Blog Tour Un esplosione di stelle – Francesco Spada

Nel romanzo di Francesco Spada la musica ha un ruolo da protagonista. Ci sono continui riferimenti ad artisti e canzoni.  La musica mi ha sempre accompagnata nella vita, ho scelto come tema per l’approfondimento del Blog Tour “E tu che musica avresti messo?”

Ecco quindi i miei titoli capitolo per capitolo, apparsi nella mente senza sforzo e spero aderenti a quel particolare momento della narrazione.

PROLOGO – Why di Annie Lennox

ULTIMO GIORNO D’ESTATE – Against all odds di Phil Collins

THE JUILLIARD SCHOOL OF PERFORMING ARTS – Winter in my heart di The Avett Brothers

HANNINGHAM ALLA RISCOSSA! – Breakfast in America dei Supertramp

IL GRUPPO DI STUDIO – We go together di Olivia Newton John e John Travolta

ON THE DANCE FLOOR – In your eyes di Peter Gabriel

SESSIONE DI SCRITTURA – Vado al massimo di Vasco Rossi

JAKE E STELLA – Forever and ever di Demis Roussos

RECORDING STUDIO – Dreams dei Cranberries

IL PROGETTO “SOGNI IN BRICIOLE” – Dream it possible – Delaney

VOCI E VISIONI – Shadow song dei Supertramp

LA STRAZIANTE MELODIA DI UN PIANOFORTE – One flight down di Norah Jones

LA VERITA’ – I giorni di Ludovico Einaudi

EP – Long way home di Tom Waits

INTERLUDIO – Nocturne e flat major op.9 no 2 di Frederick Chopin

IL PESO DEL SUCCESSO – Sex, drugs & rock’n roll di Ian Dury

COSI’ NON VA, JAKEY – If you leave me now – Chicago

 

Tappe del blog tour

 

 

NEL VORTICE – Is this love? di Alison Moyet

QUELLO CHE SONO DIVENTATO – Lonely degli Imagine Dragons

DISCESA VERSO IL FONDO – Everybody hurts dei R:E:M:

ADDIO, DEVO DIRTI ADDIO – Goodbye degli Air Supply

FEDERICO – I’ll stand by you dei Pretenders

COMUNITA’ – Live to tell  – Madonna

FATTI CORAGGIO – Cruel country dei Wilco

IL MATRIMONIO – Love is all around dei Wet Wet Wet

RICONCILIARSI – Reasons degli Earth, Wind & Fire

COME WITH ME – All by myself di Eric Carmen

EPILOGO – It’s my life di Jon Bon Jovi

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Milano il mondo non cambia – Thomas Melis

Milano il mondo non cambia – Thomas Melis – Fratelli Frilli Editori

Milano il mondo non cambia. Don Rocco Alfieri non è più quello di un tempo, i pensieri lo stanno tradendo e dal suo feudo nell’hinterland sud di Milano sta perdendo il controllo sugli affari criminali della Società. Il figlio prediletto Domenico, detto Micu Bang Bang, si trova in carcere; il secondogenito, Antonino, non è pronto per ereditare il bastone del comando. Poi ci sono i Procopio, la cosca satellite relegata da generazioni a fare il lavoro sporco, che cerca di alzare la testa alleandosi con la mafia albanese e la mala egiziana. Filippo Barone è un consulente milionario. Ripulisce denaro, pilota appalti e fa da cerniera tra il mondo di sotto, dove si muovono grandi casati malavitosi e narcotrafficanti internazionali, e quello di sopra, popolato da ricchi imprenditori, senatori corrotti e broker senza scrupoli. Barone vive una torrida storia con Bianca Viganò, una modella e influencer dai lunghi capelli castani, legata profondamente all’amico d’infanzia Leonardo Ferrari, un bravo ragazzo di quartiere che spaccia cocaina tra le panchine di Piazza Prealpi. Il loro mondo non cambia mai. Li tiene uniti in una tragedia moderna e senza pietà, dove nessuno si salva e dove, dai grattacieli di CityLife ai nightclub di Corso Como, si sovrappongono i mille volti della criminalità multietnica di Milano, i sogni di successo dei ragazzini cresciuti ascoltando trap nei casermoni popolari della periferia, gli affari sporchi dei faccendieri che muovono milioni di euro dagli uffici open space con vista sul Duomo. Tutti insieme, nell’amore e nell’odio, accomunati da un unico destino. Perché il mondo non cambia, ma l’Apocalisse è alle porte. (altro…)

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Il sogno – Franck Thilliez

Il sogno – Franck Thilliez – Fazi

 

Il sogno. Se non fosse per le sue cicatrici e le strane foto che tappezzano le pareti del suo ufficio, si direbbe che Abigaël sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigaël, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo. L’indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy. I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigaël è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell’episodio non tornano. E si renderà conto che Freddy sa più di quanto dovrebbe. E non è il solo. Ma per Abigaël il nemico più pericoloso rimane uno: se stessa. (altro…)

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Intervista a Stefania Sperandio

 

Diamo il benvenuto nel nostro salottino  a Stefania Sperandio autrice di Aftermath, la cui recensione è stata pubblicata nei giorni scorsi sul nostro blog.

1. Ciao Stefania vuoi parlare un po’ di te ai nostri lettori affinché possano conoscerti
meglio?

È sempre la domanda più difficile di tutte! Sono cresciuta in mezzo ai libri, quando ero
bambina non so come riuscivo sempre a convincere mia madre a comprarmene di nuovi,
e alla fine ho iniziato a scrivere le mie storie. Nella vita di tutti i giorni sono caporedattrice e
responsabile editoriale di una testata giornalistica dedicata ai videogiochi, ma nel tempo
libero porto avanti il mio amore per la narrativa: è la mia isola felice, quella che mi rimette
in pace con il mondo.

2. Aftermath e’ il sequel di Corpo estraneo di cui e’ il capitolo conclusivo. Come e’;
nata l’idea di scrivere una storia divisa in due capitoli?

Ti rivelo una curiosità: non era previsto! Quando scrissi Corpo Estraneo, avevo bisogno di
una storia che potesse dare senso ad alcuni pensieri, dopo degli eventi nella mia vita che
mi avevano portata a sentirmi improvvisamente… un corpo estraneo. Da qui l’idea del libro
e del suo tema.
Col passare del tempo, iniziai a immaginare di scrivere una trilogia per la vicenda di
Manuela Guerra. Alla fine, invece, decisi di saltare il secondo volume e di passare
direttamente a quello che idealmente doveva essere il terzo, che è Aftermath: è quello che
mi ha “chiamata” e che avevo bisogno di scrivere, in un certo senso.
Ti rivelo anche un’altra piccola curiosità: il secondo romanzo, quello che non è mai nato, in
realtà si nasconde in tanti dettagli e tanti temi ed emozioni che sono confluiti in Aftermath.
Una scena in particolare, quella in cui racconto la prima volta in cui Manuela e Anna si
sono incontrate, viene proprio da lì.

3. Manuela, Anna, Daniela, tre donne unite da profonda amicizia e affetto. Come sei
riuscita a creare tre caratteri differenti, ma molto reali? Ti sei ispirata a qualcuno?

Mi fa molto piacere che tu le abbia apprezzate nelle loro differenze. Penso che chiunque
scriva si ispiri al mondo che ha intorno, per rendere più vivo, vero e credibile quello che
crea. Quando ero più giovane, per scrivere prendevo come riferimento una persona per
ogni personaggio: questo però, in un certo senso, rendeva un po’ più difficile sfaccettare i
protagonisti. Ora, in ognuno dei protagonisti si nascondono più persone: c’è qualcosa di
me in Manuela, in Anna, in Daniela. E in ciascuna di loro c’è qualcosa delle mie più care
amiche – Martina, Marta e Jana: è pensando a loro che ho creato questi tre personaggi.

4. I personaggi maschili non ne escono molto bene, hai voluto con questo romanzo
rendere omaggio alla forza delle donne?

Non sono completamente d’accordo, sai? Ci sono diversi personaggi maschili che
commettono degli atti orrendi – basti pensare a Lucas, il sicario che ha cercato di uccidere

Manuela, non riuscendoci. Ma spesso sono grigi. E anche le protagoniste lo sono:
Manuela stessa viene introdotta nel libro in modo molto particolare.
Di solito, quando studi come si narra una storia, ti insegnano che è importante fare in
modo che il lettore si leghi subito al tuo personaggio, che deve ispirare empatia per
qualcosa che gli succede, o per il suo carisma. Nel prologo di Aftermath, invece, ti
presento Manuela dandole il ruolo di antagonista. È un’inversione che colpisce di più
quando, iniziato il capitolo 1, ci si rende conto che quella non è davvero “il cattivo” della
storia che vivrai, ma la protagonista. Volevo che fosse chiaro fin da subito che il bianco e il
nero a volte sono punti di vista, e ho cercato di applicare questo sia ai personaggi
femminili che a quelli maschili: una lettrice mi ha detto, a un certo punto, di essersi fatta
delle domande su “per chi sto facendo il tifo in questo libro?”, dopo essersi accorta che
gesti che avrebbe ritenuto ingiustificabili se affibbiati a un antagonista le suonavano molto
più comprensibili e quasi condivisibili, se compiuti dai protagonisti.
Sulla forza delle donne, invece, ti dico assolutamente sì. Quando ero bambina leggevo
tantissime storie e nel genere che mi piaceva di più – quello delle avventure dove le vite
erano sempre sul filo – trovavo pochissimi personaggi femminili. Valeva lo stesso nei film
e nei videogiochi: spesso le donne erano solo mezzi narrativi in funzione del protagonista
maschile, o un obiettivo passivo da salvare.
Con la mia scrittura voglio raccontare le storie che avrei voluto leggere, storie di donne
che lottano, cadono, sbagliano, amano, sempre secondo i loro termini, umane ma mai
arrendevoli. Scrivo per insegnare qualcosa a me stessa, i miei personaggi sono un punto
di riferimento soprattutto per me: sono la prima ad aver bisogno di queste protagoniste e a
dover imparare dalla loro forza. Spero che possano trasmetterla anche ai lettori e ad aprire
anche ai più sordi una porta che conduca a una maggior empatia nei confronti di noi
donne: in quest’epoca ne abbiamo davvero bisogno.

5. Aftermath e’; un thriller dall’;intreccio complesso, ma così ben strutturato che il
lettore e’; invogliato ad andare avanti per conoscere cosa accadrà. Come hai
impostato lo schema per la cronologia degli avvenimenti? E come sei riuscita ad
incastrare tutto senza che ci siano buchi nella trama?

Grazie di cuore! Il segreto è prendere davvero tanti appunti. E fare un sacco di cose
strane – ma in fondo in fondo, quando siamo da soli siamo tutti un po’ strani, no?
Io, ad esempio, per Aftermath ho almeno una quarantina di pagine di appunti. Sono in
maggior parte scalette, elenchi puntati di cosa doveva succedere. A volte anche solo
emozioni, dove appunto che tipo di “colore” dovesse avere il colpo di scena, senza aver
ancora capito a che fatti veri e propri sarebbe andato a corrispondere.
E ho un bel po’ di appunti sui personaggi, per evitare di fare un macello: date di nascita,
parentele, quartiere in cui abitano.
Mi piace scrivere storie con intrecci che si sciolgono un passo alla volta, ma non riesco a
decidere tutto su due piedi. In un’intervista, Alice Sebold disse che «non so come faccia a
scrivere chi sa subito tutto della storia, io mi annoierei», e mi ci rivedo tanto. Appunto le

cose via via che vengono e le lascio sedimentare, faccio in modo che si allineino piano
piano. Ho ancora delle pagine di appunti in cui stavo scrivendo di getto diverse opzioni
che avrebbero potuto portare avanti la storia, e in cui alla fine cerchiavo quella che capivo
sarebbe stata l’ideale.
E, sulle cose strane che facciamo quando siamo da soli, sappi che mi è capitato più di una
volta di costruire dei dialoghi ad alta voce, per provare a capire come sarebbero suonate
quelle parole. C’è una scena con Daniela che chiacchiera in un bar con un altro
personaggio, ad esempio, che ho appuntato via via che immaginavo lo scambio a voce
alta, girando a vuoto per casa e interpretando entrambi i personaggi. Direi tutto bene! 😀
Insomma, penso che il “trucco”, se così si può dire, sia il tempo. Appuntare le idee, le
sensazioni che si vogliono dare, e darsi il tempo di capire come allineare le cose. Molte
bozze sono morte sull’altare di Aftermath, ma tutte le loro idee che invece potevano
funzionare sono rimaste e hanno reso possibile questo romanzo.

6. Nel romanzo Manuela ascolta spesso Elisa. Che ruolo ha la musica nella tua vita?

Grazie per averlo chiesto, perché la musica è un altro modo di aiutarsi a scrivere, per me.
Non ricordo una sola storia che non abbia avuto delle canzoni di riferimento che mi hanno
spinta nelle loro atmosfere, che mi hanno aiutata a caratterizzare il loro mondo.
In un momento in cui ho avuto difficoltà a capire come incastrare tutti gli eventi di
Aftermath, Spotify mi ha pescato una canzone di Elisa: era “Anche Fragile”. Un passaggio
in particolare, «senza tutta questa fretta mi ameresti davvero? Mi cercheresti davvero?»
mi ha folgorata, ho pensato che fosse molto calzante per uno dei temi che volevo
sviluppare nel libro. Io di solito ascolto un genere molto diverso da quello di Elisa, ma da
quel punto in poi si è rivelato un idillio che è continuato per tutto il romanzo (e che
continua ancora oggi, con mia grande gioia).
Già in Corpo Estraneo avevo citato Elisa con “No Hero” in una playlist nell’autoradio di
Manuela. Così ho deciso di omaggiare il fatto che la sua “Anche Fragile” mi avesse
sbloccata, mi avesse spinta a capire che atmosfera volevo in Aftermath: Elisa è diventata
una presenza costante del romanzo. Anche i nomi delle diverse parti in cui la storia è
divisa (“Non fa niente ormai”, “Anche Fragile”, “Tutte le vite”, “Qualcosa che non c’è”,
“Quelli che restano”, “A modo tuo” e “L’anima vola”) sono tutti titoli di canzoni di Elisa, in
realtà: ho immaginato fossero quelli della famosa playlist che Manuela tiene nella sua
autoradio. Quando ascoltiamo musica ci apriamo a noi stessi, è un momento senza
maschere: ho pensato che avere dei riferimenti alla musica che ascolta Manuela potesse
renderla più reale come persona, più completa. Siamo vivi anche e soprattutto nelle cose
piccole che ci caratterizzano.
Quindi sì, direi che la musica ha un ruolo fondamentale in quello che scrivo: mi aiuta a fare
i conti con le mie emozioni e, quando non le capisco, mi aiuta a farle uscire per rendermi
conto di cosa ho bisogno di raccontare.

E ha un ruolo fondamentale nella mia vita: mi calma, mi cura, un po’ come scrivere. Mi
succede con quella musica dove posso percepire il messaggio, “la vocazione” di chi l’ha
scritta. Forse anche per questo sono rimasta così colpita da Elisa, o per questo sono da
quasi vent’anni innamorata della musica dei Nightwish: se hai qualcosa da tramandare
con la tua musica, qualcosa che sia molto più di un “voglio essere ascoltato da tante
persone, quindi farò qualsiasi cosa serva per piacere al mercato”, allora mi interessa.

7. Ho letto che sei un’esperta di videogiochi. In futuro pensi di utilizzare queste tue
conoscenze in un romanzo?

So che suona curioso da dire, ma l’ho già fatto! Ho imparato tantissimo da alcune storie
che ho vissuto all’interno dei videogiochi, non ti sorprenderà che i cosiddetti “story-driven”
siano i miei preferiti: sono quelli che usano la forza dell’interazione per raccontare una
storia. Ho dedicato entrambe le mie tesi di laurea (sia triennale che magistrale) allo studio
dei videogiochi, alla forza e all’impatto che possono avere nel mondo reale: parte di
quell’impatto viene anche dalle storie che raccontano.
La citazione all’inizio di Aftermath, ad esempio, è di Hideo Kojima: è un famoso creatore di
videogiochi giapponese (Metal Gear, Death Stranding) e credo sia l’autore che ha avuto
l’influenza più forte sulla mia vita e su quello che scrivo. E anche lui crede fermamente nel
potere delle storie: quello che leggiamo, guardiamo o giochiamo può arricchirci. Volevo
fortemente che Aftermath lo facesse – e questo l’ho imparato dai videogiochi, perché
diversi di essi hanno avuto un impatto molto forte sulla mia vita e su quello che faccio.

8. Quali sono i tuoi progetti futuri? Puoi darci qualche anticipazione?

Non ho ancora piani precisi per la scrittura, sicuramente ci saranno alcune uscite che
saranno di saggistica e non di narrativa, a proposito del mio lavoro legato al mondo dei
videogiochi. E nel tempo libero finirò la ristesura di un romanzo che scrissi anni addietro,
proprio come tributo a un videogame, che renderò disponibile gratis online: lo devo alle
tante persone che lo stanno aspettando da tempo, alle quali invece ho dovuto rispondere
che mi dispiaceva, perché Aftermath mi aveva chiamata e ora aveva la priorità! Dopotutto
sono le storie che ti vengono a chiamare, per me, e non l’opposto.
E per il futuro chissà: magari scriverò per la prima volta qualcosa di completamente
diverso da questo genere (già Aftermath è molto differente dai miei libri precedenti), chi
può dirlo?

9. Ultima classica domanda: quali sono i 5 libri che porteresti con te su un’isola
deserta?

– “Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson
– “Amabili resti” di Alice Sebold
– “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina
– “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini
– “Il gene del talento” di Hideo Kojima

 

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La setta di Wakam – Alvaro Cherici

Alvaro Cherici – La setta di Wakam – DDE Editrice

La setta di Wakam. Durante il periodo natalizio nella Capitale torna l’incubo di uno o più serial killer. Una lunga serie di macabri ritrovamenti mette in allarme la squadra guidata dal vicequestore Franco Berruti, sempre coadiuvato (suo malgrado) dall’amico Massimo Alberti e dalla giovane “GioGiò”, Giorgia Lana, figura ormai nota all’opinione pubblica per un precedente fatto di cronaca nera. Un caso difficile, apparentemente inspiegabile: l’orrore e la dinamica dei delitti, infatti, affondano le proprie radici in un mondo molto distante dal nostro. Come spesso accade, sarà la casualità a portare Berruti e compagni sulla strada della verità. Con il ruolo di primo piano giocato dalla “biondina” Giorgia e l’ingresso della prorompente Dinka Daud, ispettore capo di origine somala, sono ancora una volta le donne, con il loro intuito, la loro sensibilità e la loro determinazione, ad essere il motore della storia, un po’ come nella vita di tutti i giorni. (altro…)

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Oltre l’impossibile – Katia Garzotto

 

Oltre l’impossibile – Katia Garzotto – Brè Editore

 

Oltre l’impossibile è molte cose: un’autobiografia, un atto d’accusa contro la malasanità, è lo sfogo di una madre che ha molto sofferto, è un grido. Aurora, la figlia di Katia, nasce con una malformazione che la rende invalida e lotta insieme ai neogenitori una battaglia durissima per la vita, tra incapacità, incompetenze, incuria. Per fortuna non è così dappertutto, c’è anche chi si prende a cuore con amore. Qui non c’è lieto fine, qui si piange davvero. Perché dunque scrivere? Per accusare? Ormai il danno è fatto e nessuno cerca vendetta o rivalsa. Per informare, quello sì, perché accadrà di nuovo, e i mezzi per evitare il dolore ci sono, dolorosi anch’essi, ma si tratta di sceglie tra dolore grande e dolore “piccolo”. (altro…)

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Aftermath – Stefania Sperandio

Aftermath – Stefania Sperandio – Self Publishing

Aftermath. Manuela Guerra al suo venticinquesimo compleanno non ci doveva arrivare. Lo sapeva bene chi, portandosi avanti, aveva già messo in atto il suo omicidio quando lei di anni ne aveva ancora ventidue.
Ma Manuela non è morta: a dire la verità, ha iniziato persino a sospettare di non esserne capace. Il proiettile che l’ha colpita alla fronte l’ha costretta a otto mesi di coma, ma non l’ha uccisa. Inoperabile, è bloccato al centro del suo cervello per il resto della sua vita.

Oggi Manuela fa ancora la giornalista e si sta impegnando per ricominciare, per dimenticare il corpo estraneo con cui deve convivere. Ma è uno sforzo inutile, perché il passato sa benissimo come trovarla ora che ce li ha, venticinque anni.
E, prima di poter guardare a domani, Manuela ha bisogno che il suo pervasivo ieri smetta di oscurare ogni oggi. Per lasciarselo alle spalle è disposta a tutto, meno che a perdere di nuovo se stessa – perché nemmeno il buio del coma l’ha spaventata quanto le tenebre che si è scoperta dentro. (altro…)

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Le acque del sonno eterno – Maria Cristina Pizzuto

Le acque del sonno eterno – Maria Cristina Pizzuto – PubMe

Le acque del sonno eterno. Sara, rimasta orfana a causa di un incidente, è costretta ad andare a vivere al castello del suo austero zio Alberto, in una cittadina chiamata Pomlete. Al suo arrivo è accolta con estrema freddezza ma, con il passare dei giorni, fa amicizia con Marta, la cuoca, e con Erika, la moglie defunta dello zio. Saranno proprio lo spirito di Erika e la pazienza di Sara a sciogliere il cuore arido e indurito di Alberto, trasformandolo in una persona cordiale e amabile. Nonostante i ripetuti moniti di Erika di stare lontana dall’acqua, Sara deciderà di trasferirsi in un paesino nei pressi di una diga, dove troverà la sua indipendenza e l’amore al fianco di Francesco, fino al fatidico giorno in cui la diga riverserà le sue acque sul centro abitato, trasformando le loro vite per sempre…Questo racconto vuole ricordare il disastro provocato dalla rottura della diga del Vajont, che in una sola notte ha causato mille e novecento morti. Tragedia che poteva essere evitata e che ha causato danni all’ambiente e alle persone, devastando un intero paese. Sebbene la narrazione sia puramente fantastica, vuole mettere in risalto come vite diverse vengano spezzate in poco tempo, per motivi futili e prese di posizione politico-economiche. Questa storia è stata scritta per non dimenticare, per sottolineare che la superficialità umana spesso porta alla distruzione di vite, gremite di desideri ed emozioni. L’Uomo diventa, qui, il dio di se stesso. Un suo errore può varcare il limite della vita e della morte, ed egli si fa autore di misfatti che potrebbero benissimo essere evitati. È un urlo a chiunque possa decidere delle sorti dell’umanità a essere più responsabile in ciò che si fa e si esercita, a prescindere dai giri economici e di potere.“ Le acque del sonno eterno” vuole implorare tutti gli uomini a imparare dai nostri stessi errori. Sbagli che hanno portato a catastrofiche conseguenze spezzando l’esistenza di molte vite umane. (altro…)

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Il mio magico Natale – Miss Muffin

Il mio magico Natale – Miss Muffin – Self Published

Il mio magico Natale. Maddie: Se vuoi un matrimonio da favola c’è solo una wedding planner che puoi assumere: Madison Lancaster. Che poi sarei io, modestia a parte.
Dopo cinque anni passati a Los Angeles a organizzare matrimoni di celebrità ho deciso di tornare a New York, la città dove sono nata e cresciuta perché ho intenzione di organizzare il matrimonio dell’anno: una ricca ereditiera e un miliardario hanno deciso di convolare a nozze la notte di Natale proprio a NY e hanno richiesto i miei servizi, non potevo rinunciare.
Anche se questo significa incontrare di nuovo Oliver, il migliore amico di mio fratello e per il quale ho avuto una cotta adolescenziale pazzesca. Ma forse non dovrei parlare al passato, è possibile che dopo anni di lontananza mi faccia ancora lo stesso effetto?

Olly
Madison Lancaster è sempre stata una spina nel fianco: prima la bambina fastidiosa, poi la ragazzina invadente e infine l’adolescente sempre in mezzo ai piedi. Ma è la sorellina del mio migliore amico, quindi è parte della famiglia anche se non abbiamo un legame di sangue. Ha lasciato New York quando avremmo potuto iniziare ad andare d’accordo.
Quando dopo anni di lontananza ci incontriamo nuovamente scopro che la piccola Maddie è cambiata ed è diventata una donna favolosa, peccato che sia completamente off-limits: se solo James sapesse quanto la trovo interessante rischierei sicuramente la vita.
Ma come posso resistere alla tentazione quando anche il destino ci fa avvicinare sempre di più? (altro…)

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La ragazza dell’Orient Express – Lindsay J. Ashford

 

La ragazza dell’Orient Express – Lindsay J: Ashford – Libreria Pienogiorno

La ragazza dell’Orient Express. «Pochissimi di noi sono ciò che sembrano» (Agatha Christie). Che scherzi crudeli fa un cuore a pezzi, pensa Agatha. Il suo ex marito, Archie Christie, è vivo e vegeto, talmente vivo da averla lasciata per un’altra donna, eppure il suo fantasma non smette di tormentarla: la assale in ogni angolo di quello che è stato il loro nido e non le lascia requie. Le appare persino a una fermata dell’Orient Express, su cui si è imbarcata in incognito per allontanarsi dalla curiosità dei giornalisti e dall’oppressione di Londra. Sarà lui l’uomo che bacia quella ragazza in partenza, o di nuovo il suo fantasma? Agatha spera che la malia di Baghdad, la loro meta ultima, la guarisca da quell’incubo. Ma a bordo del treno non ancora immortalato nel suo leggendario romanzo, Agatha Christie non è l’unico passeggero ad avere qualcosa da nascondere, e a sperare di trovare nel deserto un nuovo inizio alla propria vita. Il primo matrimonio della sua compagna di cabina, l’archeologa Katharine Keeling, è sospettosamente finito in tragedia e lei si è lanciata in una nuova relazione basata su un inganno. Nancy Nelson, che fresca di matrimonio porta in grembo il figlio di un altro uomo, sa di non poter nascondere ancora a lungo la gravidanza ed è sull’orlo della disperazione. Ognuna delle tre donne sta fuggendo da un passato oscuro, che è decisa a proteggere ferocemente. Nel corso del lungo e avventuroso viaggio, qualcosa annoderà le loro vite in un legame destinato a non sciogliersi mai più, e i loro segreti diventeranno uno solo. Perché non c’è mistero più grande del cuore di una donna. (altro…)

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