troppa umana speranza

 

  • Titolo: Troppa umana speranza
  • Autore: Alessandro Mari
  • Casa Editrice: Feltrinelli
  • Romanzo storico  

 

Siamo nella prima metà del diciannovesimo secolo in Troppa umana speranza. Sullo sfondo di un’Italia che non è ancora una nazione, quattro giovani si muovono alla ricerca di un mondo migliore: un orfano spronato dalla semplicità che è dei contadini e dei santi; una donna, sensi all’erta e intelligenza acuta, avviata a diventare una spia; un pittore di lascive signore aristocratiche che batte la strada nuova della fotografia; e il Generale Garibaldi visto con gli occhi innamorati della splendente, sensualissima Aninha.

Ho deciso di leggere Troppo umana speranza per ciò che è scritto nelle note di copertina, 4 righe che fanno comprendere che il romanzo non è l’ennesimo osanna patriottico sul Risorgimento, nonostante questo periodo faccia da sfondo alle vicende narrate, ma la storia di quattro persone comuni che si trovano inserite in un contesto storico in movimento.
Colombino, Leda, Lisander, Aninha e il comprimario Astolfo ( un mulo che prende parte efficacemente alla storia pur non essendo dotato di parola), sono nonostante l’età e le vicende personali, in grado di camminare da soli per il mondo, hanno la fiducia necessaria per poter decidere il loro cammino sulla strada della vita conoscendo gioie e dolori, vittorie e sconfitte ma nonostante ciò riusciranno a realizzare il proprio destino.
I loro desideri personali – un amore, la famiglia, la maternità, il lavoro – si congiungono a quegli ideali collettivi – la libertà, un futuro migliore, il combattere per qualcosa che si desidera fortemente – nell’aspirazione della conquista della felicità.

Tra gli elementi da prendere in considerazione nell’analisi complessiva c’è la capacità immaginifica di una scrittura bella nella sua forza narrativa, frutto di un grande lavoro stilistico perché Mari ha dovuto esprimersi alternando la lingua ai vari dialetti italiani creando un amalgama linguistico che ha una forte capacità di catturare l’attenzione del lettore. La scrittura è uno dei punti forti di Troppa umana speranza e lo stesso Mari spiega come è avvenuto il processo stilistico nelle note storiche finali, note che si leggono con grande piacere proprio per la mancanza di formalità che in genere prevale in questo tipo di annotazioni.

Un romanzo questo fatto di molte storie che si intersecano, si sfiorano fino a confluire nella storia più grande. Storie fatte dalla forza dell’uomo, dal suo coraggio, dalla sua disperazione ma anche dalla speranza. Storie che coinvolgono uomini e animali, come il mulo Astolfo che commenta a modo suo le vicende che lo vedono protagonista insieme a Colombino.


Molte altre cose si potrebbero dire di Troppa umana speranza, dove il piacere di raccontare storie si unisce a una scrittura giovane che con freschezza ha raccontato le vicende di quattro giovani comuni che grazie all’aiuto della Provvidenza, riusciranno a veder realizzati i propri sogni.

Valeria

/ 5
Grazie per aver votato!

2 Comments on Troppa umana speranza – Alessandro Mari

  1. Già dal titolo mi ispirava ma dopo aver letto la recensione sono sicurissima che faccia al caso mio. Mi segno anche questo libro perché sono convintissima che potrebbe piacermi. Ho un debole per le storie che seguono personaggi “comuni” e se c’è il lieto fine ancora meglio ❤️.

    • Spero che ti piaccia quanto è piaciuto a me, in questo caso non appena dovessi leggerlo aspetto la tua opinione.

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