Egofobia - Michela Mosca - copertina

 

 

  • Titolo: Egofobia
  • Autrice: Michela Mosca
  • Casa Editrice: NUA edizioni
  • Genere: Distopia

 

Ci sono storie, come quella raccontata in Egofobia, che ti scivolano addosso, altre ti rapiscono, alcune ti emozionano, talune ti accompagnano per giorni e altre, poche, pochissime toccano nervi che hai impegnato anni a nascondere. Non è tanto il genere, ma la capacità dell’autore di sfondare le tue difese mettendoti allo specchio e obbligandoti a guardare. Poe si chiedeva se i veri pazzi non fossero le persone fuori dalle strutture, piuttosto che quelle rinchiuse. C’è da chiederselo, perché le patologie mentali sono talmente tante e, a volte, così rare che, senza darne segni evidenti, potremmo averne qualcuna tutti noi.

La mente ha poteri enormi, è in grado di farci credere quello che vogliamo e può farci fare cose al limite dell’immaginabile se solo noi gliene diamo l’opportunità.
Questa di Egofobia è una storia così potente e fragile al tempo stesso, da risultare inquietante e affascinante, dolorosa e redentiva, sconfortante e sorprendente, oscura come le profondità dell’anima e luminosa come l’amore, di impatto devastante e delicata come ali di farfalla. Tutto in una storia sul generis, una miscela perfettamente dosata di weird, thriller, gotico, dark, psicologia e magia. Un distopico in cui la vita sociale ed economica potrebbero verosimilmente diventare realtà tangibili tra neanche troppi anni.
Nel 2049 la carta è diventata un bene di lusso e pochi ne possono disporre, una crisi climatica globale e piogge acide hanno reso invivibile continenti interi e la popolazione mondiale si divide tra chi può e chi no; il vecchio continente ha collassato per sprechi, pessima gestione e uno sfruttamento incontrollato di risorse già a livelli critici pochi anni prima e la tecnologia ha preso il sopravvento nella vita delle persone che se la possono permettere, tanto da prendere il controllo nei soggetti psicologicamente più fragili. L’organizzazione mondiale della sanità, secondo le nuove direttive ha il compito di trovare e riabilitare coloro che, volontariamente, si sono rinchiusi nel loro mondo di precise certezze, rinnegando vita sociale e famiglia. Sono gli Hikikomori, schiavi di tv, serie,  videogames digitali e realtà virtuale che sostituiscono in pieno l’alternativa infelice.
Così Thomas si ritroverà in una clinica di fama mondiale per il suo periodo di disintossicazione dalle tecno-dipendenze insieme ad altri soggetti, che suddivisi per patologie, abitano questa struttura di lusso. Alcune malattie mentali possono convivere, altre si trovano in ali interdette nelle quali possono entrare solo medici e infermieri. Sorveglianza continua, attività di gruppo per reimparare a socializzare, divieto assoluto dell’uso di apparecchiature tecnologiche, sedute di gruppo e singoli colloqui settimanali con lo psichiatra. Fatica ad accettarlo, Thomas, non è facile ammettere di avere una seria dipendenza. Ma è l’auto analisi a cui giunge per gradi a renderlo lentamente consapevole. Per arrivare, poi, ad un incontro del tutto eccezionale con una paziente della vietatissima ala X.
Meredith è una figura a cui ti attacchi irrefrenabilmente, chiedendoti cosa abbia indotto la sua rarissima patologia: quella sindrome di Cotard che la vuole destinata a morte certa. E tu, lettore, scioccato da una malattia di cui ignoravi l’esistenza, partecipi alla sua sofferenza, cerchi di interpretare le sue sconclusionate parole, senti il male che si procura e le urla che non le escono dalla gola e ti chiedi se ci sia cura per qualcosa di tanto devastante e fuori da ogni ragione possibile.
Quanto potente può essere la mente e la sua capacità di persuasione da indurti a credere di essere prigioniero di un corpo morto? Voi riuscirete ad osservare questi due giovani attraverso gli occhi del primario, la cui vocazione assoluta e una empatia rara portano a capire ciò che ad altri sfugge. La sua spiccata sensibilità lo porta ad intuizioni utili al recupero di pazienti altrimenti persi per sempre. Avrete il vostro momento di gioia e un pallido raggio di sole squarcerà l’oscurità. Per un momento, per l’appunto.
Segnatevi Egofobia e leggetelo avvolti dal silenzio. Ascoltate la voce di Thomas, osservate attraverso i suoi occhi, sentite il suo cuore e seguite il suo percorso. Non ci saranno note sospese, non vi lascerà con dubbi da chiarire e situazioni poco chiare. È un guerriero, Thomas e come tutti i guerrieri, si rialza sempre.
Complimenti all’ autrice, ha fatto centro!
Timea

/ 5
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1 Comment on Egofobia – Michela Mosca

  1. Il tema delle malattie mentali mi è sempre stato molto a cuore ma non so se riuscirei a leggere un libro così. Probabilmente sarebbe un po’ forte per me. Però me lo segno comunque, potrebbe arrivare un momento giusto anche per lui. Bellissima recensione ❤️

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