L’aquila nera – Claudio Chillemi – DelosDigital

 

Non guardo alla mia sovranità come privilegio di possedere, ma come responsabilità di governare”.

L’aquila nera. Sicilia, primi anni del XIII secolo. In una terra scossa dai venti di una feroce conflitto di successione all’ambito trono imperiale, il giovane Federico Hohenstaufen intraprende un pericoloso viaggio insieme a un gruppo di mentori e amici. Percorrendo una terra antica, piena di magia e misteri, di creature fantastiche, crocevia di culture e di civiltà, il giovane aspirante monarca dovrà affrontare nemici nascosti e a viso aperto, distinguendo la lealtà dal tradimento, per dimostrare, soprattutto a se stesso, di essere degno del suo nome e del fardello della corona.

In Sicilia nei primi anni del XIII° secolo troviamo il giovanissimo Federico di Hohenstaufen che in compagnia del suo precettore Guglielmo e del fido Ruggero, un cavaliere che ha il compito di proteggere il giovane dai pericoli derivanti dalla sua posizione di erede al trono di Sicilia. Markwald Anweiler, uomo fedele al padre di Federico, Enrico VII, si è proclamato re di Sicilia e vuole trovare il ragazzo per eliminarlo.

Federico inizierà un viaggio e durante il suo cammino conoscerà un arabo, Hamed, accompagnato da un gigante, Argo, che si riveleranno essere degli amici fidati. Durante il viaggio molti ostacoli li rallenteranno e non pochi pericoli metteranno a rischio la vita del ragazzo. Sia Markwald Anweiler che Gualtiero di Pelearia, cancelliere del regno, hanno delle mire e desiderano la morte del futuro re per potersi appropriare del regno, ma nonostante tutti i loro loschi tentativi non riusciranno nell’intento.

Recensione

Federico II è una delle figure storiche che amo di più, figlio di Costanza d’Altavilla e di Enrico VII Hohenstaufen, fu un uomo dalla personalità carismatica e affascinante, dotato di un’intelligenza fuori dal comune. Queste sue doti e la vita che visse hanno destato in me un interesse che mi spinge alla lettura di qualsiasi romanzo che lo veda come protagonista.

Anche ne L’aquila nera ho notato la capacità di esaltare questa figura storica mettendone in risalto le qualità fuori dal comune, seppur bambino in lui ritroviamo la saggezza e l’intelligenza di un uomo che fu moderno per i suoi tempi.

In questo romanzo sono presenti elementi fantasy e mitologici che rendono accattivante la narrazione che  segue il cammino di Federico verso la sua meta, così come gli antagonisti nelle loro trame machiavelliche. Dovendo dare una definizione io considero L’aquila nera come un romanzo storico venato da influenze fantasy.

La lettura è stata piacevole, la prima parte fino alla malattia di Federico è stata la migliore grazie a un buon ritmo narrativo, nella seconda parte la storia perde un pochino il suo mordente.

Lo stile scorrevole, chiaro, capace di rendere con il linguaggio verosimili i dialoghi al modo di parlare del tempo.

Consigliato a coloro che amano il fantasy storico e a chi, come me, di Federico II leggerebbe anche la lista della spesa.

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