guardarsi dentro, Eva troverà le forze per prendere il suo posto in un mondo straziato dall’ingiustizia e sull’orlo della catastrofe ecologica.
Recensione
Questo romanzo è stato una piacevolissima sorpresa. Non mi sarei mai aspettata di leggere le vicende di una donna dai poteri rigeneritativi che la rendono invincibile. Eva infatti possiede questo dono unico grazie a degli sversamenti tossici. Saranno proprio questi ultimi l’origine e la causa della vendetta di Eva che si trasformerà in Minerva, la supereroina che vendicherà se stessa, i suoi genitori e, per alcuni versi, anche Napoli.
Con grandi capacità narrative Coppola riesce a dare ritmo e un incedere incalzante al romanzo, conferendogli quella suspence tipica del thriller pur essendo questa un’opera di narrativa, Non lasciatevi ingannare dall’aspetto splash-page del fumetto, qui il pretesto è quello di riuscire grazie alle imprese di una superdonna, a narrare la città e i suoi problemi.
Coadiuvato dalle illustrazioni che sottolineano i momenti clou della storia, impariamo a conoscere il capoluogo partenopeo grazie alle sapienti descrizioni di Coppola che da architetto riesce a descriverla nel suo aspetto meno patinato, via la cartolina, il mandolino, Posillipo e il Vesuvio per dare spazio alle periferie con il degrado che impera, dai ruderi fatiscenti alle strade dissestate, dai rottami delle auto alla malavita che prospera grazie alla miseria.
Ho amato molto Eva e le sue fragilità che esplodono in una rabbia incontenibile, in una grinta che la trasforma in una furia devastatrice, ma al tempo stesso è capace di sciogliersi e commuoversi di fronte a una cucciola di pittbul martoriata e quasi morente. E’ un personaggio contraddittorio, vive di ideali ma non crede nella giustizia preferendo fare da sola, E’ un personaggio che possiede luci ed ombre, insomma pur essendo una supereroina, è molto umana.
La scrittura di Coppola mi è piaciuta moltissimo, essenziale, diretta, lucida, efficace nel raccontare la storia. L’alternanza tra italiano e lingua napoletana conferisce alla storia un aspetto più verace, più realistico e meno da fumettone.
Non ho trovato punti deboli nel romanzo, la narrazione è fluida, tutte le domande trovano una risposta.
In giro sul web ho letto in più recensioni che questo è un romanzo fantasy, io non condivido questa tesi, questo è un romanzo che affronta tematiche importanti quali il degrado, la corruzione, l’importanza del dio denaro, la camorra e le connivenze con la politica e lo fa utilizzando una storia originale e priva dei soliti clichè utilizzando i ritmi narrativi del thriller per rendere la storia più appetitosa.
Si è capito che mi è piaciuto molto?
Io spero di si e consiglio tutti coloro che amano leggere storie raccontate in modo realistico di leggere questo romanzo, Se poi vi piacciono le eroine antelitteram Eva/Minerva vi conquisterà.
