Buffone e bastardo. Un nano alla corte di Filippo IV di Spagna – Rafael Tellèz Romero – Self Published

Buffone e bastardo. Romanzo storico abbastanza atipico in primo luogo per una certa leggerezza che lo contraddistingue, e sebbene le tematiche affrontate siano poi tutt’altro che leggere.

Il protagonista della storia è Don Diego de Acedo, uno dei nani immortalati da Diego Velasquez, e peraltro nel libro ne compaiono altri.
In quel tempo la funzione dei nani a corte era sostanzialmente quella di strappare due risate dettate dalla loro conformazione fisica, difficilmente questi personaggi riuscivano ad acquisire una dignità superiore.

Diego si differisce da loro prima di tutto per il grado di cultura di gran lunga superiore alla media, cugino del Re Filippo IV di Spagna non di rado si lancia in dissertazioni in latino col sovrano.

Inoltre il suo lavoro a corte non è certamente quello del buffone ma svolge importanti ruoli di cancelleria timbrando documenti e arrivando persino, in qualche caso sporadico a dare dei suggerimenti al Re.

Ad un certo punto addirittura abbandona il lavoro di segreteria per operare sul campo dimostrando doti di strategia ben superiori a quelle dei comandanti preposti ad occupare posizioni di rilievo durante le battaglie.

Riuscire ad andare oltre luoghi comuni duri da abbattere, mostrare il proprio valore e palesare capacità che vanno ben al di là di quelle canoniche dei buffoni di corte.

Sarà in grado Diego di perseguire i suoi obiettivi?

Basterà leggere questo coinvolgente romanzo per ottenere la risposta.

Che dire, è forse proprio nel suo essere romanzo storico atipico, anche nello stile, che risiede l’indubbia capacità

attrattiva di Buffone e bastardo.

Ogni periodo storico ha le sue caratteristiche, ogni personaggio, a qualsiasi categoria appartenga, è legato ad alcuni stereotipi ed i nani non sfuggono a questa regola. Il nano, quasi per definizione oltre che per conformazione fisica, deve suscitare ilarità, il nano che inciampa e cade fa ridere quasi automaticamente come è spiegato nel romanzo.

Alla luce di tutto ciò appare ancora più interessante il tentativo di Diego di poter in qualche modo sovvertire i cliché, la sua lotta per distinguersi, per elevarsi dalla posizione di buffone di corte ed infine assurgere, attraverso l’intelligenza o per mezzo delle abilità strategiche, a posizioni che gli competono e che ingiustamente gli vengono negate a causa di luoghi comuni legati all’aspetto fisico.

Lettura interessante Buffone e bastardo, da segnalare, come accennato, lo stile che è si narrazione in prima persona ma non di rado l’io narrante varia mostrandoci la storia da punti di vista differenti.

Consigliato a tutti quello che non disdegnano le variazioni sul tema, sia pure in un genere letterario che ha schemi molto radicati ma, insomma, non di sole consuetudini vivono i lettori.

 

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