Rosso di Tiro, blu d’Oltremare – Adriana Assini – Scrittura&Scritture

 

 

Rosso di Tiro, blu d’Oltremare. È una luce abbagliante quella che attraversa i cieli grigi di Bruges, andando poi a planare sulle acque dei suoi cento canali, lungo le cui rive s’addensano le botteghe di eterni rivali: i tintori di robbia e quelli di guado. Il rosso e il blu. Su quel finire del Trecento, tra le incertezze provocate dal Grande Scisma d’Occidente, sono le continue rivalità tra i mestieri unite alle lotte sociali contro il potere dominante a tenere sempre alta la tensione nella ricca e melanconica città fiamminga. Mentre gli uomini si cimentano in proteste e guerre vere, alcune donne combattono in silenzio e senza armi ben altre battaglie: sono le dame della Compagnia della Conocchia che, in spregio dei pericoli e delle norme, s’incontrano di nascosto nelle fredde notti tra Natale e la Candelora. Si scambiano segreti e saperi, consigli e rimedi per la vita e sulla morte, ma soprattutto coltivano un grande sogno comune a tutte.

RECENSIONE

Quando le gentili editrici di Scrittura&Scritture mi hanno proposto come collaborazione la lettura e recensione di questo romanzo, ho subito accettato. Conosco poco la storia dei paesi fiamminghi e questo è un valido argomento per una lettura a cui si aggiunge il piacere di conoscere meglio la Assini, di cui ho letto pareri molto positivi che condivido pienamente.

Questo è il primo romanzo scritto da lei che leggo e posso affermare, senza alcuna remora, che è una scrittrice di alto livello. Risulta chiaro quanto sia grande il suo amore per la storia e per il romanzo storico. Il suo stile ricercato ne fa una penna incomparabile che con le parole riesce a dipingere quello che racconta. Come davanti a un’opera d’arte si rimane ammaliati dalla melodia della narrazione. 

Al centro del racconto c’è un gruppo di donne che compongono la Compagnia della Conocchia, esse s’incontrano per scambiarsi opinioni, consigli, e mutuo sostegno. Tra di loro c’è Rose che vive un amore contrastato e a questa relazione è legato anche un piccolo giallo che è una perla in più che si aggiunge a una trama storicamente perfetta e avvincente.

Le otto donne (Greta, Rose, Alix, Emmeline, Margot, Sebile, Ysengrine e Anne) si riuniscono di nascosto tra il Natale e la Candelora senza farne parola con nesuno. Siamo in un periodo in cui le donne facilmente venivano accusate di stregoneria – Greta per le sue conoscenze erboristiche riceve delle visite da parte degli inquisitori – non era lontanamente concepibile che delle donne si riunissero per portare avanti una battaglia contro il predominio e le prevaricazioni maschili e il sogno di essere libere e pienamente riconosciute nella loro individualità.

Mentre leggevo Rosso di Tiro, blu d’Oltremare riflettevo rendendomi conto che nonostante siano trascorsi dei secoli e ci siano state molte lotte e conquiste ancora molto c’è da fare per raggiungere la parità. Durante la lettura molti sono stati gli spunti di riflessione che mi hanno fatta sentire parte attiva nella storia e non uno spettatore passivo.

Non meno interessante è il contatto ravvicinato con la storia, ti trovi immerso nelle atmosfere e negli avvenimenti  di quel preciso periodo storico, molto ben sviluppato per rendere più efficace l’inserimento dei personaggi e delle loro vicende, E’ stato un modo per conoscere una parte di storia che non si studia sui libri e al tempo stesso quanto può essere importante l’amicizia e la solidarietà femminile.

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