Arte al guinzaglio. Passeggiata semiseria tra quadri, copertine e fotografie – R. Nicolucci – Roberto Nicolucci editore

 

 

Arte al guinzaglio. «C’è quella dei Pink Floyd – la Mucca per antonomasia, la Signora Mucca, anno 1970, madre dal cuore atomico – e c’è il topo che sbuca nello studiolo umanistico di San Gerolamo. Ci sono i bracchi di Bassano: cani di vita che avrebbe accarezzato Pasolini e che, al Louvre, da decenni reclamano invano una carezza al lato della Gioconda. C’è il molosso di Velázquez e il cagnetto di Carpaccio. E c’è l’inesorabile lentezza della lumachina quattrocentesca di Cossa. Sono i migliori animali della nostra vita. Questo zoo portatile è sempre aperto: a un segnale compariranno il serpentello e gli asini ruttanti di Ribera, l’allocco di Bartolomeo Della Gatta, il cane scheletrico bronzeo di Giacometti sopravvissuto al disastro atomico, la scimmia al guinzaglio sul Lungosenna, i due levrieri bianco e nero, effetto Ringo, nell’affresco di Piero della Francesca a Rimini e il drago da passeggio, con annessa principessina timida, nel bioparco di Paolo Uccello. Animali veri o fantastici da conoscere nei loro principi. Basta entrare in un museo o dare un’occhiata a questo libro per cominciare a conoscerne alcuni. Nicolucci sa guardare con occhio diverso e diverte per la ragione che è lui il primo a divertirsi, entrando e uscendo dalla porta scorrevole della rappresentazione degli animali. Tutta in maiuscolo la Storia dell’Arte si può raccontare dalla loro parte. Qualcuno dirà: soprattutto. E sta’ a vedere che non sia questo l’osservatorio più proficuo per scovare, naso sulle opere, nuove strade e nuovi nessi. Oggi gli animali sono punto di partenza e arrivo. La scena è tutta per loro.» (dalla Prefazione “I migliori animali della nostra vita” di Stefano Causa).

RECENSIONE

Arte al guinzaglio. Sono da sempre, o più precisamente da quando ho iniziato a studiarla, un’amante dell’arte e della sua bellezza. Ho studiato su dei manuali abbastanza chiari e lineari che mi hanno permesso di conoscere le basi di questa meravigliosa disciplina, La mia curiosità su questo mondo affascinante è notevole, voglio sempre conoscere e ampliare i miei orizzonti. Non solo quindi biografie, ma testi che spiegano e affrontano i capolavori sotto angolazioni differenti.

E’ esattamente quello che accade con questo brillante e simpatico Arte al guinzaglio  in cui Roberto Nicolucci con ironia ci racconta venti opere che in alcuni casi vedono protagonisti gli animali e in altri sono comprimari raffigurati insieme alle persone. Osservare le opere artistiche secondo un punto di vista diverso rispetto a quello convenzionale può fornire delle chiavi di lettura differenti, mostrandoceli in una luce insolita e svelandoci segreti che una visione più “classica” non ci permetterebbe di scoprire.

Durante la lettura  di Arte al guinzaglio spesso è affiorato un sorriso, Roberto Nicolucci oltre ad esporre il suo pensiero sulle opere con  chiarezza credo che si sia divertito a raccontarle. L’approccio è semi serio, un modo per rendere il quadro, la foto, più fruibile anche da parte di chi non è avvezzo a guardare le opere d’arte. Infatti questo è un libro capace di divulgare senza annoiare.

Tra le tante opere esaminate hanno colpito la mia attenzione Autoritratto con cane nero di Courbet, Ritorno dalle corse di De Nittis (mio conterraneo), la mucca della copertina di Atom earth mother dei Pink Floyd (che non avrei mai pensato potesse entrare in un libro d’arte), Annunciazione di Lorenzo Lotto e la splendida foto New York City – Felix, Gladys and Rover.Il piccolo Rover catalizza lo sguardo di chi ammira la foto, io ne sono rimasta incantata.

Consigliatissimo.

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