Fotografie in re minore – Claudia Bresolin – Gli Scrittori della porta accanto (PubMe)

Fotografie in re maggiore. Un viaggio a due voci alla scoperta di sè e del vero significato dell’amore e dell’amicizia, in una Roma magica e romantica, dove ogni vicolo racconta una storia e ogni scelta può cambiare tutto. Elisa è una ragazza semplice, introversa, da sempre innamorata del fidanzato Andrea. Lavora come commessa in un negozio di strumenti musicali dopo aver messo da parte la sua vera passione: cantare.
Livia, editor presso una casa editrice, è vivace e determinata, per lei l’amore è un momento perfetto che dura quanto uno scatto. Forse per questo, ha una relazione con un uomo sposato, Leo.
Hanno in comune una grande amicizia, la ricerca della serenità, l’appartamento che condividono, risate, lacrime e sogni.
Un incontro fortuito con Mattia scatena un sentimento inaspettato nel cuore di Livia, mentre Elisa deve fare i conti con un futuro incerto per aver perso il lavoro che ama e odia allo stesso tempo.
Tra balli in maschera, cocktail e nuove amicizie, Elisa e Livia affrontano tradimenti inaspettati e baci rubati, cercando di capire cosa sia davvero la felicità. Riusciranno a mantenere intatta la loro amicizia di fronte agli ostacoli della vita?
Un viaggio a due voci che si intrecciano in un armonioso duetto alla scoperta di sè e del vero significato dell’amore e dell’amicizia, attraverso le strade di Roma, dove ogni vicolo racconta una storia e ogni scelta può cambiare tutto.

RECENSIONE a cura di Alessia Loggia

Livia ed Elisa: due amiche che stanno vivendo situazioni opposte nelle loro vite. Elisa, fidanzata da una vita con Andrea, viene licenziata dal lavoro che ama e odia dopo tanto tempo, un lavoro che le dava sicurezza e stabilità ma che le ha fatto mettere da parte la sua passione, il canto. Livia invece è una fotografa che non crede nell’amore e ha una relazione clandestina con Leo, un uomo sposato. Ma un giorno incontra un nuovo ragazzo, Mattia, e tutto viene messo in discussione. Riusciranno le due amiche a rimanere unite quando gli ostacoli della vita si frapporranno fra loro?

Si deve trascorrere una vita a tentare di essere felici, non a evitare di soffrire.

La lettura di Fotografie in Re Maggiore si è rivelata un’interessante scoperta. Non conoscevo né il titolo né l’autrice, ma questo accostamento fra la musica e la fotografia, i due mondi delle nostre protagoniste, mi ha fin da subito incuriosita, così come la trama.

Siamo infatti abituate a storie diverse nel panorama Romance, storie dove i due innamorati si conoscono mentre stiamo leggendo o al massimo si incontrano di nuovo dopo anni separati per varie vicissitudini, ma li vediamo quasi sempre condurre vite autonome all’inizio del romanzo.

Invece, qui le cose si svolgono diversamente, perché Elisa è già fidanzata con Andrea, e vedremo che anche Livia, nella situazione amorosa piuttosto complicata che si va a creare,  conosce già uno dei due uomini con cui si andrà a comporre il triangolo amoroso.

È stata proprio la storia di Elisa a coinvolgermi maggiormente. Forse perché io stessa sono fidanzata da svariati anni e di conseguenza ho sentito sulla pelle questa vicenda, mi ha emozionato vedere una relazione che dura da diverso tempo, ma che riscontra quelli che sono i normali problemi di percorso, dubbi e domande che ci si pone quando si è condiviso così tanto con il proprio compagno di vita. Elisa e Andrea ci ricordano qualcosa di importantissimo, qualcosa che solo chi vive un amore da tanto tempo può capire davvero: una relazione ha bisogno di essere continuamente rinnovata. Passati i primi fuochi, i primi batticuori, ci sono davvero tantissimi ingredienti che permettono a una coppia di essere duratura e uno fra questi è proprio la necessità di curare e rendere sempre nuovo il rapporto, giorno dopo giorno, per non cadere in una serie di azioni meccaniche che rischiano di logorarlo e spegnerlo. Proprio come una pianta, ha bisogno ogni giorno di acqua, ma anche di tante e diverse migliorie che dobbiamo apportarvi entrambi nel percorso. E c’è anche un secondo insegnamento, che possiamo definire inaspettato: non tutte le lontananze, i litigi, le separazioni vengono per nuocere. Certo, a volte queste possono rivelarsi permanenti, e allora dovremo prenderne atto e continuare la nostra vita da soli.

Ma altre volte è proprio da queste separazioni che scopriamo quanto vorremmo proprio quell’abbraccio, quanto ci manca condividere proprio con quella persona i nostri momenti quotidiani, quanto vorremmo chiamare proprio lui o lei in un momento di difficoltà e nessun altro, e allora la lontananza diventa anche più dolorosa degli errori commessi, che non sempre sono in malafede. Perché alla fine l’amore è questo: creare un nucleo indistruttibile dove condividere con la propria metà soprattutto i momenti di quotidianità, che non hanno lo stesso sapore se condivisi con altre persone o se tenuti per sé, e sapere l’altro ci sosterrà sempre e comunque quando saremo troppo stanchi per andare avanti e sarà sempre pronto ad accoglierci fra le sue braccia.

I baci con Andrea. I nostri primi baci erano stati emozionanti, ansiosi […]. Ora erano diversi, preziose promesse che richiamavano ogni felicità tra noi trascorsa e profetizzavano un futuro per sempre insieme. […] Ogni bacio era un grido, un sussurro di quell’amore.

 

La storia di Livia, nonostante sia più distante da me rispetto a quella di Elisa, mi ha comunque colpita. A partire dal finale, che devo dire mi ha totalmente spiazzata perché non mi sarei mai aspettata finisse in questo modo, anche se ci avevo sperato, anche le sue vicende hanno tanto da donarci.

Livia è la tipica persona che non crede nell’amore perché ne ha passate troppe per aprirsi ancora e mostrarsi così vulnerabile. È una ragazza fragile che però si nasconde dietro una dura scorza, ed è l’esatto complementare di Elisa a livello di amicizia. Ciò che ci insegna la sua storia è che non è sempre oro ciò che luccica (e purtroppo non sempre ci accorgiamo subito delle persone con cui abbiamo a che fare) e soprattutto che l’amore richiede coraggio. Non solo il coraggio di mettersi in gioco ogni giorno, come abbiamo già detto parlando della nostra Elisa, ma anche il coraggio di capire quando è finita e quando invece vale la pena di buttare il cuore oltre l’ostacolo e affidarsi a qualcuno che, nonostante possa aver fatto degli errori, è disposto a rimediarvi e a dimostrare di voler costruire qualcosa di vero e intenso con noi. Fotografie in re maggiore

Ma la ciliegina sulla torta è stata proprio l’amicizia fra queste due ragazze. Perché sì, le storie d’amore sono centrali in Fotografie in Re Maggiore, ma non dimentichiamoci che il titolo richiama le due protagoniste. Elisa e Livia litigano, hanno delle incomprensioni, si dividono, dimostrandoci che anche le amicizie più forti possono avere delle rotture (soprattutto quando non si accetta una verità che l’altra ha scorto prima di noi) … ma alla fine non possono fare a meno l’una dell’altra, perché sono l’una la forza dell’altra. Perché nella vita non c’è solo l’amore, ma anche l’affetto e quella ricchezza che solo l’amicizia può regalare alla nostra anima e di cui abbiamo comunque bisogno, anche con un compagno al proprio fianco, perché senza non è lo stesso. E anche se le circostanze cambieranno, gli anni passeranno, gli eventi della vita ci metteranno davanti a dei cambiamenti dolorosi e inevitabili, anche se non sarà più l’amica con cui condivideremo un appartamento e potremo fingere di essere le protagoniste di una sitcom, quella persona ci sarà sempre per noi.

Avevo così tanta voglia della mia amica, di quel tipo di risate. Dell’ironia a volte spietata di Elisa. Avevo voglia di sentire una delle sue autocritiche solo per dirle che era una stupida e che il suo unico difetto era la sua evidente, imbarazzante e diretta provenienza dal XIX secolo.

Ho amato queste protagoniste così ben caratterizzate, di cui davvero possiamo capire la psicologia e i caratteri, così come ho amato lo stile dell’autrice, che è davvero scorrevole e coinvolgente, da divorare in poche ore.

Consiglio di cuore questa storia perché non è il classico chick lit e, secondo me, non si può ascrivere del tutto in un solo genere. È un romanzo di vita, un romanzo che ci insegna a cadere e rialzarci, a lottare per ciò che amiamo, a riconoscere il valore delle persone accanto a noi e il nostro, a dare anche una seconda possibilità dopo un errore, senza alcun evento esagerato o incredibile. È un libro che non racconta di vicende straordinarie, ma della vita vera, in tutta la sua perfetta imperfezione, ed è proprio questo a renderlo così speciale e unico nel suo genere.

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