
Il matrimonio. Un matrimonio perfetto con l’uomo perfetto, questo è tutto ciò che Maggie ha sempre desiderato. E ora che sta per sposare Aidan Gardner la realtà sembra superare ogni aspettativa. Il futuro marito, infatti, non è solo un artista molto dotato ma anche il rampollo di una delle più grandi aziende degli Stati Uniti. Affinché il quadro sia completo manca solo Frank, suo padre. Sono passati tre anni dall’ultima volta che si sono visti ed è finalmente arrivato il momento di riconciliarsi. Lui, dal canto suo, è deciso a non ripetere gli errori del passato ed è pronto a fare qualsiasi cosa per tornare a far parte della vita di Maggie. Una vita fatta di lusso estremo ma anche di lavoro h24… E non importa se a pagare le spese della cerimonia saranno i Gardner, o se Aidan è scostante con il suocero e nasconde dei segreti: Frank non può rovinare tutto. Non questa volta. Eppure qualcuno sta cercando di incriminare lo sposo per la scomparsa di una ragazza. Forse Maggie sta per compiere un irreparabile errore? Nel corso di un fine settimana epocale, padre e figlia saranno costretti a fare i conti con le loro differenze e ad ammettere verità inconfessabili, anche a costo… della loro vita.
RECENSIONE a cura di Alessia Loggia
“Ero capace di stare accanto a mia figlia mentre si preparava a commettere il più grande errore della sua vita? O avrei scelto di andarmene, sapendo che non l’avrei più rivista?”
Cosa si nasconde davvero dietro al matrimonio della figlia Maggie e il benestante Aidan?
Dopo l’annuncio improvviso del loro fidanzamento, il padre di lei, Frank, vuole indagare su cosa celi davvero la famiglia dello sposo, i ricchi Gardner, all’apparenza impeccabili ma in realtà pieni di marcio nelle crepe che sapientemente cercano di mascherare.
Partiamo subito con due premesse: la prima, cercherò di non fare spoiler ma sicuramente ci sarà qualche minimo dettaglio, anche se cercherò di non entrare nello specifico, perché altrimenti sarebbe impossibile realizzare una recensione.
Seconda premessa: non rientro nella categoria di lettori che ha amato Teddy, anzi, mi aveva mandato in blocco nonostante fossi quasi a metà della lettura perché aveva qualcosa che non mi convinceva, ma soprattutto perché mi sembrava prendesse una piega troppo soprannaturale che io personalmente non mi aspettavo.
Per questo motivo, partivo con pochissime aspettative su “Il matrimonio”, ma ero incuriosita dal nome dell’autore e dal fatto che questa volta non ci fossero svolte paranormali da quanto avevo colto dalle anteprime, eppure è una lettura che è molto difficile commentare per me perché non mi ha soddisfatta a pieno, ho provato sentimenti contrastanti per tutta la sua durata. Da una parte, volevo capire cosa stesse accadendo, quali segreti nascondesse la famiglia di Aidan e Aidan stesso, ma dall’altra ho provato un continuo senso di straniamento.
Ciò che mi secca maggiormente è che il potenziale c’era tutto: una ricca famiglia fatta di personaggi strani e perversi, un rapporto conflittuale padre-figlia, continui segreti e misteri… tutto buttato all’aria perché, secondo me, non è stato sfruttato davvero come avrebbe potuto e dovuto.
“Non sapete in che guaio vi state cacciando. Pensate tutti che Aidan sia Mister Perfezione. Tutti si comportano come se fosse il principe delle fiabe. Ma credetemi, è il principe delle fottute tenebre.”
Pochissimo dopo il ricongiungimento di Frank e Maggie, iniziamo subito a capire che qualcosa non va nella famiglia del futuro marito, e qui iniziano i problemi. Una ex fidanzata scomparsa misteriosamente, la famiglia di lei che accusa Aidan di averla uccisa, foto che cercano di mettere in guardia Frank e infine l’incontro con il fratello e la madre della ragazza sparita. E qui c’è la prima delusione, perché avrei potuto accettare il depistaggio dell’autore, ma non il non dare quasi nessuna spiegazione per ciò che avevamo visto fino a quel momento, e qui mi fermo per evitare spoiler.
Andando avanti, è tutto una catena piuttosto assurda di eventi. Succedono cose che lasciano a bocca aperta ma non come dovrebbero fare in un thriller, non perché si è sconvolti dai plot twist, ma perché Frank sembra l’unico a vedere la piega inquietante che prendono gli eventi, l’unico a non farsi abbindolare dai soldi e dal mondo lussuoso che i Gardner costruiscono proprio per sviare l’attenzione dalla verità. Un personaggio strabiliante per la sua ottusità è la sorella di Frank, che non solo non crede al fratello ma si lascia letteralmente comprare pur di non vedere che qualcosa non quadra anche quando è sotto i suoi occhi (e sotto quelli di tutti gli invitati che partecipano al weekend come loro ospiti e alle nozze).

Gli eventi presi singolarmente sarebbero molto interessanti ma ciò che non funziona sono sia la mancanza di ragioni fondate, sia l’atmosfera surreale: avviene un omicidio e sembra che a nessuno importi, perché, nel momento in cui i Gardner offrono dei soldi o permettono di festeggiare in quest’atmosfera di lusso e opulenza, tutti sembrano passar volentieri sopra l’accaduto. Per quanto abbia capito l’intento di mostrare come il potere obnubili la mente, è impossibile che nessuno oltre Frank si faccia delle domande e tantomeno agisca attivamente per risolvere la situazione, anche perché Frank nel ruolo di padre della sposa dovrebbe essere uno dei più coinvolti e “disposti” a farsi abbindolare per il bene della figlia e invece è proprio colui che più mette in discussione la realtà. Se all’inizio l’intento è quello di non far capire a Frank e al lettore cosa stia accadendo, quest’assurdità non arriva mai a un senso compiuto, o quantomeno la “logica” che assume per me non è stata sufficiente.
Altro problema sono i colpi di scena, che dovrebbero essere grandi e sconvolgenti ma che, forse perché non ero coinvolta nel thriller, non ho accolto con lo stupore e l’entusiasmo “richiesti” dal genere. Il matrimonio
I personaggi sono sicuramente ben delineati, la famiglia Gardner in particolare ma anche Maggie, che ci sorprenderà molto (in negativo), ma anche qui la trama annunciata per il libro nella quarta di copertina (e che trovate in fondo a questa recensione) ha promesso qualcosa che non ha mantenuto, perché la figlia di Frank non ha nessun dubbio riguardo al matrimonio né tantomeno al marito, anzi… Capisco non voler rivelare del tutto i colpi di scena, ma neanche scrivere una bugia tanto palese! Soprattutto perché a questo si aggiunge il fatto che ancora una volta non è chiaro il perché delle azioni di Maggie, che sì ci viene detto ma non regge e non è credibile e “sufficiente” a mio parere. Maggie è uno dei personaggi peggiori di cui abbia mai letto, perversa, subdola, e avrei apprezzato moltissimo qualcosa del genere se però ci fosse stato un maggior equilibrio, se, per tanti personaggi negativi da una parte, me ne fossero stati forniti altrettanti buoni dall’altra, cosa che invece non accade e rende davvero irreale e frustrante la lettura. Rekulak ha voluto mettere in campo alcuni esseri umani della peggior specie che si comportano così perché… va loro di comportarsi così. Non c’è una motivazione di fondo che non siano “soldi e potere” ma è fin troppo superficiale, non ci viene fornito un background sufficiente a giustificare tutto questo. Preciso: il problema non è la cattiveria in sé, che avrei anche apprezzato, ma il fatto che, per creare davvero una personalità antagonista come si deve, bisogna dargli una profondità e un approfondimento incredibili, che pur nell’orrore ci facciano “sentire” i personaggi che invece qui risultano bidimensionali e non escono dalle pagine, difficilmente si empatizza con loro con qualche rara eccezione.
Alla fine del libro, il messaggio riguardava soprattutto il delicato rapporto genitori-figli e quanto un padre possa arrivare a giustificare i comportamenti della propria figlia per amore, e questo è forse l’aspetto più bello della trama e l’unico che ho apprezzato davvero, oltre alla seconda possibilità che sembra gli venga data con un nuovo personaggio introdotto, una ragazzina che viene presa in affido dalla sorella di Frank e che all’inizio lui non sopporta, ma che poi adotterà quasi come fosse una figlia e che avrà un ruolo inaspettato nella vicenda.
In conclusione, quindi, i problemi principali sono l’atmosfera surreale, i numerosi perché che non trovano risposta (o comunque non ne hanno trovata una sufficiente per la me lettrice, dato che non sono rimasta per nulla convinta) e soprattutto il delinearsi di una famiglia così malvagia e corrotta fin dall’interno, oltre in generale a diversi personaggi folli e negativi, senza una reale profondità, nucleo in cui l’unico che si salva probabilmente è proprio lo stesso Aidan, ma anche qui non trova mai il modo di reagire concretamente, è troppo codardo e passivo rispetto alle follie che gli accadono intorno.
Mi è davvero spiaciuto vedere tanti avvenimenti singoli interessanti che potevano essere sviluppati egregiamente ma invece sono calati in un’atmosfera al limite dell’assurdo, personaggi marci che avrebbero potuto davvero distinguersi per la loro perversione ma che rimangono solo irrealistici e in conclusione una trama fin troppo debole per convincere. Davvero un peccato.
“Mi sento come in una zona d’ombra. Ovunque mi giri succedono cose assurde, e nel frattempo tutti continuano a ripetere che è normale. Non ci capisco più niente.”