La caduta – Stefano Guglielmo – Brè Edizioni

 

La caduta. Una caduta può essere interpretata in molti modi. Si può cadere tra le braccia di qualcuno, si può cadere in disgrazia. Si può cadere per terra o si può cadere da un palazzo. L’Uomo di ghiaccio è scivolato, quasi a sua insaputa, in una faccenda poco pulita. Si è trovato invischiato con persone poco raccomandabili: la Fiera, i Romeni, l’Uomo enorme e spietato. Il protagonista non riesce a capire come possa essere successo. Perché mettersi nei guai solo per un banale litigio con la fidanzata? Eppure, ora si trova braccato, deve nascondersi dopo avere assistito a delitti e fatti atroci. Ma tra tutti questi criminali, tra odio e furore, al suo fianco compare una persona che diventerà fondamentale: il Vecchio. Un anziano saggio, colto e soprattutto disincantato che lo farà crescere e lo renderà in grado di affrontare la crudeltà. Un romanzo adrenalinico, una corsa contro il tempo, con la speranza che tutto si risolva nel migliore dei modi per questo “Uomo di ghiaccio” che si scioglierà al cospetto del suo mentore e di un cucciolo di Labrador.

RECENSIONE

<<Secondo diversi studi un uomo che pensa di star morendo impazzisce dal panico. Un uomo che invece sa di morire si tranquillizza>

L’uomo di ghiaccio” sta precipitando dal nono piano, noi lo sappiamo perché lo seguiamo nella sua rapida corsa verso il marciapiede, eppure speriamo in una soluzione che si opponga alle leggi della fisica e gli consenta di salvarsi. Perché si è lanciato giù? Oppure, chi lo ha spinto?

Sono gli interrogativi che ci accompagnano durante tutta la lettura, mentre scorrono i piani e, insieme ad essi,  i fotogrammi della vita del protagonista. D’altronde lui non doveva trovarsi in quella situazione, sarebbe bastato fare un sorriso alla fidanzata in quella sciagurata sera in cui finì per ritrovarsi all’inferno, perché tutto si risolvesse nel migliore dei modi. Invece, la sua apatia ha fatto sì che si ritrovasse a vivere il suo peggior incubo.La caduta

L’assenza di emozioni e il disinteresse per tutto ciò che lo circonda ha fatto guadagnare al nostro protagonista il soprannome di “uomo di ghiaccio”. In realtà, soffre di un vero e proprio disturbo, un’apatia cronica che lo rende insensibile e incapace di prendere decisioni. Nella notte in cui tutto è cambiato, senza soldi e senza lavoro accetta l’incarico di alcuni pericolosi malviventi, e sotto la guida del “Vecchio” si trova a fare i conti con uomini senza scrupoli, politici corrotti e criminali efferati.

 

 

In pochi giorni si ritrova catapultato dal comodo divano di casa in una realtà dove regnano la corruzione e il crimine. Il “Vecchio”, uomo disincantato e, inaspettatamente, colto gli farà da guida in un mondo che non gli appartiene ma che finalmente gli farà provare delle emozioni: amore, paura e dolore. E così, anche un piccolo cucciolo di labrador con la sua fiducia incrollabile sarà fondamentale per la crescita emotiva del nostro protagonista.

<<Per vincere quel mondo era necessaria una forza inarrestabile. Io non la possedevo. Ma non dovevo vincere né potevo farlo. Dovevo solo salvarmi la vita. Dovevo combattere, usando le loro stesse armi>>

E mentre tutto volge velocemente al termine, sentiamo scorrere anche in noi l’adrenalina della caduta e del susseguirsi degli eventi che precipitano inesorabilmente, man mano che i ricordi scorrono insieme ai piani del palazzo. E ci rendiamo conto che il nostro cervello, anche nelle situazioni più disperate, ci guida alla soluzione migliore possibile e non è detto che questa soluzione sia sopravvivere.

Mi sono ritrovata a leggere un romanzo particolare in cui la conclusione è scontata, ma ricco di colpi di scena, che mantengono viva l’attenzione, fino al finale in cui tutto viene svelato. E a quel punto potremo decidere se redimere o meno il protagonista. La caduta

Molto particolare la scelta narrativa di non attribuire un nome ai due protagonisti principali che, infatti, per tutta la durata del libro non vengono mai menzionati. E, soprattutto, la scelta di introdurre ad ogni piano della caduta nuovi eventi e personaggi, come se fossero gironi dell’inferno dantesco.

 

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