Poggioreale: l’amputazione dell’anima – Laura Parise – Self Published

 

Poggioreale.. La storia vissuta in prima persona dall’Anonimus un ex Assistente capo della Polizia Penitenziaria che prestò servizio presso varie carceri Italiane e soprattutto nella casa circondariale di Napoli Poggioreale, dove l’anima viene amputata, tagliata via, buttata nell’immondizia e fatta marcire. E per sopperire a questa amputazione, non vi sono protesi, non vi sono trapianti, non esiste nulla che possa restituirla. Dove troppo spesso la giustizia lascia la bilancia per imbracciare la spada.

Dentro le mura del carcere, vi è un mondo oscuro dove l’uomo viene inghiottito da quel mostro, con le sue mura cupe, i tristi corridoi, le sbarre alle finestre e alle porte, le sue regole e restrizioni, i suoi abusi e soprusi, dove perde parte della sua condizione umana, e si ritrova alla mercé di chi ha il potere di vita o di morte sulla sua stessa pelle. Tra regole e ordini sbagliati, tra potere e ingiustizie, tra mercenari e corrotti un viaggio alla scoperta di quello che molti sanno e tanti non vogliono vedere.

Recensione

Uno di quei libri che dimostrano come a volta la realtà supera, e di gran lunga, la più amara immaginazione.
Il protagonista è una guardia carceraria che vuole mantenere l’anonimato (e leggendo si comprende il perché di questa scelta), la penna della scrittrice in questo specifico non può che limitarsi a registrare e d’altronde l’argomento è talmente forte che c’è poco da prendere posizione, si può soltanto restare attoniti davanti alla descrizione di certe crudeltà che già col caso Cucchi erano salite prepotentemente alla ribalta.
Il libro è semplicemente il racconto di una serie impressionante di abusi perpetrati ai danni di detenuti di ogni specie, dal piccolo delinquente al boss della malavita organizzata nessuno viene risparmiato.
La difficoltà nel parlare di simili argomenti è data dal fatto che ognuno di noi è portato a pensare che chi delinque deve scontare delle pene e quindi il carcere non può essere una passeggiata di salute.
Purtuttavia uno stato non può definirsi civile quando dei suoi rappresentanti si arrogano il diritto d’infliggere ai detenuti pene corporali o psicologiche che vanno ben al di là di quelle che devono scontare per legge.
Se pure pensiamo ad alcuni crimini orrendi davanti ai quali nessuno può fare a meno di inorridire come ad esempio la pedofilia ebbene credo che neppure questi possano giustificare pestaggi, omicidi mascherati o chissà cos’altro da parte di chi dovrebbe rappresentare la legge.
Ed anche volendo mettere sul piatto della bilancia le reazioni del tutto umane di chi pensa che le vittime di certi crimini potrebbero essere bambini vicini a noi la legge del taglione non può mai essere la giusta panacea.
In definitiva una lettura che sinceramente avrei preferito non fare pur rendendomi conto come ci siano cose che accadono intorno di cui non abbiamo la benché minima contezza e invece è giusto vengano alla luce.
Normale anche come in questi casi qualcuno potrebbe argomentare che in fondo le cose potrebbero essere diverse dal modo in cui veramente riportate nel libro ma la casistica comincia ad essere fin troppo numerosa per non costringerci a riflettere sul fatto che le carceri dovrebbero avere la funzione di educare i detenuti e non quella di portare sul loro stesso piano chi dovrebbe applicare le leggi.
Beh discorso forse fin troppo lungo, complesso, e delicato.
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1 Comment on Poggioreale: l’amputazione dell’anima – Laura Parise

  1. Nascondere la testa sotto la sabbia è l’azione più semplice, asserire che quanto scritto potrebbe essere il contrario o amplificato con la speranza di creare scalpore sarebbe come negare le tante storie di cronaca che faticosamente escono fuori e vengono spesso filtrate. Ti ringrazio per aver letto questa testimonianza nonostante sono ben consapevole che non sia una lettura semplice e fuori dal comune.

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